I Wiener Symphoniker rappresentano una delle orchestre più prestigiose d’Europa, con una storia ricca che affonda profonde radici nella grande tradizione musicale viennese. Fondata come Società dei Concerti proprio nel 1900, l’orchestra nacque per iniziativa del direttore Ferdinand Löwe come alternativa ai famosi Wiener Philharmoniker e si diede da subito una missione che con termine moderno si potrebbe definire “inclusiva”: con un repertorio sinfonico romantico e contemporaneo democratizzare la musica, renderla accessibile, uscendo anche dalla seriose sale di teatro per andare incontro alla gente e portando la gioia di una grande esecuzione anche in città meno fortunate di Vienna, che era all’epoca e certamente è ancora una “capitale” della musica in Europa.

Ne è prova oggi, per chi visita la città austriaca, la dovizia di teatri e di offerte di spettacoli musicali, ma anche l’originalissima Haus der Musik, la casa della musica, un museo davvero sui generis sull’argomento in cui si può anche fare con le proprie mani, creare, suonare, dirigere un’orchestra con l’uso di tecnologie sorprendenti. Interattiva, moderna, appassionante anche per i bambini, la Casa della Musica viennese vale il viaggio per chi ama quest’arte. Diretta da grandi e storici direttori, tra i quali gli scomparsi Wilhelm Furtwängler e George Prêtre, l’orchestra crebbe negli anni, sempre però fedele alla missione di rendere accessibile la grande musica sinfonica a un pubblico ampio, mantenendo al contempo i più alti standard di esecuzione e sul repertorio concertistico. Residente al Musikverein e alla Konzerthaus di Vienna, due delle sale da concerto più prestigiose al mondo, è anche orchestra principale del Festival di Bregenz, dove si esibisce ogni estate sul suggestivo palcoscenico affacciato sul lago di Costanza.
Primavera da Vienna è il nome del nuovo festival che l’Orchestra ha inaugurato quest’anno a Trieste nel weekend dall’11 al 13 aprile, e che si ripeterà negli anni: la prossima edizione è già stata programmata dal 27 al 29 marzo 2026 e sono già disponibili i biglietti. Questa manifestazione ha portato una ventata di aria nuova in città, grazie anche a un’originale e inaspettata iniziativa, che a ben guardare s’inserisce nel filone principale della mission dell’orchestra viennese: il giorno prima dell’inizio dei concerti, un giovedì pomeriggio inondato dal sole, con una temperatura certamente primaverile e senza vento, cosa rara a Trieste in questa stagione, diversi elementi dell’orchestra riuniti in piccoli ensemble hanno allietato il pubblico in brevi esibizioni gratuite durante l’arco del pomeriggio presso musei, caffè e piazze della città, per terminare con le note di Bach fatte risuonare da un violoncellista solista al tramonto sul molo Audace, proteso in mezzo al mare Adriatico.

I tre concerti istituzionali invece si sono tenuti al Teatro Rossetti, una bomboniera molto amata dai triestini, che offre ogni anno una stagione teatrale dedicata alla prosa, all’operetta e ai grandi musical frequentatissimi e degni delle più importanti piazze italiane: soltanto Milano e Roma possono vantare un cartellone di pari livello. Addobbato a festa con una profusione di fiori, carabinieri in alta uniforme, saluto del sindaco della città Roberto Dipiazza e ambasciatori d’Italia e d’Austria presenti in prima fila, il Teatro Rossetti ha ospitato nella prima rappresentazione l’esecuzione di arie molte note di Verdi e di Wagner per gemellare la grande tradizione musicale italiana con quella tedesca. Nella seconda serata i Wiener Symphoniker, che hanno sempre una predilezione speciale per i compositori con forti legami con Vienna, come Mozart, Beethoven, Schubert e Mahler, hanno eseguito appunto una sinfonia di Mozart e una di Mahler. Grande spazio, invece, alla più allegra musica viennese nella rappresentazione finale della terza serata, con arie di Strauss e Lehar.

Un gemellaggio storico
Il sogno di portare Vienna a Trieste covava da qualche tempo. Fortissimi sono, infatti, i legami storici e affettivi e dell’antica capitale dell’Impero Asburgico, culla della Mitteleuropa, con il suo porto adriatico. Si notano anche nell’architettura perché molti dei palazzi costruiti a inizio ‘900 a Trieste non sfigurerebbero nel centro di Vienna e appartengono allo stesso stile. La città è stata sempre orgogliosa della sua italianità conservata in oltre cinque secoli di dominazione asburgica, ma non ha mai tradito l’ammirazione per Vienna, cui si consegnò spontaneamente nel 1382, scegliendo liberamente la protezione dell’Austria per difendersi da Venezia. Da quel momento divenne il porto principale di un grande Impero mitteleuropeo e nel 1719 ottenne lo status di porto franco, che favorì un travolgente sviluppo economico e culturale con apice a inizio ‘900, quando Trieste divenne la terza città dell’Austria-Ungheria. Il passaggio al Regno d’Italia avvenne, come noto, dopo la prima guerra mondiale.

