Mutano i regimi, cambiano i nomi dei leader e a volte anche quelli delle città, ma non cambia il fascino esercitato dalla gran madre Russia, terra di radicata cultura, sull’occidente. Impossibile sintetizzare in un articolo, così come esaurire in un solo viaggio la nazione più estesa in assoluto, che spazia dal golfo di Finlandia e dal Mar Caspio ad ovest fino all’oceano Pacifico ad est attraverso 10 diversi fusi orari ad occupare gran parte dell’Eurasia settentrionale, grande il doppio di Cina e Usa (e 57 volte l’Italia), ma con una popolazione di appena 142 milioni e una delle minori densità del pianeta. Meglio allora concentrarsi sulle due città più importanti, ed a noi relativamente vicine, come la città zarista di San Pietroburgo e la capitale Mosca, concentrati di storia passata e recente e sede di inestimabili capolavori artistici e architettonici, e inoltre osservatorio privilegiato per cercare di capire dove mira la politica russa.
San Pietroburgo costituisce la sintesi dell’arte zarista, in una città creata dal nulla nel 1703 per volere dello zar Pietro il Grande sulle isole e i canali di un’area paludosa affacciata sul mar Baltico, con l’intento di aprire un punto di scambi commerciali e culturali con l’Europa. La città crebbe in fretta quale ostentazione della ricchezza e della potenza russa, piena di enormi palazzi, sontuosi giardini, viali e piazze monumentali costruiti dai migliori artisti europei, fino a diventarne una delle capitali più eleganti e sofisticate, dove si trasferirono parecchi intellettuali come Puskin, Dostojevskij e Lenin. L’apogeo si registrò sotto il regno di Caterina II la Grande, capace di importare artisti e capolavori da tutto il mondo, e poi all’epoca della vittoria su Napoleone, quando la Russia si affermò come potenza politica, economica, militare e culturale a livello planetario. Le misere condizioni economiche e sociali del proletariato russo portarono poi a ribellioni che sfociarono nella rivoluzione d’ottobre del 1917 con l’assalto al Palazzo d’Inverno, l’affermazione dei Soviet bolsevichi di Lenin, l’abdicazione dello zar Nicola II , l’uccisione della famiglia reale dei Romanof e il trasferimento della capitale a Mosca. Sankt Peterburg divenne prima Petrograd, poi Leningrado, seconda città russa, primo porto, maggior centro industriale e più attivo emporio commerciale (oltre a metropoli più settentrionale del pianeta), e con questo nome divenne tragicamente famosa nel 1941 per l’assedio nazista durato ben 900 giorni di eroica resistenza, costata 1,5 milioni di civili (metà degli abitanti), considerata la maggior tragedia bellica umana della storia.
Oltre a rappresentare sempre una splendida attrattiva turistica per il suo ingente patrimonio artistico e culturale plurisecolare, oggi Mosca costituisce un osservatorio privilegiato per cogliere i profondi cambiamenti politi e sociali che stanno interessando da alcuni decenni l’intera Russia. Infatti i profondi contrasti che caratterizzano il paese sono molto più facilmente riscontrabili nella sua capitale che altrove: antichi monumenti ed edifici ultramoderni qui si innalzano fianco a fianco, nuovi milionari e pensionati afflitti dalla povertà passeggiano per le stesse strade, boutique griffate affiancano magazzini tradizionali, fuoriserie con dame ingioiellate sgommano a fianco di anziani intabarrati intenti a vendere sui marciapiedi i gioielli di famiglia rimasti per cercare di sbarcare il lunario, nostalgici del vecchio regime sfilano con le bandiere rosse tra i simboli del nuovo potere economico. . La bellezza e l’unicità di questa città di 17 milioni di abitanti, seconda in Europa, fondata nel 1147 e cresciuta in maniera concentrica attorno all’iniziale fortezza in legno del Cremlino, sono anche il frutto della sua forte contraddittorietà: nuova religiosità e vecchio ateismo marxista, lusso sfrenato e povertà al limite dell’indigenza, neo capitalismo e vetero comunismo.
Un tour di 9 giorni dedicato alle due capitali, nonché al cosiddetto Anello d’Oro (i monumenti e le antiche città attorno a Mosca) può iniziare dalla città settentrionale sulla Neva, dove c’è veramente tanto da vedere. Da non perdere la Cattedrale di San Nicola, unica rimasta attiva anche in epoca sovietica, l’Hermitage, il museo di corte di Caterina II che oggi con 16 mila quadri contende il primato al Louvre, la fortezza di Pietro e Paolo, simbolo della città, l’Ammiragliato e il Palazzo d’Inverno; nei dintorni la residenza di Puskin, il Villaggio degli Zar con la famosa Camera d’Ambra, e poi Palazzo e parco delle fontane a Peterhoff, voluto da Pietro il Grande per competere con la reggia di Versailles del Re Sole. In treno veloce attraverso boschi di betulle si raggiunge Mosca, dove non perdere l’enorme Piazza Rossa, il Cremlino, la chiesa di San Basilio con le cupole multicolori, il mausoleo di Lenin e il teatro Bolshoi, la via dello shopping e qualche monumentale stazione della Metropolitana, veri capolavori dell’arte sovietica. Nei dintorni da visitare il monastero delle Novizie, sito Unesco, il monastero della Trinità, centro spirituale della Russia ortodossa e sede del Primate, la città-museo di Suzdal, un tempo sede di un potente principato e ora sito Unesco come gioiello dell’architettura medievale russa, e infine Vladimir, per qualche decennio antica capitale.
L’operatore urbinate “Apatam Viaggi” (tel. 0722 32 94 88, www.apatam.it), dal 1980 specializzato in itinerari culturali in tutto il mondo con accompagnamento qualificato e un buon rapporto qualità/prezzo, propone un tour dedicato a San Pietroburgo, Mosca ed all’Anello d’Oro. Uniche partenze di gruppo con volo di linea Alitalia da Roma il 9 giugno e 4 agosto 2017, pernottamenti in hotel a 3 e 4 stelle con pensione completa, accompagnatore dall’Italia, assicurazioni, quote da 2.350 euro in doppia tutto compreso (in agosto tour di 10 giorni con quote da 2.400 euro)
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