Correva l’anno 1470 quando dalla Bolivia e Cile, veniva importata in Europa, la patata che la popolazione Inca trovava fino a 5.500 metri di altezza. I primi anni furono duri perché il prodotto si diffuse principalmente tra gli abitanti che vivevano ai margini della “società”. Solo 300 anni fa, grazie a Federico il Grande di Prussia, s’incominciò a scriverne e parlarne bene, tanto da entrare nei menu della borghesia e aristocrazia non solo europea. Da quel momento la patata ebbe un grande successo e raggiunse tutti i continenti con le sue 7000 varietà.
Bologna nel 1955 preferì la varietà Primura giacché si adattava perfettamente alle caratteristiche morfologiche del terreno che ospitò i tuberi riproduttivi, e solo a Bologna da cinquantadue anni, la varietà Primura è prodotta e commercializzata con il nome Patata di Bologna D.O.P
Per le sue caratteristiche culinarie la patata di Bologna D.O.P. varietà Primura supera egregiamente tutte le tipologie di cottura: fritta, al forno, lessata, purè, in umido, presentata come primo, secondo, contorno, e dolce, la Primura non perde mai fragranza e consistenza. Ama essere guidata da un addetto/a ai fornelli con un minimo di esperienza.
La Primura D.O.P. non teme confronti con le altre varietà, ama l’estro dei cuochi più importanti, che la sanno plasmare in ogni ricetta.
Migliaia sono le ricette che vedono la patata protagonista e a queste si aggiungono dieci nuove ricette elaborate da dieci rinomate firme della cucina bolognese.
Dieci chef del territorio felsineo, con l’incarico di Ambassador di questo prodotto unico, realizzeranno su proposta dal Consorzio di Tutela Patata di Bologna DOP dieci esclusive nuove ricette con protagonista la Patata di Bologna DOP varietà Primura. Nei ristoranti dei dieci chef che hanno aderito a questa iniziativa, le rispettive creazioni rimarranno nella carta fino al 31 gennaio 2022.
Ecco i 10 Ristoranti Bolognesi con le rispettive ricette:
Ristorante Casa Monica (Bologna): Tikka di Patate di Bologna D.O.P. e tonno;
Trattoria Da Me (Bologna): Uovo cotto a bassa temperatura su cremoso di Patate di Bologna D.O.P. al tè affumicato, porcini “fritti fritti”, mirtilli e concentrato di bosco;
Ristorante Grassilli (Bologna): Ravioli di Patate di Bologna D.O.P. con porri stufati e aceto balsamico;
Hostaria 900 (Imola): Tortelli ripieni di Patate di Bologna D.O.P. , vellutata di cardo gobbo e salsiccia di Mora Romagnola;
Antica Osteria Casoni (I Casoni, Bologna): Raviolone di Patate di Bologna D.O.P. e provola, tarassaco, cipollotto e guanciale stagionato;
Ristorante Caminetto d’Oro (Bologna): Crema di Patate di Bologna D.O.P. affumicata, mazzancolle alla brace e chips di cipolla;
Ristorante Al Cambio (Bologna): Petto di faraona farcito di Patate di Bologna D.O.P. e tartufo;
Osteria di Medicina (Medicina): La Patata di Bologna D.O.P. in gita a Migîna con la voglia di Toscana;
Ristorante da Nello (Bologna): Petroniana di Patate di Bologna D.O.P.;
Ristorante i Carracci (Bologna): Budino di Patate di Bologna D.O.P. e mandorla con gelato alla crema.
La Patata di Bologna a pasta gialla (Solanum tuberosum famiglia delle solanacee) rappresenta un unicum nel panorama nazionale. Prodotta e confezionata esclusivamente nella provincia di Bologna, è la prima patata in Italia ad avere ottenuto la DOP (Denominazione Origine Protetta), nel 2012. Coltivata nella sola varietà Primura, le caratteristiche di questo prodotto sono determinate dallo stretto legame con il territorio bolognese, protagonista particolare della storia da almeno due secoli. Per conservare le ricette e metterle a disposizione di tutti è stato realizzato un ricettario che indica con semplicità come prepararle comodamente a casa propria. Il ricettario, infatti, oltre ad individuare il locale dove è possibile trovare la ricetta, specifica anche gli ingredienti e le modalità di esecuzione del piatto in modo da fornire un’utile indicazione per chi è appassionato ai fornelli.
L’iniziativa è presentata nel dettaglio sul sito del Consorzio patatadibologna.it, all’interno del quale gli estimatori di questo prodotto possono trovare la lista completa dei ristoranti aderenti e approfondire le ricette ideate dagli chef attraverso una sezione multimediale dedicata in cui scaricare anche il ricettario. Clima, tecniche di coltivazione, tipologia di conservazione e soprattutto l’esperienza di generazioni di agricoltori appassionati, rendono unica la Patata di Bologna D.O.P. La produzione di Patata di Bologna D.O.P. si sviluppa nel territorio tra i fiumi Sillaro e Reno e comprende i Comuni di Budrio, Castenaso, Ozzano dell’Emila, San Lazzaro di Savena, Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo di Bologna, Medicina, Molinella, Baricella, Minerbio, Granarolo dell’Emilia, San Giovanni in Persiceto e Crevalcore.
La composizione media per 100 gr. di parte edibile è così suddivisa:
acqua da 70,0 a 85,0%
proteine da 1,8 a 2,2%
grassi da 0,09 a 1,12%
carboidrati da 13,5 a 17,0%
fibre da 2,2 a 2,7%
minerali (sodio, potassio, magnesio, calcio, manganese, ferro, cobalto, rame, zinco, nichel,
cromo, cloro, fosforo, fluoro, iodio, boro, selenio) da 1,0 a 1,2%
vitamine da 0,05 a 0,1
E’ di circa 341 milioni di tonnellate la produzione mondiale di patate l’anno e le varietà nel mondo sono 7000 di cui trentasette in Italia.
Inoltre, la produzione annua di patate comuni in Italia si aggira attorno ad 1.500.000 tonnellate (circa 45 kg, procapite). Solo a Bologna operano ottantanove aziende le quali ne producono 20000 tonnellate l’anno.
Testo/Lamberto Selleri