Dopo quella di Manet (8 marzo – 2 luglio 2017), Palazzo Reale ospita, dal 17 ottobre 2017 fino al 4 febbraio 2018, la più grande e completa rassegna dedicata (con oltre 250 opere e trentacinque dipinti) ad uno dei più geniali e discussi artisti di fine Ottocento della Francia: Henri de Toulouse – Lautrec (1864-1901). E’ stato possibile realizzare questa esposizione grazie al Comune di Milano-Cultura, a Giunti Arte Mostre Musei e ad Electa, in collaborazione con il Musée Toulouse-Lautrec di Albi, città natale dell’artista, e l’Institut National d’Histore de l’Art (INHA) di Parigi.
“Il mondo fuggevole di Toulouse – Lautrec” è il titolo della mostra, che documenta tutti i vari periodi creativi, dal nudo femminile ai ritratti di cavalli e cani molto amati dall’artista. Il pittore bohémien attraverso le sue opere racconta la sua vita eccentrica, creativa e molto trasgressiva della sua epoca. Brutto per le sue condizioni fisiche, ma ricco e nobile, autoironico e colto. Amava travestirsi da donna in abiti giapponesi e arabeggianti, un atteggiamento questo per contrastare tutto ciò che per lui rappresentava il conformismo. La maggior parte della sua breve vita (ma vissuta intensamente) la trascorre a Montmartre – all’epoca un povero quartiere di periferia della Parigi della Belle Epoque – frequentando perlopiù le case chiuse e la vita delle prostitute – soggetti in parecchie delle sue opere -, ma anche teatro, la Commedia Francese, e il teatro d’avanguardia, per i quali elaborò programmi e scenari che ancora oggi si possono ammirare nei suoi manifesti. Il nobile Toulouse-Lautrec, uno degli ultimi pittori impressionisti, muore a soli 37 anni di sifilide e alcolizzato,e non sarebbe potuto essere diversamente visto il genere di vita che conduceva, lasciando però un ingente patrimonio artistico e culturale tra i più innovativi dell’epoca.
Per gli appassionati d’arte l’esposizione milanese costituisce un avvenimento unico, forse irripetibile, di quelli da non perdere, capace di fare scoprire ai visitatori non solo le opere di questo originale pittore, bensì anche i luoghi in cui è nato e vissuto. In occasione dell’evento infatti Atout France Italia, sotto l’impulso del Comitato Dipartimentale per il Turismo del Tarn e il Museo Toulouse-Lautrec, l’ufficio del Turismo di Albi e il Comitato Regionale per il Turismo Occitanie/Pyrénées-Méditerranée ha predisposto un programma che consente di far conoscere la seconda più estesa regione francese: l’Occitania-sud di Francia, con capoluogo Tolosa. Questa regione, famosa tra l’altro anche fuori dai confini nazionali per i suoi raffinati vini, da sempre legata all’Italia del nord per le sue vie commerciali, vanta i più bei villaggi fortificati della Francia, nonché ben otto siti inseriti nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità (Unesco): il Canal du Midi, i Cammini di Santiago de Compostela, la città episcopale di Albi, Gavarnie-Mont Perdu, i Causses e le Cévennes, il Pont du Gard, Carcassone, le fortificazioni di Vauban, a Villefranche-de-Conflet e Mont-Louis.
Viaggi organizzati: il tour operator Boscolo, www.boscolo.com, propone un itinerario di cinque giorni fra Tolosa e la regione circostante, con visita dettagliata del capoluogo, ma anche di Albi, con la bellissima cattedrale di Santa Cecilia e il Museo Toulouse-Lautrec, Gaillac e i suoi rinomati vini, la città fortificata di Carcassonne e il Canal du Midi. Ulteriori proposte dell’operatore abbinano Tolosa, Albi, Gaillac, Carcassonne al Perigord, fino ad arrivare a Bordeaux per scoprire l’arte, la cultura, la storia e l’enogastronomia.
Un altro tour operator, Caldana Travel, www.caldana.it, specialista sulla destinazione, organizza un viaggio rivolto a tre splendide città d’arte della regione: Tolosa, Albi e Carcassonne. Un salto nel tempo e nella storia medievale dei Catari, e tra i castelli dove essi si rifugiarono a causa delle persecuzioni. I borghi dei Templari come Cordes. Inoltre non può mancare una visita alle grotte dove viene affinato il Roquefort, il gustoso formaggio francese, e all’immancabile Museo di Toulouse-Lautrec ad Albi.
Info: www.france.fr, www.palazzorealemilano.it
Testo/Anna Maria Arnesano – Foto d’apertura/Google immagini