Finalmente! Dopo lunghe chiusure, riaperture a singhiozzo, accessi contingentati, prenotazioni obbligatorie durante i fine settimana, incertezze sia per i turisti, sia per gli operatori, riaprono alla grande in tutte le città italiane i piccoli e grandi musei, statali, comunali e privati, immediatamente invasi da una moltitudine di italiani e stranieri, provenienti da vicino e da lontano, in un commovente abbraccio alle opere d’arte e alle tradizioni culturali più ricche e più profonde del nostro Paese. E non sono stati paludati studiosi di storia dell’arte in crisi di astinenza a fare la coda agli ingressi o nelle sale delle opere più famose, bensì giovani, anziani, famiglie con bambini anche piccoli in un’ideale riscoperta delle cose belle che l’Italia con grande generosità ha da offrire in ogni luogo, dalle grandi città ai capoluoghi di provincia fino ai più sperduti paesi perché la storia, la tradizione e la cultura da nord a sud fanno parte inseparabile del paesaggio italiano.
Le città d’arte per eccellenza naturalmente sono in testa alla lista e sono state le prime a percepire il fenomeno della ripartenza. A Firenze le scintillanti Gallerie degli Uffizi, uno dei musei più noti al mondo, hanno registrato un aumento dei visitatori del 43% in giugno rispetto al mese precedente con un orario di apertura addirittura alle 8:15 del mattino tutti i giorni eccetto il lunedì. Hanno ospitato anche un happening di successo il 3 luglio in occasione della Notte Europea dei Musei promossa dal Ministero della Cultura con una speciale apertura serale dalle 19 alle ore 22, “un’ottima occasione per godere dei capolavori in una luce diversa, più intima, quella del tramonto e della sera e per un brindisi alla ripartenza sulla bellissima terrazza con vista su tutto il centro di Firenze”, con le parole del vulcanico direttore Eike Schmidt.
Chi visita la città e non conosce ancora il Museo Stibbert, chiuso il giovedì, ma aperto con orario 10-18 in tutte le altre giornate, non dovrebbe mancare l’occasione di scoprire il parco e la villa di un grande collezionista inglese dell’800. La vasta armeria europea e islamica, la quadreria, le porcellane, i costumi e un’armeria giapponese unica in Europa espongono gli esemplari di maggior pregio dei 50 mila oggetti raccolti in una vita intera da Frederick Stibbert e donati alla sua morte alla città di Firenze. Analogo atto di amore rivolto alla città natale è il museo della Fondazione Franco Zeffirelli. Per chi è interessato al cinema, al teatro e alla figura del grande regista scomparso nel 2019 le sale espositive sono una sorpresa continua di creatività e innovazione: un nuovo biglietto per le famiglie e l’album-guida regista per gioco si ripromettono di avvicinare bambini e ragazzi alle discipline dello spettacolo. A un livello diverso, professionale, si colloca invece un ispirato Laboratorio di scenografia teatrale della Fondazione.
Anche Venezia registra un ritorno massiccio di flussi turistici interessati alle attrattive culturali di altissimo livello della città. Il museo nazionale delle Gallerie dell’Accademia, aperto tutti i giorni tranne il lunedì pomeriggio, rappresenta uno scrigno della pittura e scultura italiana, in particolare della scuola veneta. Già nella prima sala dei pittori trecenteschi al primo piano Paolo Veneziano con il Polittico dell’incoronazione della Vergine e poi la sala delle opere di Giovanni Bellini con la pala di San Giobbe, la Madonna dei cherubini rossi, la Pietà Martinengo e il martirio di San Marco introducono a un percorso cromatico che culmina con capolavori assoluti dell’arte italiana come la Tempesta e la Vecchia di Giorgione, il Convito in Casa Levi di Veronese, e ancora opere maggiori di Lorenzo Lotto, Tintoretto, Tiziano, Tiepolo, Carpaccio con le storie di Sant’Orsola. Completano la visita le opere di Canaletto, Hayez, i calchi in gesso di Canova e uno spazio per mostre temporanee.
