La regione meridionale francese, dove ancora si parla l’antica lingua d’Oc, ha in Tolosa, Carcassonne e Albi le sue perle turistiche più preziose, luoghi dove arte, cultura e qualità della vita si fondono armoniosamente. La “Città dello Spazio” di Tolosa riserva esperienze incredibili nel futuro, la possente cinta muraria di Carcassone e gli spettacolari scorci di Albi riportano suggestivamente indietro nel tempo. Occitanie, un nome carico di suggestione storica e culturale. Oggi finalmente è anche una regione amministrativa della Francia. Una volta tanto una riforma rende giustizia alla storia e alla cultura di una regione etnica e linguistica. Le regioni del Midi – Pyrénées e del Languedoc – Roussillon oggi sono una cosa sola: l’Occitanie, appunto. L’Occitania è la terra del Sud della Francia dove si parla ancora l’occitano o lingua d’Oc, antico idioma franco-provenzale d’origine franco romanza che oggi risulta in sensibile fase di recupero anche nelle scuole. Premessa doverosa questa per connotare un angolo di Francia dove ci si sente particolarmente di casa, non fosse altro per questa mediterraneità che abbiamo in comune. Un angolo dove si sta bene perché ci sono tante cose importanti e piacevoli da vedere e da vivere. Tolosa, Carcassonne e Albi ne sono una efficace sintesi.
Cominciamo da una passeggiata sulla luna? Accontentati. A Tolosa, città fiera che fu del popolo Cataro poi perseguitato ingiustamente dalla Chiesa ufficiale, c’è la Città dello Spazio (la Cité de l’Espace) che permette di fare incredibili esperienze, come entrare rannicchiati nella navicella Soyuz, provare l’effetto dell’assenza di gravità o quello di essere “sparati” nello spazio a velocità supersoniche. Ma anche di toccare un frammento di luna e di meteorite e di capire molti segreti del cosmo. La Città dello Spazio sorge non a caso a Tolosa, perché la città occitana è la capitale europea dell’industria aeronautica (vi si producono gli Aerbus) e delle iniziative aerospaziali, alcune delle quali coinvolgono anche l’Italia. Vedi Samantha Cristoforetti, Luca Parmitano e altri nostri protagonisti di imprese nello spazio.
Tolosa, le cui vie recano la doppia toponomastica, in francese e occitano, si presenta come una città di grandi tradizioni culturali (seconda città universitaria di Francia), ricca di chiese e palazzi medievali e oggi anche favorita da una situazione controcorrente: Pil in crescita e disoccupazione ai minimi storici. Viene soprannominata la Ville Rose per il caldo colore rosato dei suoi edifici. Altro colore storico di Tolosa è il Pastel, un azzurro ottenuto dal guano che nel XVI secolo produsse ricchezza. Oggi lo si ritrova in tanti capi di abbigliamento tinti artigianalmente, acquistabili in città. Il monumento simbolo è la Basilica di St-Sernin o San Saturnino, martire cristiano ucciso barbaramente dai romani trascinato per strada legato a un toro. La piazza del Capitole costituisce l’agora del ritrovo serale, come il lungo Garonna è il ritrovo estivo per prendere il sole. Un monumento rappresenta anche l’hotel La Cour des Consuls, in pieno centro. Tanto charme e tante preziosità come il grande camino del XVI secolo, che domina la sala ristorante.
Carcassonne si presenta come una delle più suggestive città murate d’Europa. Mantiene inalterato l’impianto urbanistico della “bastide” fondata da Luigi IX nel 1271. La cittadella medievale è un concentrato di storia unico, oggi ravvivato dalla presenza di botteghe e laboratori artigianali. Imperdibile la visita al castello comitale, sorto sulle fondamenta di una villa gallo-romana. Vi è documentata la storia della città. Un tuffo indietro nel tempo lo regala la passeggiata delle Lices, lo spazio fra le due cinte murari. Impressiona la facciata turrita della cattedrale di San Nazario. Anche a Carcassone c’è un hotel simbolo: l’Hotel de la Cité, nel cuore della città medievale. Mentre il ristorante più famoso risulta “La table de Franck Putelat”, due stelle Michelin. In cucina c’è lui, il talentuoso e raffinato Franck. Da Carcassonne parte anche l’escursione in barca lungo il Canal du Midi, colossale opera di 241 km che collega il Mediterraneo e l’Atlantico, realizzata in appena 15 anni, dal 1666 al 1681.
Infine Albi, la città di Henri Toulose Lautrec (1864-1901), il geniale e provocatorio artista che nel periodo degli impressionisti riuscì ad affermare uno stile molto personale, influenzato anche dalle sue controverse vicende di vita (visse per alcuni anni anche in un bordello, indagando con delicatezza, umanità e poesia quel mondo così emarginato). Il museo a lui dedicato è da vedere assolutamente. Albi sorge in posizione spettacolare in riva al Tarn, città d’arte ricca di atmosfera, dominata dalla cattedrale di Santa Cecilia, poderosa costruzione in mattoni rossi innalzata fra il 1282 e il 1390 in dimensioni extra size: lunga 97 metri, larga 19 e alta 30. Esalta la vittoria cattolica sui Catari e a monito della forza minacciosa della Chiesa di Roma sempre pronta a colpire gli “eretici”. Da ammirare anche il Palazzo de la Berbie, complessa fortezza sovrastata da un torrione. Il sabato c’è il mercatino antiquario. Regala viste spettacolari sul Tarn e i ponti storici di Albi, nonché sul città, un soggiorno all’Hotel Mercure Bastides. Anche dalla sala del ristorante la vista risulta sublime.
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Testo/Renato Malaman, Foto/ Google immagini