A volte gli estremi si toccano. Cosa c’è di più mondano e affollato della passeggiata sulla Croisette di Cannes, la lunga spianata sull’omonima spiaggia punteggiata da palme, grandi alberghi e negozi dalle marche più prestigiose? Se in occasione del celeberrimo appuntamento annuale per la consegna della Palma d’Oro a maggio davanti alla celebre passerella del Palazzo del Festival si possono incrociare e vedere da vicino numerose star hollywoodiane, in tutte le altre stagioni dell’anno, compreso l’inverno, complice la mitezza estrema del clima e l’estrema luminosità dell’aria Cannes è frequentatissima da turisti di ogni nazionalità, con una particolare predilezione da parte degli italiani, da sempre innamorati di questo lembo occidentale dell’ineguagliabile Costa Azzurra. Eppure dalla caotica frenesia del centro, segnato dalla mole del Palais des Festivals et des Congrès sul mare prospiciente il vecchio porto dove barche a vela motoscafi si cullano sulle acque tranquille del golfo, basta solo un quarto d’ora per sbarcare in un altro luogo e in un altro tempo con un’escursione che è un must assoluto per chi si reca a Cannes in ogni stagione.
Verdeggianti, bucoliche e tranquillissime, con un’acqua cristallina spettacolare, le Îles de Lérins sono un’escursione piacevole in ogni stagione: note e abitate già dal sesto secolo avanti Cristo, formano un piccolo arcipelago proprio di fronte alla baia di Cannes. Questo piccolo arcipelago è composto da due isole e diversi scogli ed isolotti. La sua importanza in epoca romana è testimoniata dal ritrovamento di numerose lapidi e iscrizioni tuttora visibili. Oltre che con imbarcazioni priovate che attraccano ai porticcioli riparati sul versante nord, prospiciente la costa, entrambe le isole si possono raggiungere con un frequente servizio di battelli in partenza tutti i giorni fin dalle prime ore del mattino da Quai du Large, sull’arcuata penisola che chiude il vecchio porto, che è dotata tra l’altro di un comodo parcheggio. Bisogna scegliere però la propria destinazione, perché non c’è un collegamento diretto tra le due isole, ma solo dalla terraferma e viceversa, e bisogna metter in conto il giusto numero di ore, che in estate può comprendere anche l’intera giornata, vista l’incredibile bellezza dei luoghi che potrebbero appartenere a un piccolo paradiso subtropicale. Le due isole principali sono simili nella morfologia, basse, molto alberate con una rigogliosa macchia mediterranea, allungate da est a ovest parallele alla costa, ma raccontano storie molto diverse.
L’isola di Santa Margherita è la più vicina, a un chilometro circa dalla Croisette e misura circa 3 km di lunghezza per 900 metri di larghezza. E’ coperta di boschi di eucalipti, tra i più antichi d’Europa, e di alti pini marittimi Furono probabilmente i liguri a stanziarsi qui originariamente nel VI secolo a.C., prima di essere cacciati dai Romani: abitata per tutto il Medio Evo, di cui si tramandano numerose e colorite leggende, fu oggetto di scorrerie e di attacchi di pirati corsi, genovesi, catalani e saraceni. Per ragioni di difesa dell’isola, ma soprattutto della baia costiera di Cannes, vi fu eretto un poderoso forte sul mare voluto da Richelieu, poi rinforzato dagli spagnoli e infine migliorato da Vauban, l’infaticabile architetto militare francese attivissimo nella sua epoca. Nel 1687 la sua fortezza, divenuta sede di una prigione di Stato, ospitò uno dei prigionieri più famosi di tutte le epoche, la celebre maschera di ferro, la cui identità costituisce un fitto mistero tuttora irrisolto: la sua cella è oggi il luogo più visitato dell’isola. Rimasto a lungo prigione militare, con tristi storie all’epoca della persecuzione dei pastori protestanti imprigionati dopo la revoca dell’editto di Nantes con l’editto di Fontainebleau, la Fortezza Reale oggi è aperta al pubblico e ospita il Museo del Mare, chiuso il lunedì, con un’esposizione di reperti archeologici sottomarini e con sale dall’intento didattico risolte ai giovani per far cogliere la ricchezza e la fragilità dell’ecosistema marino circostante. L’intera costruzione del forte raccolta intorno alla piazza d’armi e torreggiante con i suoi spalti alti sul mare è però da visitare con i suoi bastioni, la polveriera, la caserma e la cappella. L’isola è tutta area protetta e riserva ornitologia con una ricca ecofauna di migratori intorno all’ampio stagno di acqua salmastra del Batéguier. In stagione, l’Office National des Forêts organizza anche visite guidate per far scoprire la ricchezza della flora locale attraverso interessanti sentieri botanici. Complessivamente l’atmosfera dell’isola è vacanziera, soprattutto nella bella stagione quando il braccio di mare che la separa da Cannes è punteggiato di bagnanti intorno alle barche a vela alla fonda.
