Se vi interessa il mondo dell’automobile e vi piace viaggiare, non è difficile abbinare questi due interessi per comporre itinerari piacevoli e ricchi di scoperte. E non ci sono soltanto le destinazioni ovvie e conosciute legate alle case automobilistiche, come Torino e Maranello in Italia per Fiat e Ferrari, e poi Monaco e Stoccarda in Germania per BMW e Mercedes. Questa volta vogliamo scoprire una destinazione francese, Clermont-Ferrand, nel cuore della macroregione Auvergne-Rhone-Alpes sorta ad inizio 2016 a seguito della riforma delle regioni. E’ la città della Michelin, un’azienda famosa non solo per i suoi pneumatici, ma anche per le caratteristiche guide turistiche rosse, diventate un riferimento assoluto dei migliori ristoranti nel mondo. L’azienda ha sede qui, nella piana industrializzata di collegamento tra i due centri urbani a pochi chilometri l’uno dall’altro, un tempo separati e rivali con Clermont città episcopale e Montferrand capoluogo di contea. Fu il re di Francia ad unirli per decreto, ma la rivalità nascosta in quel trattino d’unione tra i due nomi scomparve solo ad inizio ‘900: dove non riuscì un re, riuscì invece un’industria capace di rinnovarsi e innovare, che conta oggi una settantina di stabilimenti produttivi nei cinque continenti per la costruzione di 200 milioni di pneumatici all’anno.
L’Aventure Michelin è un ampio spazio espositivo di duemila metri quadrati su due piani, un po’ museo aziendale, un po’ mostra della storia della mobilità dalla nascita della ruota di legno al pneumatico di ultima generazione. Il nome Aventure descrive lo spirito del museo: vuole fare rivivere infatti l’epopea iniziata dai fratelli Michelin nel 1889, capace di trasformare il modo di vivere e di viaggiare, nonché svelare la storia di un prodotto e di un marchio sempre in grado di interpretare lo spirito ed i sogni dell’epoca. Il museo propone un’esperienza divertente ed interattiva per adulti e ragazzi, con un percorso cronologico guidato attraverso numerose tappe per un viaggio nel tempo. Tra tanti originali interessanti si ammira il treno su gomma, gli enormi pneumatici per veicoli destinati a muoversi nei deserti, nei cantieri o sulla luna, le idee e i prototipi per la mobilità del futuro, senza trascurare la figura gioviale e familiare del notissimo Bibendum, l’immagine pubblicitaria della Michelin, di cui è spiegata la storia e raccontata l’evoluzione lunga un secolo. Una sezione di particolare interesse riguarda il turismo, la nascita e lo sviluppo delle guide rosse – originariamente un servizio per i viaggiatori, poi una vera e proprio icona mondiale – perché nell’alta ristorazione le stelle Michelin sono ormai più di uno status symbol.
A questo proposito, chi vuole conoscere e toccare con mano cosa significano due stelle Michelin, può farlo ad un paio di chilometri di distanza nel sobborgo di Durtol, dove Xavier Baudiment dal 2009 guida il suo ristorante Le Pré, da poco anche albergo con solo cinque camere. Ha ricevuto la seconda stella nel 2017: da quel momento l’aumento del fatturato e del numero di coperti del ristorante ha superato il 100 %, richiamando una clientela nazionale ed internazionale. Il ristorante funziona su prenotazione dal mercoledì alla domenica a pranzo e dal mercoledì al sabato alla sera. Se cenare costituisce un rito impegnativo da tutti i punti di vista, oltre al menù vengono serviti sette saluti della cucina e quattro predessert, tutti accuratamente studiati e presentati al tavolo, per il pranzo invece lo chef ha voluto un’esperienza per così dire più democratica, offrendo a tutti la possibilità di assaggiare ad un prezzo abbordabile una cucina d’élite, la cui chiave stilistica è vegetale, con preparazioni creative di erbe raccolte dallo chef stesso sui prati della sua regione, l’Auvergne.
