Kanazawa, situata sulla costa settentrionale dell’isola di Honshu, stretta fa il Mare del Giappone e le Alpi Giapponesi, è una città-castello che durante il periodo Edo (1603-1868) era famosa per la sua ricchezza di molti “koku”, unità di riso sufficiente a sfamare una persona per un anno. Fu progettata attorno al Castello, cuore strategico e residenza del clan Maeda, che, nonostante i numerosi incendi subiti nel corso dei secoli, ancora oggi svetta superbo, perfettamente restaurato, sulla sommità della collina che sovrasta lo splendido Giardino Kenrokuen, uno dei tre più famosi e suggestivi del Giappone, iniziato nel XVII secolo. A farmene conoscere tutte le meraviglie e l’intrigante e complessa storia è Davide Dotta, piemontese, che vive da anni a Kanazawa, esperto restauratore delle lame di “katane” antiche, di cui spiega tutte le tecniche in workshop che tiene nel laboratorio della sua casa alla periferia della città. Grazie alla sua approfondita conoscenza della città è anche un’ottima guida turistica.
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Kanazawa è detta “La città dell’oro” per i suoi numerosi artigiani che da secoli lavorano il prezioso metallo e lo usano per decorare lacche, porcellane, ceramiche, tessuti e oggetti d’arredamento. Ma è chiamata anche la “Firenze del Giappone” per la sua storia, i suoi artisti e i suoi governanti, appartenuti al potente clan di samurai Maeda. Illuminati mecenati, per secoli hanno protetto artisti, artigiani, architetti, intellettuali, scrittori e imprenditori che hanno reso Kanazawa ricca di opere d’arte. La città ha saputo conservare le vestigia del fiorente passato, ma nello stesso tempo si è aperta alla modernità. A misura d’uomo, che ha solo circa 500.000 abitanti, deve essere visitata con attenzione e a lungo (non mordi-e-fuggi) per assaporarne tutte le bellezze e per farsi sedurre dal suo fascino.
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I segreti della preparazione del tè. Il quartiere di Nagamachi, situato in prossimità del Castello, dove vivevano i samurai di medio e alto rango, le cui residenze conservano ancora le caratteristiche del periodo Edo, e i tre quartiere abitati dalle geisha, con le loro numerose “chaya”, case da tè, luoghi tradizionali di intrattenimento a due piani, hanno conservato intatto il fascino del passato. Perdersi nelle loro strade e nei loro vicoli vuole dire fare un suggestivo viaggio in un tempo indimenticabile.
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“Kanazawa e la prefettura circostante di Ishikawa sono note da sempre per la produzione di tè verde di alta qualità, comprese le varietà “Kaga-bocha” e “Kanazawa-hojicha”, mi spiega Davide Botta. “La Cerimonia del Tè, conosciuta come “chadō” o “chanoyu”, è una pratica tradizionale e rituale incentrata sulla preparazione e sul consumo di “matcha”, tè verde in polvere. Che non è semplicemente un modo per gustare il tè, ma è una forma d’arte espressione dell’estetica, della cultura e della filosofia giapponese”. Ancora oggi nelle tradizionali case da tè si può assistere a questo complesso rituale spesso officiato, come un tempo, da geisha e da maiko (apprendiste geisha) che ne spiegano tutti i segreti. Come nella Kenrokuen Tea Ceremony Experience che si tiene tutti giorni all’interno di una dimora storica situata proprio di fronte alla Fontana del Giardino Kenrokuen.

Oro che passione. A Kanazawa si realizzano circa il 99% degli oggetti decorati con la foglia d’oro prodotti nel paese. Tutta l’intrigante storia di questa tecnica, che è fiorita qui fin dal periodo Edo (1603-1867), è raccontata nel Yasue Gold Leaf Museum fondato nel 1974 per preservare appunto l’eredità della battitura dell’oro e dell’artigianato della foglia d’oro per le generazioni future. L’area di Higashiyama, dove si trova il museo, ispirato ai tradizionali magazzini, ospitava gli artigiani, i laboratori e le molte attività commerciali legate alla lavorazione della foglia d’oro presenti ancora qui. Sono molti i laboratori e i negozi specializzati dove si può provare ad applicare la foglia d’oro con diversi programmi seguiti da esperti tecnici.

