Esistono territori che si lasciano capire subito, con facilità, trasparenti, lineari. Immediatamente comprensibili anche al viaggiatore distratto. Panorami limpidi e definiti, da interpretare e gustare senza alcuna preclusione, capaci di offrire il meglio di se fin dal primo approccio. Le Dolomiti, estese su due regioni: Trentino – Alto Adige e Veneto, non sono così. Le “montagne più belle del mondo” si lasciano accarezzare dallo sguardo, vanitose nelle loro silhouette che sfidano il cielo e la gravità, ma nascondono nel loro cuore di pietra emozioni che solo chi sa superare i confini dell’apparenza e del vuoto riesce a percepire.
Apologia della lentezza
Per scoprire e conoscere l’anima più genuina di queste montagne, conservata e protetta da una cultura rurale ancora viva nella realtà quotidiana, bisogna uscire dalle arterie stradali principali, per imboccare percorsi che portano indietro nel tempo. Incontrando scenari che spesso paiono uscire da libri di fiabe. Tra vigneti e filari di alberi da frutto, che le stagioni dipingono di colori impossibili da riprodurre anche per il migliore dei pittori.
Tra boschi maestosi e praterie, laghi blu cobalto disegnati su sfondi di montagne irreali, decorate fino a primavera inoltrata dal bianco della neve. Attraversando borghi antichi dove il divenire del mondo si è fermato. Sui muri di pietra delle case, sulle rugose travi di larice consumate ed annerite da troppi inverni, sugli acciottolati di stradine anguste e contorte che conducono a ritmi quotidiani altrove dimenticati, sui ripidi prati ancora coltivati con amorevole cura, non più per necessità, ma in segno di rispetto verso una natura che ha sempre saputo offrire risorse sufficienti alla vita austera del contadino e del montanaro.
Realtà di un passato ancora presente e vivo, negli odori forti e penetranti delle stalle, negli aromi muschiati e fumosi delle baite di montagna, nelle vivaci atmosfere della fienagione, nell’allegria della vendemmia e delle feste tradizionali. Ma anche nelle sagome imponenti di castelli, emergenti dal verde cupo degli abeti, e torri arroccate su rocce verticali. E nelle suggestioni mistiche di conventi, cappelle e monasteri disseminati lungo le valli, un tempo centri fondamentali della vita rurale, oggi testimonianze di una cultura complessa, contaminata ed arricchita da migrazioni millenarie lungo le antiche rotte dei traffici commerciali tra la penisola italiana ed il nord Europa. Storie di popoli che, a partire dalle leggende dei Celti e dalle cronache dell’Impero Romano, hanno lasciato tra queste montagne tracce e testimonianze del loro passaggio. Gli uomini delle Dolomiti hanno cercato da sempre di trovare spazi da condividere con le rocce. Oggi, le celebrate stazioni turistiche – da Cortina d’Ampezzo al mondo ladino di Pusteria, Badia e Livinallongo, da Madonna di Campiglio alle valli di Fiemme e Fassa – rappresentano tuttavia soltanto una piccola parte dell’universo di paesaggi e culture che le valli dolomitiche custodiscono ancora gelosamente, nonostante la “globalizzazione” e l’omologazione dei centri deputati allo sport ed alla vacanza, universalmente conosciuti come punti di riferimento per il turismo montano.
Patrimonio dell’Umanità in pericolo
Queste straordinarie ed immaginifiche sculture di pietra, che sembrano imponenti e indistruttibili nelle loro sagome capaci di superare i confini del cielo e le barriere della gravità, sono in realtà fragilissimi ambienti, oggi assediati, ed a volte violentati, dall’umana bramosia di possesso. Un turismo sconsiderato e speculativo, fatto di impianti di risalita e strade che pretendono di arrivare fin nei più lontani recessi delle valli, l’antropizzazione selvaggia che ha permesso l’edificazione sregolata di alberghi, rifugi, sciami di villette e residence in luoghi caratterizzati da ecosistemi unici ed irripetibili, il traffico di auto, moto, pullman e camper sui tornanti delle antiche vie che arrampicano i passi, contestualmente all’abbandono, da parte delle popolazioni valligiane, delle antiche attività contadine e del pascolo in alpeggio per dedicarsi a più redditizie attività commerciali stagionali, hanno impoverito, svilito e spesso esposto a gravi rischi di degrado uno dei territori più preziosi dell’intero pianeta.