La Fondazione MUVE-Musei Civici di Venezia riunisce undici eccellenze fruibili anche con un unico biglietto del sistema museale veneziano. Il fiore all’occhiello è naturalmente la visita del Palazzo Ducale, un must per vedere da vicino la storia e la potenza della Repubblica Serenissima, in questi tempi effettuata su un itinerario a senso unico e in tutta sicurezza, come peraltro previsto in tutti i musei italiani. Gli orari di Palazzo Ducale sono un esempio da imitare in tutta Italia perché un’attrattiva così importante per la visita della città è aperta con lo stesso orario 7 giorni su 7. Tra gli altri indirizzi più ricercati dai turisti italiani e stranieri vanno ricordati anche Palazzo Mocenigo, sede di un importante centro di studi di storia del tessuto e del costume, Ca’ Rezzonico, dedicato al museo del Settecento veneziano, Ca’ Pesaro, sede della galleria internazionale d’Arte moderna, le intime sale della casa natale di Carlo Goldoni, la Torre dell’Orologio dell’architetto rinascimentale Mauro Codussi dove i due mori soprannominati vecchio e giovane da secoli battono le ore della città e infine il Museo Correr.
Le collezioni offrono anche l’occasione di entrare in magnifici palazzi veneziani un tempo appartenuti alle più nobili famiglie della città, affacciati in diversi casi sul Canal Grande. Si può così ammirarne dall’interno la poderosa struttura, le decorazioni murali, le stanze, i soffitti affrescati, i saloni di ricevimento e le ampie scalinate di rappresentanza per vedere nel loro ambiente per così dire naturale opere che raccontano la storia e la vita di Venezia, Ma non si tratta soltanto di retrospettiva, perché la varietà delle collezioni spazia dall’antico al moderno. Questo è il caso di Ca’ Pesaro, ospitata in un grande palazzo donato alla città a inizio ‘900 che costituisce il principale museo veneziano di arte figurativa moderna, aperto dal giovedì alla domenica. Le 15 sale al piano nobile del palazzo sviluppano un percorso tematico espositivo con opere a rotazione, tanta è la ricchezza del materiale disponibile. La scelta dei curatori è di proporre percorsi che cercano di approfondire temi e momenti dello sviluppo dell’arte italiana ed europea per fare spazio a importanti collezioni continuamente conferite al museo che è in continua crescita: si tratta anche di opere di primario valore al punto che sono soggetti a rotazione anche artisti del calibro di Kandinskij e Chagall che in qualunque altro museo sarebbero presenze costanti. Il secondo piano di Ca’ Pesaro è destinato alle mostre temporanee, mentre il terzo raccoglie il ricco Museo d’Arte Orientale con una notevole collezione di lacche.
Proprio in fondo a piazza San Marco, nell’ala Napoleonica e in parte nelle Procuratie Nuove con bell’affaccio sui Giardini Reali il Museo Correr propone diversi itinerari alla scoperta dell’Arte e della Storia di Venezia, aperti anch’essi tutti i giorni senza interruzione dalle 11 alle 17. Le stanze dell’Imperatrice Elisabetta ricordano il periodo di dominazione austriaca del veneto dalla caduta di Napoleone all’annessione al Regno d’Italia. Il percorso delle sale della Civiltà Veneziana ospitano tra l’altro una mostra molto interessante, “Francesco Morosini, ultimo eroe della Serenissima tra storia e mito”, mentre le sale neoclassiche e la collezione canoviana sono dedicate alle opere del grande scultore di Possagno.
A pochi passi dal museo, sempre in piazza San Marco, sotto i portici delle Procuratie Vecchie, un’ultima citazione merita il Negozio Olivetti: perfettamente ristrutturato e gestito dal FAI, Fondo Ambiente Italiano, è una piccola ma preziosa testimonianza dell’architettura italiana del ‘900. Voluto personalmente da Adriano Olivetti in questa prestigiosa posizione, fu progettato dall’architetto veneziano Carlo Scarpa e realizzato con maestria artigianale in ogni dettaglio.
www.uffizi.it
www.museostibbert.it
www.fondazionefrancozeffirelli.com
www.gallerieaccademia.it
www.visitmuve.it
www.fondoambiente.it
Testo/Leonardo Felician – foto/ Cynthia Beccari