Da Kinpakuya Sakuda Gold Leaf Shop & Workshop, fondato nel 1919, il giovane Shinbo Takahiro, che indossa sempre con fierezza l’elegante costume tradizionale, mi illustra con competenza le fasi di decorazione: dal lingotto alla foglia d’oro e alla decorazione su piattini e specchietti. “Applicare la foglia d’oro, ottenuta attraverso una complessa lavorazione dai lingotti, che sono trasformati in sottili fogli dello spessore, appena di un capello, è un processo molto delicato. Occorre avere mano ferma, trattenere il respiro e sentire il battito del proprio cuore”, mi spiega con l’entusiasmo da neofita per questa arte antica.
L’Higashiyama Shitsurae, situato in una dimora costruita circa 200 anni fa, è una specie di museo che consente di fare un viaggio nei segreti di quest’arte sopraffina. Qui, oltre a prendere parte ai workshop, si possono ammirare anche le opere d’arte di noti artisti che consentono di immergersi nella bellezza dell’artigianato tradizionale. Ogni stanza ha il suo tema ed espone i capolavori dei “Tesori Nazionali Viventi”, maestri riconosciuti come possessori di abilità e tecniche straordinarie, nonché gioielli unici creati con materiali tradizionali. Nel “Tea Salon Yanagian” si può sorseggiare una tazza di tè matcha accompagnato dai dolci tipici locali, come i “wagashi” e gli “jonama”. Mentre bevo il tè e gusto questi squisiti dolci preparati principalmente con farina di riso (o di grano), zucchero di canna e fagioli azuki, m’incanto ad ammirare il piccolo giardino dove bonsai dalle incredibili forme si riflettono nelle acque di un ruscelletto che scorre in mezzo a loro.
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Yoshihisa Oka, chairman della Nosaku Lacquerware, fondata nel 1780, imprenditore di fama internazionale, mi racconta il suo impegno per fare conoscere al mondo le preziose lacche prodotte dalla sua azienda famigliare. E’ stato anche a Milano, dove ha avuto molto successo. Ha seguito me e Massimo Bisceglie con attenzione e pazienza nel laboratorio di decorazione di alcuni piatti di lacca. Laboratorio che tiene ogni giorno per i turisti. Inimitabili e di rara raffinatezza sono le lacche esposte, impreziosite dalla particolare lucentezza data dall’urushi, lacca speciale di un albero che fornisce una linfa preziosissima e unica. Ricordate lo chef stellato Gualtiero Marchesi e il suo risotto allo zafferano con la foglia d’oro inventato nel 1981? Forse era stato qui a Kanazawa dove la foglia d’oro da anni è utilizzata anche in cucina e in pasticceria. Ormai è un must il cono gelato avvolto in una intera foglia d’oro, specialità unica della città.

L’eleganza del kimono. Nel Kaga-Yuzen Kimono Center viene insegnata in speciali laboratori l’arte di creare disegni e di realizzare la tintura su seta dei kimoni. La sua sala principale presenta il processo di fabbricazione della seta “Kaga Yuzen”: artigianato tradizionale tipico della città, che si caratterizza per l’uso di colori quali indaco, nero, ocra, rosso, rosa, azzurro, blu e giallo, e di disegni eleganti come fiori, animali e paesaggi. Vi sono esposti anche rari kimoni d’epoca e alcuni moderni, tutti di pregevole fattura.
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Creare con l’argilla. E’ lo stesso Koichiro Toshioka, giovane presidente della Kutani Kiln Pottery Kosen, ha spiegarmi l’importante attività della sua azienda aperta dalla sua famiglia nel lontano 1870. Infatti, questa è l’unica fornace di ceramiche “Kutani” rimasta a Kanazawa. Piccoli capolavori realizzati a mano mediante l’impasto dell’argilla, la modellazione al tornio, la cottura a 1300 gradi celsius per cinque giorni e la smaltatura che rende vetrosa e lucida la loro superficie e l’applicazione del colore. Qui oltre ad essere in vendita queste opere d’arte realizzate dagli esperti artigiani che lavorano nella fornace, sono disponibili visite e laboratori, dove creare e decorare oggetti di ceramica.

