Da trent’anni a questa parte puntuale come le rondini di un tempo, a questo punto della stagione arriva l’ assegnazione per le nostre spiagge delle Bandiere Blu, l’ambito riconoscimento per quelle più pulite e funzionali, a ricordarci che – se già non lo abbiamo fatto – è arrivato il momento per prenotare le nostre vacanze estive le quali, per una consolidata tradizione, si orientano principalmente sulle spiagge nostrane. Ad ascoltare i tour operator sarebbe anzi già tardi in quanto, nonostante i prezzi non proprio bassi e comunque superiori a quelli di diversi nostri competitori europei, molte località si stanno già avvicinando al tutto esaurito, pronte a bissare ed anche a superare l’ottima stagione precedente. In testa il Sud, con Sardegna, Sicilia e Puglia – in particolare il Salento – in evidenza, e tanti turisti stranieri – provenienti soprattutto da Gran Bretagna e Russia – pronti ad affiancare quelli nostrani.
Le nostre spiagge, e gli approdi turistici, sembrerebbero godere di buona salute, secondo quanto certifica ogni anno la FEE – Foundation for Environmental Education – una onlus ambientale internazionale, la quale non si limita soltanto ad analizzare la purezza delle acque negli ultimi quattro anni, bensì prende in considerazione tutta una serie complessa di parametri, dalla gestione dei rifiuti alle piste ciclabili, dagli spazi verdi e dalle aree a traffico limitato ai servizi erogati negli stabilimenti balneari, per spronare le amministrazioni locali ad una sempre più corretta gestione del territorio, in senso ecologico nell’interesse degli abitanti e dei relativi ospiti. Quest’anno sono state assegnate 342 bandiere blu a 163 comuni ed a 67 approdi turistici, 49 in più rispetto alle 293 del 2016 (con un incremento quasi del 17 %), circa il 5 % di tutte quelle premiate dall’associazione a livello mondiale.
La regina del mare pulito si conferma ancora una volta essere la Liguria, con 27 località (da Santa Margherita Ligure a Bordighera, passando per Loano) e due new entry con Camogli e Bonassola; al secondo posto della classifica troviamo la Toscana on 19 località, al terzo le Marche con 17, la vituperata Campania 15 (nuovo ingresso Sapri), la Puglia con 11 (da Ostuni ad Otranto) così come la Sardegna. L’Abruzzo va a quota 8, con Giulianova e Roseto nuovi ingressi, mentre l’Emilia-Romagna scende a 6, avendo perso Cattolica. Il Veneto e il Lazio confermano le stesse 8 bandiere dello scorso anno, da Jesolo ad Eraclea nel primo, da San Felice Circeo a Ventotene nel secondo, la Sicilia compare con 7 località (nuova entrata Santa Teresa di Riva), così come la Calabria (nuovi ingressi Roseto Capo Spulico e Soverato) e infine il Molise che scende a 2, una in meno dell’anno scorso, stessa quota per il Friuli Venezia Giulia e la Basilicata.
Assieme alle bandiere blu per le località marine sono aumentate anche quelle assegnate ai laghi italiani balneabili. A guidare la relativa graduatoria il Trentino Alto Adige, che raggiunge quota 10 località e raddoppia rispetto all’anno scorso, 2 località appartengono al Piemonte, una solo alla Lombardia. Ancora una volta la salute del mare risulta strettamente connessa alla gestione del territorio. www.bandierablu.org
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