Completamente diversa è l’atmosfera dell’isola di Saint-Honorat, un po’ più piccola e un po’ più lontana dalla costa. Basta scendere dal minuscolo imbarcadero sulla costa sud dell’isola per rendersi conto dell’antica aura ricca di spiritualità che vi aleggia. Intorno al 410 d.C. Sant’Onorato si ritirò a vivere da eremita su quest’isoletta lontana, ma non riuscì a coronare il suo sogno, perché ben presto, richiamati dalla santità di Onorato, l’isola si riempì di discepoli che fondarono una comunità religiosa e un grande monastero: sembra che anche San Patrizio, patrono d’Irlanda vi abbia studiato nel quinto secolo. Da sedici secoli ininterrotti la vita monastica sull’isola è scandita dalla regola di San Benedetto, “Ora et labora”, con sveglia alle quattro del mattino. Oggi sono una trentina i monaci benedettini che lavorano i vigneti e gli uliveti che si estendono per otto ettari su tutta la parte centrale dell’isola, con vitigni di chardonnay, vermentino, syrah, pinot nero, mourvèdre, clairette che danno origine a vini molto apprezzati in vendita insieme a piccoli oggetti di produzione artigianale nel piccolo spaccio del convento . Terminato il lavoro dei campi a fine mattinata i monaci si riuniscono per la messa nell’antica abbazia dall’interno romanico. Il rito è suggestivo, scandito da processioni e canti gregoriani, sempre presenziato da una piccola folla di visitatori che però non hanno accesso ad alcune cappelle e alla parte interna del convento, separata da un alto muro bianco, che è riservata alla vita monastica. La visita dell’isoletta che misura un chilometro e mezzo di lunghezza per soli 400 metri di larghezza, è limitata al percorso perimetrale sul mare dove si trovano alcune cappelle oggi non più in uso, nonché i due forni per il riscaldamento delle palle da cannone destinate a provocare incendi sulle navi nemiche in epoca napoleonica. E’ però alla metà della costa meridionale dell’isola, protesa verso il cuore del Mediterraneo, che si trova la costruzione che è un po’ il simbolo delle isole di Lérins: la tozza e possente torre fortificata del monastero che ebbe compiti di avvistamento e di difesa. La sua mole, fulcro del sistema di difesa delle isole, si staglia tra le rocce contro il blu intenso delle acque circostanti e fornisce inquadrature imperdibili a chi ama la fotografia.
Sulle isole Lérins ci sono esercizi di ristorazione come La Guérite su Santa Margherita e La Tonnelle su Saint’Onorato, ma non sistemazioni alberghiere vere e proprie. Su Saint-Honorat è possibile chiedere una limitata ospitalità al convento per ritiri spirituali, mentre su Sainte-Marguerite c’è una specie di spartano ostello della gioventù nelle ex caserme della Fortezza. E’ necessario pertanto pernottare a Cannes, i cui alberghi sulla Croisette dai nomi come Majestic Barrière (https://www.hotelsbarriere.com/fr/cannes/le-majestic.html) o il Grand Hyatt Martinez (www.hotel-martinez.com) sono tra i più noti nel jet set internazionale. Un indirizzo più abbordabile e aperto da pochi mesi si trova in posizione molto comoda in zona pedonale a fianco della stazione ferroviaria, utile anche a chi si muove in treno con Thello (https://www.thello.com) , che offre buoni collegamenti tra Italia e Francia. Fa parte di una catena alberghiera francese molto recente e poco convenzionale: Okko (www.okkohotels.com/en/hotels/okko-hotels-cannes-croisette ), un “quattro stelle senza nuvole” come ama definirsi, con 125 camere su 4 piani prezzi comprensivi di prima colazione, snack tutto il giorno e aperitivo alla sera, bevande calde e fredde, accesso a business corner e fitness center, wi-fi veloce.
Prima di lasciare Cannes val la pena di fare una bella passeggiata pedonale non solo sulla Croisette dalla Roseraie al Palazzo dei Festival, ma di salire anche alla colina della città vecchia che domina il vecchio porto. Il quartiere si chiama Le Suquet e regala scorci di stradine strette, alte case dai colori liguri e terrazzini prendisole sui tetti. La spianata con il belvedere panoramico è dominata dalla chiesa di Notre-Dame de l’Esperance e dal Musée de la Castre. In un susseguirsi di salette circondate da giardini, il museo presenta collezioni d’arte di pittori locali e oggetti provenienti da vari angoli del mondo.
Info: http://www.cannes-destination.fr/ www.france.fr
Testo/Foto di Leonardo Felician – Foto di copertina di Alberto Fernandez