Ogni viaggiatore lo sa: ci sono dei posti al mondo che entrano nell’anima anche senza avere caratteristiche particolari che li possano rendere unici.
Uno di questi è la fortezza finlandese di Suomenlinna. Situata su alcune isole di fronte a Helsinki, è infatti meta costante dei viaggiatori che arrivano nella capitale del paese, tanto da essere una delle sue più famose attrazioni turistiche. Forse perché non c’è molto altro da vedere? Sicuramente. Ma anche perché è permeata da un innegabile fascino, in ogni stagione dell’anno. Infatti, se d’estate esprime il meglio di sé grazie alla fruibilità di ogni sua attrazione, d’inverno può donare sensazioni forti, legate al ghiaccio, alla neve. Al fatto di sentirsi alle porte del Grande Nord, come se fossimo alla Grande Barriera del Trono di Spade.
Per conoscere la sua storia, dobbiamo tornare indietro nel tempo. Durante il medioevo, il territorio finlandese costituiva l’area naturale di espansione del regno di Svezia verso il Baltico, in contrapposizione con il principato di Novgorod che in seguito diverrà la nazione russa. Venne così assorbito e governato dagli Svedesi in continua contrapposizione con i Russi, con i quali gli scontri e le guerre proseguirono per secoli, con alterne fortune. All’inizio del Settecento la Svezia era in declino, mentre le fortune dei suoi rivali erano in piena crescita, grazie a Pietro il Grande e alla fondazione della nuova capitale sul mare, a poca distanza dal territorio finlandese: San Pietroburgo. A seguito di un paio di guerre perdute, gli Svedesi decisero di fortificare l’accesso a Helsinki per proteggere dal mare la città posta sulla costa meridionale, baluardo contro i rivali d’oriente. La costruzione della fortezza, battezzata Sveaborg (Fortezza della Svezia), venne incominciata nel 1748 e presto divenne uno dei più importati insediamenti del paese, dotata di un impressionante apparato bellico all’avanguardia sia per le protezioni che per i cannoni, abitata da civili e soldati. Nel 1808 però lo zar Alessandro primo conquistò facilmente il paese e la fortezza cadde senza combattere; l’anno successivo la Svezia cedette il territorio ai Russi, che crearono il Granducato di Finlandia a loro assoggettato fino alla fine della Prima Guerra Mondiale e spostarono la capitale da Turku (prossima alla Svezia) a una città più vicina e facilmente gestibile: Helsinki.
Raggiungere la Fortezza ora chiamata Suomenlinna (Castello della Finlandia) è molto semplice, grazie alla continua spola dei traghetti che partono dal pieno centro della capitale, cioè dal piccolo porto davanti alla Kauppatori, la piazza del mercato. D’inverno il breve viaggio per mare è assolutamente affascinante, visto che più che sulla superficie dell’acqua si svolge sul ghiaccio; il momento in cui l’imbarcazione lascia la terraferma è emozionante, con la vista dello Skyline di Helsinki ritratta da ogni rivista, con la bianca cattedrale luterana che svetta sopra i palazzi storici del centro. Sulla sinistra vi è l’immagine del vecchio mercato coperto, mentre dalla parte opposta si può notare del fumo salire dal mare. In realtà si tratta di una delle piscine di Allas Sea Pool, una delle saune così amate dai finlandesi, che nelle strutture all’interno si scaldano per bene e poi escono all’aperto sulla neve in costume da bagno per gettarsi nella piscina di acqua di mare in parte ghiacciata, oppure dentro quella a 27°C che “fuma”, appunto, per la differenza di temperatura con l’esterno. L’immagine della città dal mare è davvero magica così come quella del mare ricoperto dai ghiacci, ma presto si è costretti a rientrare all’interno del traghetto, viste le temperature intorno ai 20°C sottozero.
Una volta giunti alla meta, l’ufficio del turismo situato nell’edificio di fronte al porto consegna una cartina delle cinque isole collegate dai ponti, con il sentiero principale da seguire colorato in azzurro. In realtà la visita della fortezza si rivela una specie di museo diffuso, con diverse attrattive poste lungo il percorso e svariati punti di ristoro, molto apprezzati per la temperatura interna che consente di riprendere le forze, anche se a prezzi decisamente scandinavi.
Poco dopo aver iniziato a camminare si incontra la Suomenlinnan Kirkko, una chiesa ortodossa costruita dai Russi nel 1854, trasformata poi in luterana dai Finlandesi nel 1920; la caratteristica particolare è quella di essere contemporaneamente un faro, ai tempi alimentato a gas ed oggi a corrente elettrica. Più avanti c’è il Viaporin Telakka, un cantiere navale in cui vengono costruite o riparate le navi in legno, ancora operativo d’estate come lo era nel Settecento.
Poco distante sono visitabili due piccoli musei militari, con pezzi e ricostruzioni dell’esercito finlandese durante le due guerre mondiali e la terribile Guerra d’Inverno contro i sovietici ed è visibile (d’estate visitabile anche all’interno) un sottomarino germanico dell’ultimo conflitto. In corrispondenza di un caldo punto di ristoro presso un ponte fra due isole, si trova anche il Suomenlinna Museo, che illustra la storia della fortezza a partire dalla sua costruzione fino ad arrivare ai giorni nostri, con l’inserimento del sito da parte dell’Unesco nella lista dei luoghi Patrimonio dell’Umanità. La parte più affascinante rimane però quella finale, la più lontana dal porto dei traghetti: Kunstaanmiekka, al fondo del sentiero azzurro. Qui è possibile passeggiare fra vecchi bunker, mura fatiscenti e cannoni che guardano verso il mare, per irretire e spaventare un possibile invasore. Che in realtà non si preoccupò affatto di loro, poco più di duecento anni fa.
Le sensazioni che dona questo punto della visita sono molto forti. Se d’estate è sicuramente pieno di vita e di persone, d’inverno domina il silenzio, il vento, senza nessun rumore tranne a volte lo stridio di un raro gabbiano. Il mare ghiacciato così come la spiaggia e la costa sotto il percorso delle mura, l’orizzonte infinito nel quale mare e cielo si fondono insieme, spezzato solo talvolta da isole lontane. Il sole molto basso nel cielo, malgrado sia da poco passato il mezzogiorno e che preannuncia la notte incipiente. Tutto ti fa sentire alle porte del Grande Nord. Con la terra sotto i piedi al posto del ghiaccio, le costruzioni e i cannoni alle spalle, ti senti ancora immerso nella civiltà, ma cosciente che da quel luogo in avanti ci saranno solo neve, foreste e freddo, almeno per un po’. Come fossimo alla Grande Barriera.
Testo-foto/Paolo Ponga