L’ultimo samurai. Particolarmente interessante l’incontro con Masahisa Shijimaya, discendente da un’antica famiglia di samurai, che risale al 1618. Nato nel 1955, dal fisico asciutto e atletico, si veste ancora con il tradizionale abito nero dei temibili guerrieri. Maestro di “iaido” di secondo “dan” (livello), arte marziale incentrata sulla scherma e sulla capacità di estrarre rapidamente la spada, ha aperto la sua casa-museo, tutta in legno, dei primi del Novecento, dall’armonioso giardino di alberi di prugne, situata nel quartiere di templi e shophouse ben conservati che si trova al di la del fiume Saigawa. Qui conserva preziose “katane” d’epoca e oggetti che risalgono al periodo Muromachi e Edo, di cui mi racconta appassionatamente la storia. M’illustra anche i caratteristici motivi “Hamon” (linea spesso ondulata della lama) presenti sulle spade e le iscrizioni sul codolo (“Nagano”, parte della lama detta “Kami”, che s’inserisce nell’impugnatura), ossia l’estremità della spada sotto l’elsa. Ma non solo. Introduce i suoi ospiti anche all’uso delle micidiali spade giapponesi, espressione dello spirito dei samurai, con combattimenti ovviamente solo accennati e sicuri. Emozionante è la dimostrazione di “iaido”, con la possibilità di scattare foto indossando l’autentico abito nero dei samurai. Resto a guardare, in verità un po’ preoccupato, Massimo, elegantissimo nel completo total black, e Masahisa Shijimaya che incrociano le “katane” mimando assalti con finte e controfinte. Tutto, ovviamente, in completa sicurezza.
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I musei un tuffo nel passato. Nel quartiere di Nishi Chaya, situato a 500 metri dal ponte Saigawa-Ohashi, nel centro della città, oltre alle numerose case da tè a due piani lungo la strada principale vi sono anche due musei da non perdere. Che visito con grande interesse. Il Giappone è il più grande paese al mondo, dove si creano fin dai secoli passati raffinate bambole con metodi artigianali. Nel Dolls Museum ne sono esposte alcune molto rare fra cui la bambola “Gosho” (bambola del palazzo), la bambola “Kamo” (bambola del tempio), la bambola “Isho” (dal ricco kimomo), la bambola “Ichimatsu” (dai lunghi capelli), la bambola “Kokeshi” (in legno), la bambola “Hina” (per le bambine che compiono i sei anni) e le bambole “Gogatsu” (raffiguranti la famiglia imperiale). Particolarmente amate come giocattoli dalle ragazze di un tempo, avevano il compito di assicurare la crescita sana e serena delle bambine.
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Poco più in la si può visitare il Ninja Weapon Museum dove armature, “katane”, armi e oggetti originali d’epoca raccontano l’avventurosa storia dei samurai e dei ninja. Una specie di truppe speciali che facevano il lavoro sporco con metodi di combattimento non proprio ortodossi quali lo spionaggio, il sabotaggio, l’infiltrazione, la guerriglia e l’assassinio. Ritenuti “disonorevoli” e “inferiori” dai samurai che invece si attenevano a regole particolarmente rigide di onore e di combattimento. Salgo la ripida scala che porta al piano superiore dove una sorridente assistente mi fa esibire nel lancio di una palla di ferro con punte acuminate che scaglio, dopo averla roteata sopra la mia testa, con la lunga catena cui era collegata. Riscuoto gli applausi degli astanti molto divertiti di questa mia esibizione improvvisata in perfetto stile ninja.

Dal passato al presente. Appena si arriva in città in treno si è accolti da una stazione ferroviaria avveniristica. Costruita nel 1898, ha subito un’importante ristrutturazione nel 2005 basata su un design futuristico, con una cupola di vetro e acciaio e un enorme arco di legno rosso scuro simile a un “torii”, portale d’ingresso che si trova solitamente nei santuari giapponesi.