Solo la consapevolezza, da parte di tutti, che gli ambienti naturali, ed i territori dolomitici in particolare, nonostante la loro grandiosità, rappresentano universi fragili e delicati, da avvicinare con attenzione, amore e passione, e da proteggere contro le insidie della speculazione e della predazione, permetterà anche alle generazioni future di vivere l’incanto di una passeggiata tra boschi, valli, cime e sentieri delle “montagne più belle del Mondo”. L’obiettivo – ideale nel proposito e reale attraverso le lenti di una macchina fotografica – di questo breve resoconto è, per una volta, tralasciare le profonde connessioni esistenti tra queste montagne e gli uomini che da sempre le vivono, e lasciare il palcoscenico soltanto a loro, le Dolomiti!
Dolomiti, dove la roccia incontra la magia
Workshop fotografico con Michele Dalla Palma
Coordinatore Photography Expeditions National Geographic
Ami i viaggi, l’avventura e la fotografia? Sei un aspirante fotoreporter o un semplice appassionato di fotografia alle prime armi? Ti piacerebbe fare una Experience con un professionista del foto/video reportage, imparando i “trucchi” su come si realizza un racconto fotografico ? Allora potresti venire con me ! In oltre trent’anni di professione fotogiornalistica ho pubblicato oltre 500 reportages sulla stampa nazionale ed estera, e molte decine di videodocumentari televisivi, raccontando gli angoli di mondo più remoti, società umane infinitamente lontane dalla nostra realtà, nature ostili o straordinariamente accoglienti… Ma il fascino e la scoperta si possono trovare anche a pochi passi da casa!
E’ questo il focus dei miei workshop organizzati in Italia, scegliendo location con un grande appeal ambientale e culturale, con l’obiettivo di trasferire ai partecipanti le stesse dinamiche che si utilizzano per cercare, dal punto di vista fotografico, una “storia”, gli “highlights” che la rappresentano, le interazioni tra uomini ed ambiente, ma anche singole immagini in grado di raccontare, con la loro forza emotiva ed evocativa, un’intera storia. Parleremo anche di attrezzature, set up, impostazioni delle fotocamere, di editing e di come preparare gli scatti per la stampa. Dove e quando possibile, rivedremo e analizzeremo gli scatti realizzati, cercando di studiare, più che i dettagli tecnici, l’anima delle immagini, e le alchimie capaci di trasformare una fotografia in un racconto. Per venire con me a caccia di avventure fotografiche non serve essere, o sentirsi, “professionisti”, ma semplicemente aver voglia di imparare a “guardare” il mondo ed il modo per raccontarlo!
Nel cuore delle montagne più belle del mondo
Pale di San Martino, Cinque Torri, Tofane, e tutte le più belle scenografie delle Dolomiti d’Ampezzo… panorami senza uguali in tutto il pianeta, ed attirano appassionati da ogni continente. Sono i palcoscenici che potremo scoprire e fotografare in un workshop itinerante alla scoperta delle Dolomiti e della loro magia. Partendo da accoglienti rifugi – la Capanna Cervino ai piedi del Cimon della Pala, ed il rifugio Scoiattoli che domina tutta la conca di Cortina d’Ampezzo – realizzeremo sessioni fotografiche diurne e notturne con gli sfondi delle più affascinanti montagne della Terra, Patrimonio dell’Umanità. Nelle pause, dopo aver degustato le prelibatezze enogastronomiche della tradizione valligiana, parleremo di fotografia, scoprendo i trucchi dei professionisti per realizzare magnifiche immagini di paesaggio.
