Arriva venerdì 11 settembre nel Castello di Carovigno (BR), la IV tappa di “9 itinerari per 100 Architetture del ‘900 in Basilicata e Puglia”, la mostra itinerante per il recupero della memoria del nostro recente passato, attraverso 100 opere architettoniche individuate tra Basilicata e Puglia, selezionate da un Comitato scientifico internazionale, composto tra gli altri da William J. Curtis, Federico Bucci, Franco Purini e Amerigo Restucci.Organizzata dalle sezioni Basilicata e Puglia Ets del Do.co.mo.mo Italia, e realizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale di Carovigno e il contributo della Fondazione Matera-Basilicata 2019 e dell’Open Design School, la mostra stata curata da Antonello Pagliuca, docente di Architettura tecnica dell’Università degli Studi della Basilicata, e Mauro Sàito, già docente universitario e professionista con un lungo curriculum in campo architettonico.
La formula ‘9 x 100 = 900’, che dà il nome alla mostra, è la sintesi del lungo e certosino lavoro di schedatura e archiviazione di opere del patrimonio architettonico regionale del XX secolo, tra cui sono state selezionate queste 100 architetture moderne di riconosciuta qualità e rappresentatività. Attraverso le immagini della mostra, che si articola in nove percorsi tematici non cronologici, si snoda un filo conduttore che collega l’originalità delle opere di queste due Regioni – legate da una continuità fisica e culturale – al più ampio dibattito tematico nazionale. In esse si racconta una parte importante del XX secolo, con un intreccio di storie sociali, politiche ed economiche. A cominciare da quella visione di “architettura al servizio della comunità” di Adriano Olivetti, con riferimento a una città-comunità come Ivrea, patrimonio Unesco. Una visione dell’insieme del tessuto sociale, alla cui realizzazione parteciparono architetti, urbanisti, economisti, geografi, sociologi e antropologi.
Cento architetture in mostra e nove itinerari tematici come chiave di lettura del ‘900 in questi territori del Sud, che prendono forma nei titoli: Infrastrutture e industria, Abitare la campagna, Architetture per la comunità, Insegnare all’italiana, Residenza moderna dentro e fuori le mura, Moderno Sensus Fidei, Tutela del Moderno, Moderno restaurato, ARCH[XX]. Strumenti di comunicazione, ispirati alla modernizzazione dell’Italia attraverso il secolo passato, dall’età giolittiana, alle due Guerre mondiali, il regime fascista, la rinascita tra gli anni 50 e 60, fino all’alba del XXI secolo. Un percorso collettivo per ricordare quello che eravamo a ciò che siamo oggi. Quella dall’11 settembre al 18 ottobre 2020 nel Castello Dentice di Frasso, luogo simbolo di Carovigno, sarà l’unica tappa che farà ‘9 x 100 = 900’ nella provincia di Brindisi. L’inaugurazione della mostra (ore 19) sarà preceduta da un Convegno di studi (9-18,30) a cui porteranno il loro contributo autorità locali, esperti e docenti universitari. Durante la mostra saranno anche esposti dieci modelli di ‘Capricci Moderni’, realizzati da Alphaville, England, Nicolin, Pinós, Prati, Purini, Sàito, Sestito, Thermes, Zuliani. Si tratta di un progetto collaterale sul tema della “continuità del Moderno” che – con ibridazioni, liberi rimontaggi e re-interpretazioni di architetture moderne – prende spunto dall’architettura fantastica di Giovanni Battista Piranesi.
Do.co.mo.mo Italia onlus, Ente del Terzo settore (Ets), è l’Associazione italiana per la documentazione e la conservazione degli edifici e dei complessi urbani moderni. Open Design School è un laboratorio internazionale di sperimentazione e innovazione interdisciplinare. Nato nella periferia della ‘Città dei Sassi’ come progetto pilastro al servizio della realizzazione del programma culturale e per dare un contributo creativo agli allestimenti di ‘Matera capitale europea della cultura 2019’, oggi guarda a nuovi traguardi.
Testo/ Maurizio Ceccaioni – Foto d’apertura castello di Carovigno visto dall’alto/Francesco Francioso