Il Museo d’Arte Contemporanea XXI Secolo, modernissimo e ultratecnologico, sorge su di un ampio spazio verde. Mi stupisce la sua somiglianza a un grande disco volante, iconico edificio circolare, tutto vetri, cristalli e acciaio, bianchissimo e luminosissimo, progettato, nel 2004 dagli architetti giapponesi Kazuyo Sejima e Ryūe Nishizawa dello studio di architettura SANAA, in modo che possa essere visibile a tutti sia dall’interno sia dall’esterno e possa anche accogliere il pubblico così da produrre esperienze e conoscenze empatiche. Oltre alle collezioni permanenti, fra le opere esposte, mi spiega Tomahiro Yoshitomi, giovane addetto stampa, vi sono dieci istallazioni che ruotano nel corso dell’anno. Rimango colpito in particolare da “Dancing with All: The Ecology of Empathy”, una riflessione innovativa sull’ecologia e la resilienza dell’arte, dell’artista argentino Adriàn Villar Roja. L’opera monumentale è costituita da una copia ingrandita e dipinta a mano di un dipinto originale della “Madonna del Parto” di Piero della Francesca è attaccata al soffitto. Sotto c’è una scultura monumentale che guarda la Vergine eseguendo una danza metafisica. Tuttavia, mi ha interessato anche la famosa “The Swimming Pool” di Leandro Erlich, che se osservata dall’alto crea l’illusione di essere davanti a una piscina vera piena d’acqua con persone che camminano sul fondo. Scendo anch’io. Ma ne esco a precipizio in preda ad un attacco di panico. Acqua e persone mi paiono precipitarmi addosso e travolgermi. Fuori le luci della città e i colori tenui del tramonto mi regalano le ultime immagini di questa città indimenticabile e unica.
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Da sapere
Come arrivare. Il treno è il miglior mezzo di trasporto per raggiungere Kanazawa da Tokyo (2.30 h con il velocissimo Shinkansen), Kyoto (poco più di 2 h), Osaka (2.30 h) e le altre maggiori città dell’Honshu (l’isola principale del Giappone). Japan Airlines (JAL) e All Nippon Airways (ANA) dall’aeroporto di Tokyo Haneda hanno voli quotidiani per l’aeroporto di Komatsu, situato a circa 40 minuti di bus da Kanazawa.

Dove dormire. Hyatt Centric, 1-5-2 Hirooka, www.hyattcentrickanazawa.com. Hotel a 5 stelle, il più moderno e lussuoso albergo della città, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, dispone di ampie camere dotate di ogni confort con ampie vetrate panoramiche. Grill & Lounge, ristorante e bar, elegantemente arredati, dove sono serviti piatti della cucina internazionale e locale. Il Fitness Center ha macchinari moderni.

Dove mangiare. Taichibo, 2-19-6 Nomachi. In un quartiere di case tradizionali in legno è un’oasi di pace e di semplice eleganza. Piccolo, si affaccia su un giardino altrettanto minuscolo. La simpatica coppia che lo gestisce prepara i piatti classici della cucina locale.
Tsutsumi Tei, 1-15 Kenroku-machi, www.tsutsumitei.jp. In un edificio in legno costruito più di 110 anni fa, ristorante storico, all’interno del Giardino Kenrokuen, dove si ammira la porta Ishikawa-mon e il Castello di Kanazawa. Si gustano su bassi tavolini della sala tatami del secondo piano i piatti tipici della città.

Indirizzi dei laboratori. Tutti i laboratori devono essere prenotati per tempo in internet.
Kenrokuen Tea Ceremony Experience, Kenrokuen Park, www.kenrokutei.com/tea-ceremony-en/
Kinpakuya Sakuda Gold Leaf Shop and Workshop, 1-3-27 Higashiyama, www.goldleaf-sakuda.jp/
Nosaku Lacquerware, 1-1-60 Hirosaka, www.nosaku1780-jp
Higashiyama Shitsurae, 1-13-24 Higashiyama, www.enkanazawa.hakuichi.co.jp/
Kutani Pottery Kosen, 5-3-Nomachi, www.kutanikosen-com
Kaga-Yuzen Kimono Center, 8-8 Koshomachi, www.kagayuzen.or.jp
Masahisa Shijimaya, 1-17-28 Yayoi, www.kabura.jp/contents/en
Davide Dotta, dottadavide07@gmail.com

I musei
Yasue Gold Leaf Museum, 1-3-10 Higashiyama, www.kanazawa-museum.jp
Dolls Museum, 2-24-1 Nomachi, www.dollsmuseum.jp
Ninja Weapon Museum, 2-26-1 Nomachi, www.ninjaweaponmuseum.jp
Museo d’Arte Contemporanea XXI Secolo, 1-2-1 Hirosaka, www.kanazawa21.jp
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Ufficio del turismo
Il Centro di Informazioni Turistiche, situato all’interno della Stazione Ferroviaria JR di Kanazawa (1-1 Kino-Shimbo-Machi, www.kggn.jp/en/services/), fornisce un’ampia gamma di informazioni, con particolare riferimento ad attrazioni turistiche, trasporti, shopping e ristoranti della città.
Info:www.visitkanazawa.jp,
www.giappone.it,
https://faq.japan-travel.jnto.go.jp/it/(JNTO).
Testo/Pietro Tarallo – Foto/Massimo Bisceglie – Foto d’apertura Kanazawa Giardino Kenrokuen