Il paese rilascia, bianco com’è, una luce accecante capace di ferire gli occhi. Giace inerpicato su di una collina, dove termina in un pianoro ricco di storia e cinto dalle rovine di un castello. Girando lo sguardo verso sinistra si può scorgere invece una baia fantastica, come spesso regalano le isole della Grecia, con un mare che offre tutte le sfumature di blu. Il rumore dei grilli supera quello delle auto in transito lungo la strada, ed il caldo si fa sentire. Non per niente d’estate ci sono 35° C. ed il Meltemi , il vento che rinfresca le calde giornate sulla parte sud est dell’isola di Rodi, qui pare scomparso ed asciugato anch’esso da questa canicola. Siamo a poco più di metà della costa orientale della famosa isola, e la città capoluogo omonima si trova a 55 chilometri di distanza. Ci troviamo nel paese più bello di tutta la costa, ed anche il più visitato dai turisti, ad eccezione di Rodi vecchia: Lindos, la perla sospesa sul mare.
La sua fondazione si perde nel tempo, ma sicuramente esisteva in epoca neolitica e micenea, quando alcune testimonianze la danno già fiorente; il nome stesso appare preellenico, derivando da un gruppo miceneo. Secondo gli storici antichi Diodoro e Pindaro, sarebbe stata fondata da Kerkaphos, uno dei figli del Sole, che l’avrebbe così chiamata in onore di uno dei suoi figli. Ed in effetti il sole non pare mancare da queste parti, in cui non comprendi come possa essere così verde e rigogliosa la natura, malgrado lunghi mesi di totale siccità. L’acropoli fu sicuramente frequentata già dai micenei, i quali ne fecero la sede di un culto che riporta alle dee protettrici della natura. Grazie ai suoi due porti, Lindos si fece conoscere e fu importante già dal XIII° secolo a.C., e famosa fu la colonizzazione da parte di elementi dori locali fondatori della cittadina di Gela in Sicilia nel 688 a.C.; anche Omero ne fece riferimento nelle sue opere. Nel VI° secolo fu governata per 40 anni dal tiranno Cleobulo, uno dei sette saggi che tramite un governo illuminato, la rese ancor più ricca e conosciuta nel mondo antico; qui nacquero Chares, il costruttore del Colosso di Rodi distrutto dai terremoti del 224-223 a.C., e Pitocrato, lo scultore della celeberrima Nike, ora esposta al Louvre.
Sull’acropoli il santuario della dea era originariamente costituito da un boschetto sacro, nel quale veniva venerato come idolo un semplice palo od una tavola di legno. In seguito la primitiva divinità “Lindia” fu assimilata dai Greci ad Atena, che la veneravano ancor prima della fondazione di Gela; i resti attualmente visibili risalgono, fra rimaneggiamenti ed incendi distruttivi, al IV° secolo a.C., a parte la splendida Stoà la cui fondazione risale alla prospera età ellenistica del II° secolo a.C. A partire però dal 408 a.C. iniziò la sua decadenza e da allora fu conosciuta soprattutto per il fiorentissimo culto di Atena, venerata sull’acropoli, che durò fino alla tarda età romana. Con l’arrivo dell’età medievale Lindos continuò a vivere, ora solo come piccolo ma ricco paese di provincia, fino alla costruzione di un potente castello di difesa, eretto sull’acropoli dai famosi Cavalieri di San Giovanni. Dopo la conquista avvenuta nel 1522, divenne una delle piazzeforti militari turche sull’isola di Rodi, fino al 1840 ed alla nascita della nazione greca.
La visita di Lindos presuppone nei mesi estivi due prerogative legate alla pazienza: la sopportazione del caldo intenso e quella nei confronti delle orde di turisti che qua si recano per le due magnifiche baie sul mare, e per la visita del paese e dell’acropoli. C’è sempre molta gente a Lindos, sia di giorno che di sera, quando però il turismo diventa più tranquillo e legato alla prelibatezze culinarie, od all’acquisto di souvenir negli infiniti negozi del paese. La visita ha stranamente un andamento verticale: dalle due baie si sale verso il paese e da qui all’acropoli. Meravigliosa è la baia a nord, visibile anche durante la salita, ed ancor più bella ed affollata quella a sud del paese, chiusa com’è da due bracci di terra e famosa per la leggenda di San Paolo, il quale qui si dice naufragò nel 58 d.C. per poi evangelizzare l’isola. Il paese ti accoglie con i suoi asinelli, pronti a portare i turisti verso la cima della collina, per poi naufragare anch’esso in un mare di ristoranti, taverne, negozietti di ceramiche o vestiti per turisti, senza però perdere la propria identità, anche grazie alla cortesia e disponibilità della gente del posto.
Le viuzze strette invogliano l’esplorazione, in mezzo a splendide dimore (soprattutto le cosiddette Case dei Capitani, rimesse a nuovo da coloro che fecero fortuna nell’800 grazie al commercio marittimo), capaci di presentare influenze bizantine, veneziane ed arabe. All’interno del paese si trova la pregevole chiesa della Panagia, che conserva splendidi affreschi settecenteschi ed icone sacre di grande pregio e bellezza. Dal centro del paese inizia poi la salita verso l’acropoli, circondata dai resti delle mura del castello dei Cavalieri di San Giovanni. Oltrepassato il portale di ingresso, si ha il modo di visitare la spianata che comprende tre cisterne ed i resti di una chiesa bizantina.
Più avanti si trovano i resti del tempio di Atena Lindia e della stoà (foto in basso), le cui colonne si ergono ancora maestose anche grazie agli interventi degli archeologi italiani che qui lavorarono a lungo durante il periodo 1912- 1947, quando il Dodecaneso era nostro arcipelago, preso ai turchi dopo la guerra del 1911/12. Affacciandosi lungo i resti delle mura, lo spettacolo del paese inerpicato sulla collina sottostante, e del mare con le due magnifiche baie, risulta semplicemente emozionante. Qui i turisti rimangono a bocca aperta, immaginando grazie ai resti archeologici presenti, come fosse la vita in questo luogo secoli o millenni fa, quando venivano fatte offerte a dee dimenticate, davanti allo spettacolo della natura sotto l’acropoli. Una meraviglia capace di far dimenticare il caldo e la fatica dell’ascesa, e di far sentire in un luogo pieno di magia.
Come arrivare: innumerevoli tour operators portano frotte di turisti sull’isola di Rodi d’estate. Semplicissimo anche organizzarsi però autonomamente, grazie a diversi voli low cost ed ai motori di ricerca specializzati in hotel ed appartamenti, di cui è disponibile una vasta scelta. La zona a sud di Lindos appare quella meno frequentata e meno calda grazie alla costante brezza di mare, che ci sentiamo di consigliare vivamente; utilissimo poi il noleggio di un’auto per visitare spiagge e bellezze architettoniche dell’isola.
Info: Ente nazionale Ellenico Turismo, www.visitgreece.gr – info@visitgreece.it – tel. 02 86 04 70 e 86 04 77.
Testo/Paolo Ponga – Foto/Paolo Ponga e Google immagini