Del resto uscendo dall’albergo basta proseguire in salita per pochi chilometri per incontrare una delle attrazioni più straordinarie della zona: il Puy de Dome, un cono vulcanico spento di quasi 1.500 metri di altezza, iscritto dallo scorso anno nel patrimonio naturale dell’Umanità dell’Unesco. Vi si si può salire nelle carrozze di un trenino panoramico a cremagliera, arrampicandosi lungo sentieri nei boschi, oppure su una strada diventata celebre per le appassionanti salite del Tour de France, sospese nel 1988 per la difficoltà di garantire la sicurezza dei ciclisti in presenza di quantità sempre crescenti del pubblico di appassionati.
Scendendo per ritornare verso il centro, dopo aver ammirato la città da uno degli ultimi tornanti della strada, si raggiunge il nucleo storico di Clermont, costruito sulla cima di un piccolo tumulo vulcanico. Sopra di esso sorge la celebre cattedrale in pietra nera di Volvic, costruita a partire dal 1248 ma completata da Viollet-Le-Duc nel XIX secolo, notevole per le vetrate coloratissime e le pitture murali. Il centro racchiude stradette pedonali con negozi tipici, taverne e ristoranti, palazzi signorili dalle suggestive corti medioevali e rinascimentali intatte, nonché fontane pubbliche tra cui la fontana d’Amboise. Vicino alla cattedrale si trova anche il FRAC, Fondo Regionale d’Arte Contemporanea dell’Alvernia.
Bisogna scendere dalla collina e avvicinarsi a quella che un tempo era la porta della città per chi proveniva da est, per trovare un’altra chiesa mirabile, iscritta al patrimonio dell’Umanità dell’Unesco: la basilica romanica di Notre-Dame-du-Port, costruita nel XII secolo sui resti di una precedente chiesa del VI secolo. Restaurata e rimessa a nuovo nel 2008, misurata nelle proporzioni della navata, contiene una serie di magnifici capitelli in pietra. L‘esterno, ed in particolare le absidi e le cupolette radiali di copertura, presentano motivi geometrici ad indicare un fecondo scambio artistico tra oriente ed occidente, perché nel Medioevo la città era sede di mercati e fiere e si trovava sulla via dei grandi pellegrinaggi, che erano veicolo di scambio di notizie, cultura e trend ben prima dell’invenzione della radio, della televisione o di internet.
Non si può concludere una descrizione della città senza menzionare il secondo centro storico, Le Vieux Montferrand, che dista appena tre chilometri dalla cattedrale di Clermont e può essere raggiunto comodamente anche con una linea di tram urbano. Qui a dominare il reticolo di viuzze della città vecchia si trova l’antica cattedrale in stile gotico meridionale, raro nella regione, costruita tra il XIV e il XVI secolo ed anch’essa restaurata di recente. A poca distanza si visita il MARQ, Museo d’Arte Roger-Quilliot, il più importante della città e dell’Auvergne. L’ambiente si presenta suggestivo: un antico convento di suore Orsoline, originario del XVII secolo, completamente trasformato nei suoi spazi interni per adattarlo a sede museale dagli architetti Gaillard e Fainsilber ed inaugurato nel 1992. A colpire maggiormente risulta l’originale struttura di vetro che ricopre il bianchissimo e riparato cortile interno, divenuto cuore del museo con la rampa di salita ai tre piani in cui si articolano i 6000 metri quadrati di sale espositive: è opera di Peter Rice, un’archistar che ha messo la sua firma su alcune delle icone del nostro tempo, come il Beaubourg a Parigi e l’Opera House di Sidney. Il pilastro centrale come un enorme tronco d’albero regge la copertura in vetro, con una leggerezza aerea contrastante il suo ruolo strutturale. Il museo funge anche come sede espositiva di frequenti mostre temporanee, raccoglie nella collezione permanente oltre 2000 opere per testimoniare lo sviluppo dell’arte in Auvergne fin da tempi remoti, con suggestive sculture di madonne medioevali, nonché ospita la collezione di una gallerista con la passione per le opere di artisti moderni, tra cui colorati quadri di Bernard Buffet.
Info: www.clermontauvergnetourisme.com – Atout France Italia – Agenzia per lo sviluppo del Turismo Francese: www.france.fr – stampa@atout-france.fr – tel. 02 58 48 655 –
Testo/Leonardo Felician – Foto/Leonardo Felician e Turismo Francese