Dalle caverne preistoriche alle moderne metropolitane, sotto i nostri piedi esiste un “altro mondo”, affascinante, nascosto e poco noto ai più, spesso neppure immaginato; il sottosuolo italiano si presenta infatti a chi lo indaga estremamente ricco di bellezze naturali o di opere dell’ingegno umano, stratificate dall’antichità fino ad oggi. Eleonora Bauer e Giovanni Caprara (quest’ultimo editorialista scientifico del Corriere della Sera) ce li raccontano in una nuova guida del Touring Club Italiano, che non ha precedenti. Sottoterra ci si rifugiava, sottoterra si fanno stagionare formaggi, vini e salumi, sottoterra si celebravano i culti dei primi cristiani, nelle segrete dei castelli venivano rinchiusi i prigionieri. La terra si scava, o è stata scavata, per strapparle minerali preziosi, per realizzare metropolitane, gallerie, trafori, cisterne e acquedotti, oppure per esplorare grotte naturali adorne di concrezioni scintillanti sotto forma di stalattiti, stalagmiti, colonne, vaschette o colate. Ed oltre alle grotte, naturali e non, ci sono siti archeologici, rifugi di guerra, cripte e chiese ipogee. Ghiacciaie, pozzi, canali, cave, cantine, frantoi, catacombe e necropoli, e tante altre ancora.
Le “meraviglie” descritte nella guida sono circa duecento, assai eterogenee tra di loro, tutte estremamente interessanti e degne di essere conosciute e visitate, anche grazie alle informazioni pratiche contenute con un chiaro intento didattico. Tra le tante possono colpire i Laboratori di fisica sotto il Gran Sasso, i parchi minerari dell’Elba e del Sulcis sardo, il sito archeologico sotto la Borsa di Milano, i frantoi ipogei in Puglia, il pozzo di San Patrizio ad Orvieto, le grotte di Frasassi e di Castellana. E a proposito di grotte, da vecchio cultore di speleologia mi sarei atteso di trovarvi una numero ben maggiore di cavità descritte – neppure una ventina tra turistiche e archeologiche – su un numero decisamente maggiore degne di comparire. Ma le “meraviglie” non si limitano soltanto alle grotte, né questo è un atlante di speleologia. E su libri di sintesi di questo tipo si può discutere all’infinito sui criteri di selezione – perché questo si e quello no – problema comune a tutte le opere prime come queste, a cui va riconosciuto il merito pionieristico di aver colmato una lacuna esistente.
Meraviglie sotterranee, a cura di Elena Bauer e Giovanni Caprara
Touring Club Italiano Editore, 2016, 224 pp, € 19,90