Il focus del workshop
Una full immersion nella fotografia di montagna, in alcune location straordinarie, con tutti i comfort offerti da accoglienti rifugi alpini, dove poter imparare le basi creative per la composizione di immagini paesaggistiche, con nozioni sull’ambiente e le sue caratteristiche, i suoi tempi, i suoi ritmi, le tecniche ed i segreti per essere “nel posto giusto, nel momento giusto”, per capire come e quando “imprigionare” gli scenari della natura in modo perfetto dentro una fotografia. Capiremo qual’è il corredo indispensabile per un fotografo di paesaggio, e anche come gestire l’attrezzatura in condizioni difficili, ed a volte “estreme”. Data la natura “ itinerante” del workshop, e la ricchezza di opportunità per realizzare scatti indimenticabili, non è possibile programmare lezioni teorico-didattiche, ma troveremo il tempo per apprendere e provare le migliori tecniche di scatto e gestione della fotografia astronomica, l’uso dei filtri polarizzatori e ND per realizzare lunghe esposizioni, ed anche qualche spunto di macrofotografia e sull’editing delle fotografie di paesaggio.
Nel corso del workshop, a cui possono partecipare sia esperti che principianti, si potranno apprendere le basi per realizzare immagini dedicate alla montagna con il tocco dei “professionisti”, ma soprattutto i concetti fondamentali per assemblare una storia fotografica coinvolgente ed interessante per chiunque, da parenti ed amici a potenziali acquirenti delle vostre immagini. Michele dalla Palma metterà a disposizione la sua trentennale esperienza come fotoreporter e direttore responsabile di una delle più importanti riviste dedicate al turismo outdoor ambientale e naturalistico, per imparare a costruire un “racconto per immagini”, approcciando i temi e le dinamiche legate alla fotografia d’ambiente e di paesaggio, con uno specifico focus sulla montagna. Nelle sessioni di scatto “on field”, Michele Dalla Palma assisterà i partecipanti con suggerimenti, consigli e svelando i “piccoli” segreti per rendere un’immagine “unica”!
Programma del workshop
Venerdì 28 giugno 2019
Ore 14.00 Ritrovo dei partecipanti a Passo Rolle, da cui raggiungeremo la Capanna Cervino ed il suo panorama unico, dove inizieremo una sessione di scatti panoramici con eventuale escursione nella vicina Val Venegia, per poi aspettare il tramonto.
Ore 22.00 Dopo una eccellente cena tipica in rifugio, sessione di fotografia astronomica in condizioni ideali di luna nuova.
Sabato 29 giugno
Ore 06.00 Dopo un’alba indimenticabile ed altrettanto indimenticabile colazione, partenza per un vero “viaggio” nella geologia delle Dolomiti attraverso la Val di Fassa, Passo Pordoi con salita in funivia al Sass Pordoi, Passo Sella con pranzo al rifugio Friedrich August Hutte (15 minuti a piedi), Passo Gardena, Passo Val Parola, Passo Falzarego ed arrivo al rifugio Scoiattoli in tempo per ammirare uno dei tramonti più scenografici della Terra.
Ore 22.00 Seconda sessione di fotografia notturna.
Domenica 30 giugno
Ore 06.00 Ammireremo l’alba sullo straordinario palcoscenico delle Dolomiti d’Ampezzo dominato dalle 5 Torri. Dopo colazione ed una sessione di scatti panoramici, se le condizioni lo consentono saliremo con la funivia del Lagazuoi per un’altra emozione impossibile da raccontare a parole.
Ore 16.00 Workshop sul photoediting delle immagini di paesaggio, visione, analisi e commenti delle fotografie scattate dai partecipanti.
Ore 18.00 Consegna degli attestati e fine del workshop.
Lo stesso workshop, realizzato con un minimo di 6 ed un massimo di 10 partecipanti, verrà replicato con identico programma da venerdì 27 a domenica 29 settembre 2019
La quota di Euro 350 comprende: mezza pensione (cena/colazione/pernottamento) in rifugio, in camere da 3/4 posti; lezioni ed assistenza (anche individuale) di Michele Dalla Palma; audiovisivo con i concetti fondamentali ed immagini delle lezioni; attestato di partecipazione PhotoVideoAcademyItalia. Non comprende: trasporti fino al punto di ritrovo e trasferimenti tra le varie località, effettuati con auto personali; pranzi in rifugio; salite e discese con funivie ed impianti di risalita, attrezzature fotografiche e notebook (consigliato).
Info: Michele Dalla Palma, tel. 328 39 31 115, info@micheledallapalma.it –
Testo e foto Michele Dalla Palma