Con il ritorno del ministro Dario Franceschini alla guida del Ministero per i beni e le attività culturali ed il turismo del nuovo governo Conte 2, è stata ripristinata una delle migliori e delle più popolari iniziative assunte dal ministro ferrarese fin dall’estate del 2014, all’epoca del suo primo mandato ministeriale, vale a dire l’ingresso gratuito per tutti nella prima domenica del mese da ottobre fino a maggio compresi in tutti i musei, monumenti, pinacoteche, scavi e parchi archeologici di proprietà o di gestione dello Stato lungo tutta la penisola. L’iniziativa, denominata “Domenica al museo”, ha avuto fin dall’inizio un notevole successo – in un contesto di forte crescita nel bisogno di cultura da parte di ogni generazione, nonchè di incremento di visite dei musei e di richiesta di manifestazioni di tipo culturale – arrivando a coinvolgere qualcosa come 15 milioni di persone nel giro di tre anni.
Era visione comune davanti a musei e scavi di osservare ogni prima domenica del mese una fila più lunga del solito, con intere famigliole felici di poter accompagnare in una visita gratuita la propria figliolanza, magari beneficiando anche di qualche plus supplementare rispetto alle visite ordinarie a pagamento. Speriamo, e non esiste motivo per poterne dubitare, lo stesso successo al nuovo ciclo. L’elenco dei siti disponibili, ripartito per regioni, può essere reperito su: www.musei.beniculturali.it/eventi/domenicalmuseo/
Apertura straordinaria gratuita invece per gli scavi di Pompei (Napoli) nell’intera giornata di giovedì 24 ottobre 2019, per commemorare – e, vale la pena sottolinearlo, ciò è la prima volta che succede in assoluto – il 1940° anniversario dalla disastrosa eruzione del Vesuvio, la stessa capace di distruggere e seppellire sotto una potente coltre di ceneri vulcaniche Pompei, Ercolano, Stabia ed altre località minori costiere a sud di Napoli con i relativi abitanti, regalandoci però una testimonianza archeologica unica nel suo genere.
Fino a pochi mesi fa, sulla scorta di quanto tramandatoci dagli autori classici latini (i due Plinio in particolare, zio e nipote presenti all’evento) l’eruzione del Vesuvio era stata erroneamente collocata in agosto del 79 d.C., anche se diversi indizi convergevano su una data autunnale. E’ stata la recentissima scoperta di una scritta a carboncino lasciata sotto una parete poi intonacata da un muratore burlone, a fornirci la data esatta d’inizio del disastro: 24 ottobre del 79 d.C. Giusto ricordare in qualche modo una data tanto importante, trattandosi di una delle città romane più grandi e splendenti in assoluto. Curioso osservare come l’evento catastrofico venne preceduto da una serie premonitrice di terremoti, tra cui quello notevole del 62 d.C., ma i pompeiani di allora non se ne preoccuparono più di tanto, ignorando che il monte Vesuvio fosse in realtà un vulcano in (apparente) quiescenza.
Gli scavi ed i restauri in corso con rinnovato vigore, attivi soprattutto nella Regio V, hanno messo a disposizione dei visitatori, in costante crescita, nell’ultimo anno una serie di domus importanti o consistenti. Tra queste la Casa del Giardino, dove in una sola stanza sono stati rinvenuti i corpi pietrificati di dieci persone ed una cassa contenente un vero tesoro di 140 pezzi, in particolare amuleti e monili femminili, oggetto di una futura apposita mostra. Di recente sono state riaperte, dopo le opportune manutenzioni, la Casa della Fontana Grande, la Casa dell’Ancora ed il Tempio di Iside, la domus dell’Efebo, la domus di Fabius Amandio e quella del Sacerdote Amandus, ed infine la domus del Criptoportico, di età augustea e di grande prestigio, con le stanze illustrate da scene dell’Iliade. Riaperta anche una delle abitazioni storiche più famose e visitata, la Casa dei Vettii. Insomma a Pompei c’è sempre qualcosa di nuovo/vecchio da vedere e non ci si annoia mai.
Info: www.pompeiisites.org/parco-archeologico-di-pompei/
ByTerreIncognite – Foto/Google Immagini