Oltre a gestire la nota lista dei siti del Patrimonio dell’Umanità (in gran parte monumenti archeologici o artistici di livello primario, e luoghi naturali di elevata portata), dal 1971 l’Unesco – emanazione dell’Onu per la cultura e la scienza – gestisce anche il Programma MAB – Man and the Biosphere (l’Uomo e la Biosfera) per promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e territorio attraverso la tutela della biodiversità e lo sviluppo sostenibile, dando vita alla creazione di Riserve della Biosfera a livello internazionale. Esse hanno il compito di promuovere attività di cooperazione scientifica, ricerca interdisciplinare e sostenibilità ambientale con il coinvolgimento delle comunità locali, per cui rappresentano esempi di “best practice” nell’ottica dello sviluppo sostenibile e dell’interazione tra sistema sociale e sistema ecologico. Attualmente le Riserve MAB nel mondo sono 701 (di cui 21 transfrontaliere) ubicate in 124 nazioni diverse di tutti i continenti, di cui 19 in Italia. Proprio di recente l’Unesco ha provveduto ad approvare le ultime due Riserve MAB italiane, relativamente al tratto centrale del fiume Po ed alle Alpi Giulie.
Il Po attraversa in lunghezza gran parte della Pianura Padana, dalle sorgenti sul Monviso piemontese fino al Delta al confine tra Veneto ed Emilia-Romagna. Vanta diversi primati: quello di fiume italiano più lungo (652 km), con il maggior bacino idrografico e la portata massima alla foce, con un delta a sei rami; è anche l’unico fiume italiano navigabile quasi per intero. Segna il confine tra Lombardia e Veneto con l’Emilia-Romagna e sulle sue rive si concentrano ben 16 milioni di abitanti, un terzo dell’industria e della produzione agricola nazionale, nonché la metà del patrimonio zootecnico. La Riserva MAB nell’area mediana del Po, definita dall’Unesco Po Grande, segna il confine tra tre regioni (Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto), e comprende 8 province (Pavia, Lodi, Piacenza, Cremona, Parma, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo) e ben 85 comuni diversi; questa riserva inoltre si inserisce tra altre due Riserva Mab già esistenti, vale a dire la Collina del Po a monte ed il Delta del Po a valle, per cui praticamente tutto il corso del fiume risulta soggetto a protezione.
Le Alpi Giulie, nel Friuli – Venezia Giulia, costituiscono il tratto finale orientale della catena delle Alpi e del relativo spartiacque alpino italiano, che termina là dove iniziano i rilievi delle Alpi Dinariche balcaniche, confinanti a nord-est con le Alpi di Carinzia ed a sud-est con le Alpi slovene. Qui si trova la cima più elevata dell’intera catena, il monte Triglav – Tricorno (2.864 m), la montagna sacra per gli sloveni che ogni buon cittadino deve scalare almeno una volta nella vita, tanto amata la cui sagoma stilizzata compare anche nella bandiera nazionale. Con questo riconoscimento il Comitato Unesco ha voluto richiamare l’attenzione sulla specificità di questa regione montuosa, estremamente ricca di manifestazioni glaciali e carsiche (i maggiori abissi d’Europa si concentrano qui), situata all’incrocio di tre diverse zone biogeografiche ed aree culturali, capaci di produrre una ricchissima biodiversità, nonché il mantenimento di antiche tradizioni popolari, su cui la riserva intende fondare i propri percorsi di sviluppo sostenibile, anche in una logica transfrontaliera con la confinante ed omonima riserva slovena.
Secondo il ministro dell’Ambiente Sergio Costa si tratta “di un riconoscimento molto importante per il nostro patrimonio naturalistico. Salgono così a 19 i territori italiani iscritti nelle Riserve MAB dell’Unesco, quali luoghi unici in cui si concilia lo sviluppo e la tutela della natura ed in cui il rapporto tra uomo ed ambiente risulta esemplare”.
Ecco l’elenco delle 19 Riserve MAB italiane, con regione di appartenenza e anno di approvazione:
Collemeluccio – Montedimezzo (Molise, 1977)
Circeo (Lazio. 1977)
Miramare (Friuli – Venezia Giulia, 1979)
Cilento e Vallo di Diano (Campania, 1997)
Somma – Vesuvio e Miglio d’Oro (Campania, 1997)
Ticino, Val Grande e Verbano (Piemonte e Lombardia, 2002/2018)
Arcipelago Toscano (Toscana, 2004)
Selve costiere della Toscana (Toscana, 2004)
Monviso (Piemonte, 2013)
Sila (Calabria, 2014)
Appennino Tosco-Emiliano (Toscana e Emilia-Romagna, 2015)
Alpi Ledrensi e Judicarie (Trentino – Alto Adige, 2015)
Delta del Po (Veneto e Emilia-Romagna, 2015)
Collina Po (Piemonte, 2016)
Tepilora, Rio Posada e Montalbo (Sardegna, 2017)
Valle Camonica – Alto Sebino (Lombardia, 2018)
Monte Peglia (Umbria, 2018)
Po Grande (Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna, 2019)
Alpi Giulie (Friuli – Venezia Giulia, 2019)
Info: www.unesco.it/it/ItaliaNellUnesco/Detail/186 –
www.miniambiente.it/pagina/il-programma-uomo-e-biosfera-mab –
www.unesco.org/new/en/…/environnement/ecological-sciences/
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