Per questo il gemellaggio musicale proposto dai Wiener Symphoniker diretti dal maestro ceco Petr Popelka è stato vissuto con emozione dai triestini non meno che dai numerosi ospiti viennesi presenti, al punto che nel foyer del Rossetti si sentiva parlare molto anche in tedesco. Il potere universale ed emozionante dell’arte e della musica, è stato sottolineato nella prolusione dal palco in un ottimo italiano da un’assessora della città di Vienna, unisce e abbraccia culture, popoli e tradizioni diversi. E non è stato perciò un caso che questo spazio d’incontro per festeggiare i 125 dell’orchestra sia avvenuto proprio a Trieste, dove nel 1902, dunque solo due anni dopo la sua fondazione e ancora all’epoca di Trieste asburgica, l’orchestra aveva svolto la sua prima tournée lontano da Vienna: un gradito ritorno, festeggiato da lunghissimi applausi.

Presentazione al Café Sacher
Questo evento musicale che dà il via a una nuova tradizione viennese è stato presentato nell’unica cornice adeguata per l’occasione a Trieste e cioè al Café Sacher, che ha segnato la prima espansione ufficiale del notissimo marchio viennese al di fuori dell’Austria. La Sachertorte, confezionata nella sua iconica scatola di legno divenuta oggetto da collezione, è una torta viennese al cioccolato creata nel 1832 dall’allora sedicenne Franz Sacher per il principe Clemente di Metternich, il trionfatore del congresso di Vienna che mise fine al periodo napoleonico. La torta è composta da due strati di pan di Spagna al cioccolato, un sottile strato di confettura di albicocche al centro e sopra e una copertura di glassa fondente al cioccolato e naturalmente il caratteristico sigillo di cioccolato che la contraddistingue. È servita tradizionalmente con panna montata non zuccherata ed è stata oggetto d’infinite imitazioni. La ricetta originale segreta è custodita dall’Hotel Sacher di Vienna, ma la versione servita nel caffè triestino è proprio quella originale prodotta appunto a Vienna e ricevuta con due consegne espresse settimanali.

Aperto nel giugno 2023, il locale è stato realizzato trasformando l’antico e storico negozio di calzature Rosini, attivo dal 1913 in via Dante, nel pieno centro pedonale cittadino. Con la collaborazione dello studio BWM Designers & Architects, il progetto è stato realizzato dall’architetto austriaco Erich Bernard e dall’imprenditore viennese Dizzi Alfons, che ha deciso di vivere a Trieste dirige con passione quest’attività. Il lungo e accurato intervento di trasformazione ha adattato gli ambienti a un Caffè che fonde elementi originali con design contemporaneo ispirato all’Art Decò. Sono stati restaurati arredi storici come le boiserie e le alte scaffalature di legno che contenevano le scatole da scarpe, i caminetti e gli specchi, integrati con nuovi elementi come divani in velluto rosso e lampade nello stile tipico viennese d’inizio ‘900, ispirate a Josef Hoffmann, fondatore della Wiener Werkstätte. Il suo design è caratterizzato da linee geometriche pulite, forme essenziali e funzionali e un uso elegante di metalli e vetro.

Non si può minimamente accostare a un bar questo locale: ne è stato, infatti, un salotto culturale, com’erano i grandi caffè storici di Vienna e della stessa Trieste a inizio secolo scorso, incarnando perfettamente l’anima mitteleuropea di una città di confine, dove culture diverse s’incontrano e si arricchiscono reciprocamente, un luogo, dove il tempo sembra fermarsi, permettendo ai visitatori di assaporare non solo deliziosi dolci, ma anche un pezzo di storia condivisa tra Italia e Austria. Con una capienza di circa cinquanta posti interni altrettanti all’aperto lungo la via pedonale, apprezzatissimi nelle belle giornate, oltre alla mitica Sachertorte originale e a una varietà di tè e caffè che si trova solo a Vienna, il Caffè Sacher offre a tutte le ore un menù che include piatti tipici triestini e austriaci preparati dalla giovane chef triestina Elisabetta Minelli, che padroneggia le due culture gastronomiche italiana e austriaca avendo lavorato a lungo a Salisburgo. E’ aperto da colazione a cena, da martedì a domenica, dalle 9:00 alle 21:00
Ente per il Turismo Austriaco:
www.austria.info
Haus der Musik, Vienna: www.hdm.at
Wiener Symphoniker: www.wienersymphoniker.at
Teatro Rossetti: www.ilrossetti.it
Café Sacher: www.sacher.com/en/restaurants/caffe-sacher-trieste/
Testo e foto/Leonardo Felician