Nel paesaggio – a volte sottovalutato – dell’alta Brianza collinare sorge, a 40 minuti d’auto da Milano, l’oasi di bio-diversità Galbusera Bianca, agriturismo di charme e borgo agricolo sostenibile (20 ettari, di cui 6 boschivi e 14 agricoli, tra frutteti, vigneti, uliveti ed orti), all’interno del parco di Montevecchia e della valle del Curone, a otto km dal selvatico lago di Sartirana, nel territorio di Merate (Lecco). Stiamo insomma parlando della prima oasi privata affiliata – dal 2005 – al WWF Italia. L’anima di quest’arcadia isolata dal mondo è Gaetano Besana, architetto mancato, ex fotografo di moda, grande viaggiatore e, da sempre, signore di campagna per lasciti e tradizione familiare, il quale ha voluto ristrutturare, con certosina pazienza, consapevolezza e gusto, un abbandonato agglomerato in rovina, costituito da cinque cascine del XIV secolo, utilizzando esclusivamente bio-architettura, energie rinnovabili e geotermia (per riscaldare e raffreddare).
Oggi nell’articolato nucleo esiste una locanda bio (12 camere, una diversa dall’altra, battezzate Fieno, Vigne, Peonie, Ferro, Zen, Amaca, Falegname, Giardiniere, Viaggiatore, Arcobaleno, Meraviglie, Ricordi), un’osteria bio (120 posti, più 40 all’aperto), un appartamento in affitto e altri privati (ce n’è ancora un ultimo in vendita), spazi per diversificate attività (dai team building aziendali ai workshop di yoga ai seminari culturali), una cappella consacrata e un piccolo centro-benessere dai trattamenti olistici. Insomma, un’area protetta ed incantata, dove si riesce a gustare l’attimo, che non è più fuggente, e dove ci si rigenera grazie ad una profonda immersione nella natura. E poi si sperimenta: in architettura, in agricoltura e ancor meglio in cucina, grazie anche alla presenza ai fornelli di due cuochi, quello tradizionale e quello vegano (Ezio Gatto e Luca Perissinotto), che propongono stagionali menù degustazione (o à la carte), ovviamente basati sull’immensa varietà di verdure e frutta dell’oasi, comprensivi di un fragrante pane fatto in casa.
Sì, perché nell’agriturismo Galbusera Bianca vengono coltivate, secondo i principi dell’agricoltura biodinamica, ben 120 varietà di mele, 60 varietà di pere, 40 varietà di prugne, 40 di uva, 20 di olive, ortaggi ed erbe officinali. E, recentemente, è anche arrivato qualche maiale. Ciò significa che questa straordinaria ricchezza giunge poi sulla tavola, in tutte le sue possibili formule: per esempio, dalle mele si ricavano nettare, sidro, marmellate, chutney, torte, sorbetti, contorni per alcuni piatti… Gli alimenti che non sono prodotti direttamente in loco (carne, latticini, ecc.) vengono tutti da qualificate cascine della zona e c’è poi da specificare che nella caffetteria-bar dell’Oasi non vengono servite le abituali bibite di industriali (addio Coca-Cola), ma solo deliziosi nettari artigianali ricavati dall’abbondante frutta. Gaetano Besana ha dunque il merito di avere voluto recuperare, oltre al borgo, centinaia d’antiche varietà di frutta in via di estinzione, ma ha anche avuto il coraggio d’imporre la sua visione culturale della vita che, oltre all’agricoltura bio-dinamica e alla bio-architettura, comprende in primis il senso di responsabilità nei confronti del Pianeta.
Dell’Oasi di Galbusera Bianca da lui è passato tutto, dal massimo al minimo, dalle impostazioni in cucina (con cognizione di causa: è anche un buon cuoco) a quelle edili fino all’arredamento in tutti i suoi dettagli (mobili, luci, tessili, tinteggiature, pavimentazioni). Da specificare infine che l’agriturismo si trova su strada sterrata e lo si può dunque raggiungere solo con mezzi propri; la stazione ferroviaria più vicina è quella di Olgiate-Calco-Brivio, ma poi da lì per raggiungere l’Oasi si può farlo solo prenotando preventivamente un servizio-navetta (tel. 039-570351).
Info: Oasi di Galbusera Bianca, via Galbusera Bianca, 2 – La Valletta Brianza (LC) –
tel. 039 53 11 467 – info@oasigalbuserabianca.it – www.oasigalbuserabianca.it –
Testo/Olivia Cremascoli – Foto/Oasi Galbusera Bianca