Prima di partire dall’aeroporto di Napoli per Praga, all’alba del 28 agosto, Vienna Cammarota aveva detto ai presenti: «Nel mio viaggio porterò nel cuore la verde Ischia, i suoi abitanti, la loro lotta per la sopravvivenza quotidiana e la loro determinazione a rimanere ancorati alla bellissima isola e alle sue tradizioni». Da lì è cominciata la nuova avventura, di questa minuta ma determinata guida ambientale escursionistica salernitana, coordinatrice delle Guide Aigae della Campania. In testa una scommessa, annunciata a fine maggio nella sede della Stampa estera: ripercorrere a piedi i 2500 km del Gran Tour, che fece Johann Wolfgang von Goethe tra il 3 settembre 1786 e il 18 giugno 1788, dal nord Europa verso l’Italia all’età di 37 anni. Ma più che un viaggio, questo fu per il grande scrittore, poeta e drammaturgo tedesco, un’esperienza di vita, poi raccontata in ‘Viaggio in Italia’ (Italienische Reise), due volumi scritti tra il 1813 e il 1817 e capaci di far nascere il mito dell’Italia nel mondo. Testi studiati a fondo anche in tedesco da Vienna Cammarota, per individuare le tappe esatte del viaggio e le locande che lo ospitarono durante il lungo tragitto.
Goethe, dopo aver attraversato parte della Boemia, Baviera e Tirolo, allora ricadenti sotto il Sacro Romano Impero e oggi regioni storiche della Repubblica Ceca, quindi Germania e Austria, arrivò a Trento. Poi a Torbole, sul Lago di Garda, Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Ferrara e Bologna. Attraversando gli Appennini giunse a Firenze e poi a Roma, dove soggiornò a lungo nell’attuale sede della ‘Casa di Goethe’, in via del Corso 18, unico museo tedesco a Roma. Visitò Napoli, Pompei, Torre Annunziata, Portici, Ercolano, Caserta, Sorrento e Paestum. Da Napoli, dove al ritorno trascorse un lungo soggiorno, Goethe s’imbarcò per Palermo, rimanendo affascinato dalla città.
Vienna Cammarota, che con quest’impresa vuole mandare un grande messaggio di fratellanza al mondo, è partita da Karlovy Vary, a circa 120 km da Praga, una zona termale ai piedi dei Monti Metalliferi. Lo stesso da dove partì Goethe e dov’è ricordato con una statua. Anche la data scelta non è stata casuale, perché il 28 agosto è proprio l’anniversario della nascita di Goethe. L’obiettivo dichiarato è rifare a piedi il tragitto, percorso in gran parte in calesse da Goethe 231 anni fa. Duemila cinquecento chilometri tra sole, acqua e vento, che da quelle parti non mancano, specie in questa stagione. Cercando ospitalità nei luoghi attraversati, o dormendo nella piccola tenda, parte importante dell’attrezzatura minimale contenuta nel suo zaino di 10 kg, con su cucite le bandiere della Repubblica Ceca, Germania, Austria e Italia. Anche per l’alimentazione, essenziale, si è basata su parmigiano e frutta secca, oltre ad acqua e tè alle erbe. Ma, come raccontato nel suo diario di viaggio su Facebook, non ha disdegnato ad essere ospitata strada facendo, o di fermarsi in un ristorante italiano lungo il tragitto in Germania, per mangiarsi un bel piatto di fusilli alla napoletana.
Tutti i luoghi programmati hanno rilevanza storica e culturale. A cominciare proprio da Karlovy Vary, fondata nel 1370 dall’imperatore Carlo IV di Lussemburgo e dal quale prende il nome. Una cittadina termale frequentata da sempre da personaggi illustri, attori e capi di stato. Ma anche miti della storia, come il filosofo Karl Marx. Spesso usata come set cinematografico per i suoi edifici barocchi e in stile liberty, tra le pellicole girate vale ricordare il film The Grand Budapest Hotel, del 2014, girato nel “vittoriano” Grand Hotel Pupp. Luoghi storici come Loket dove, chiusa su tre lati dal fiume Ohret , si trova la fortezza reale del XII secolo, in stile gotico. Iniziata da Vladislao II, nel pozzo fu rinvenuto nel 1775 un grosso frammento del meteorite caduto in zona nel 1422. Sokolov è a 20 Km da Karlovy.
Importante crocevia commerciale da tempi remoti, è stata la prima tappa prima di affrontare altri 28 km con dislivelli di oltre 200 m, fino ai 459 m slm di Cheb, città vicina alla Germania, dove è entrata il 30 agosto percorrendo i 14 km fino a Waldsassen. Qui resterà fino al 16 settembre, passando per Tirschenreuth, Neustadt–Waldnaab, Wenberg, Schwandorf, Maxhutte, Regensburg. Andando verso Teugn. Con qualche variazione per il maltempo. Come la sosta obbligata a Bad Abbach per la pioggia, o la deviazione per Kelheim, costeggiando per lunghi tratti il Danubio. Poi Mainburg, Frisinga e Monaco, dove l’8 settembre ha festeggiato il 68esimo compleanno e si è riposata per 2 giorni prima di ripartire per Schaftlarn e Benediktbeuern. Il 14 settembre arriverà a Walchensee e il 15 a Krun, prima di raggiungere l’Austria, con tappa a Seefeld il 16 e ad Innsbruck il 17. Qui si fermerà un giorno, prima di arrivare a Steinach am Brenner e il 20 sul Passo del Brennero, per entrare in Italia. Sempre ripercorrendo le tappe fatte da Goethe, il viaggio terminerà il 28 ottobre nel Parco Nazionale dell’Abruzzo, dove vorrebbe portare «un messaggio di calore ed affetto» alle popolazioni colpite dal terremoto. Ad accoglierla, oltre ai cittadini, ci saranno 4000 guide ambientali-escursionistiche da tutta Italia.
Salernitana “classe 59”, Vienna Cammarota è la prima donna al mondo ad affrontare questa scommessa a 58 anni. Una “tosta”, che ha girato il mondo: nel 2004 visitò in kayak il Madagascar, nel 2006 la Patagonia e nel 2011 l’Amazzonia. Ha percorso a piedi i territori di Israele e Palestina nel 2014, Nepal e Tibet nel 2015. Nel 2016 ha camminato per 230 Km, dal Geoparco Nazionale del Cilento fino al Golfo di Manfredonia, raccontando i paesaggi incontrati sui vecchi tratturi e la trasformazione dei borghi dell’Irpinia dopo il terremoto del 1980. D’altra parte il suo destino era segnato fin dalla nascita dal nome. «Penso che in tutti i sensi dobbiamo essere in eterno cammino, sia dal punto di vista fisico che socio–culturale e psicologico, per la necessità che deve avere l’uomo, di conoscere ed apprendere» aveva detto prima di partire questa piccola, grande donna. «Il viaggio non è spostarsi ma camminare, conoscere, dialogare, incontrare. Il mio è un tentativo di rimettere al centro quei valori sociali e umani che l’Europa sembra aver perso e, soprattutto, far capire l’importanza dell’investire in cultura, nel sapere, nella conoscenza».
Testo/Maurizio Ceccaioni – Foto/Vienna Cammarota e Google Immagini