Prende il via oggi e fino all’11 settembre ‘Roma Baccalà 2022‘, manifestazione enogastronomica a ingresso libero. Anche quest’anno si cercherà di aprire un sipario popolare su uno dei piatti classici della nostra tavola; ma pure per raccontare, far degustare e conoscere al meglio anche la cultura norvegese, sviluppatasi proprio sulla pesca e produzione di questa fondamentale risorsa per il Paese.
Se la parola d’ordine consolidata a livello globale pare sia New Green Deal, nella terza edizione di Roma Baccalà s’intende portare un contributo a questa nuova visione del mondo, con una edizione aperta, inclusiva e matura, approfondendo le problematiche legate alla difesa degli ambienti marini e per un’agricoltura sostenibile. Perché se il mondo non è ancora finito, lo si deve in gran parte a quelle comunità che vi gravitano attorno, custodi di un’antica matrice culturale che li porta ad essere i più validi difensori del nostro pianeta, in una lotta impari contro gli interessi economici di molti gruppi di potere.
Per chi avesse avuto dei dubbi sulla qualità di quest’evento nato sotto la direzione artistica di Francesca Rocchi e che annualmente richiama migliaia di persone nel cuore dello storico rione della Garbatella, non c’è che da provare. Perché anche quest’anno la quattro giorni di gusti, ricordi, sapori e saperi presenta un calendario degli appuntamenti che si preannuncia molto interessante.
Come sempre, il luogo principale dell’evento è piazza Damiano Sauli, rimasta nel cuore di molti italiani per le immagini del film di Ettore Scola C’eravamo tanto amati. Qui e tutt’attorno si svolgeranno i 20 incontri culturali tra storia e tradizione e saranno attivi oltre 30 laboratori didattici di cucina. Ma principalmente potranno essere degustati 20 piatti tradizionali di baccalà e stoccafisso preparati da 14 osti romani, tra cui Tommaso Pennestri di Trattoria Pennestri (in via Giovanni da Empoli 5); Nicolò e Manuel Treccastelli della Trattoria Trecca (in via Alessandro Severo 220); Matteo Ballarini de Il Velodromo Vecchio di Roma (in via Genzano 139), Tiziana Favi di Namo Ristobottega (in via Giovanni Battista Marzi 1); Giulia Gherardi di Terre e Domus (Palazzo Valentini, Foro Traiano 82).
Dopo il successo dello scorso anno, nelle serate di sabato 10 e domenica 11 settembre si conferma l’offerta gastronomica dell’Associazione Ostissimi, che – come amano definirsi – è «L’associazione degli Osti più Tosti di Roma». Depositari e promotori da generazioni della tradizione culinaria capitolina, allieteranno il palato dei visitatori con le degustazioni di tante specialità romane a base di baccalà.
Cucina romana ma non solo, perché non mancheranno i piatti delle Sagre d’Italia, testimoni silenti ma gustosi della storia del baccalà e pesce stocco nel nostro Paese. Come la Sagra del Baccalà alla Perugina di Badiola (Pg); la Sagra del Baccalà di Borgoricco (Pd); la Sagra dello stocco a Mammola (Rc) e quella di Catanzaro. Tra i piatti presentati, le Frittelle di baccalà, il Baccalà alla vicentina, lo Stocco alla Mammolese e l’antichissimo Morzello di baccalà, un piatto tipico della cucina popolare catanzarese.
Tra le novità di Roma Baccalà 2022, anche la presenza per la prima volta del Dipartimento Pesca del Ministero delle Politiche Agricole con lo ‘Spazio Educa’, dove si faranno laboratori educativi per sensibilizzare al rispetto del mare affidati agli educatori di Slow Food Roma, rivolti a bambini e adulti. Ma non mancheranno degli assaggi culinari, per ricordare quante ricette si possono preparare con i pesci di stagione e dell’acquacoltura.
Il programma 2022, tra novità e conferme
Si comincia giovedì 8 alle 19,30 nel cortile della storica scuola Cesare Battisti, con un Talk Show d’apertura a cui parteciperanno il presidente del VIII Municipio di Roma Amedeo Ciaccheri, rappresentanze diplomatiche di Norvegia e Portogallo, personaggi e ospiti istituzionali.
Venerdì 9 dalle 19 alle 20 in Piazza Santa Eurosia, ‘Alieno? Me te magno!’. Si tratta del progetto ‘Blueat, la Pescheria Sostenibile’, sviluppato e realizzato da una start up avviata da cinque ragazze, con l’intento di trasformare in risorsa alimentare quelle specie marine aliene e invasive, che stanno popolando i nostri mari con i cambiamenti climatici.
Sempre venerdì dalle 20 alle 21, nel Teatro dello Scambio (cortile della Scuola Cesare Battisti), ‘Venerdi Pesce’, una riflessione sul perché di questa usanza legata alla religione ma ormai consolidata nel tempo, condotta da Claudio Ferlan, ricercatore all’Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler (Trento), storico del cristianesimo e dell’alimentazione e autore del libro edito da Il Mulino ‘Venerdì Pesce’, che ci porterà alla scoperta delle origini dei giorni di magro e delle differenze tra digiuno e astinenza.
Sabato 10 dalle 21 alle 22, nella serata curata dall’Ambasciata di Norvegia, ci sarà una presentazione geografico-economico-gastronomica del paese scandinavo.
Domenica 11 settembre dalle 19,30 a Bachalau, incontro con la cucina portoghese a Roma, si parlerà di un altro paese che ha un legame profondo con il baccalà, un elemento basilare della gastronomia del paese lusitano. A raccontare l’inesauribile mondo del baccalà portoghese in cucina sarà Fatima Pereira Afonso, fondatrice del ristorante Tre Pupazzi di Roma (Borgo Pio 183).
Come nel 2021, in concomitanza e in sinergia con Roma Baccalà 2022, Eataly Roma (piazzale 12 Ottobre 1492) ospiterà la Sagra del pesce fritto e baccalà nello spazio all’aperto davanti al negozio.
Partner dell’evento: Ambasciata di Norvegia, Arsial, Car Roma, Comune di Roma – Municipio VIII, Eataly, La Pecora nera, Mipaaf, Ostissimi, Regione Lazio, Regione Calabria, Slow food Roma e Lazio
Per saperne di più: www.romabaccala.it
Testo e foto/Maurizio Ceccaioni