Una delle zone meno conosciute da parte del turismo italiano in terra di Grecia è la zona nord orientale del paese, quella costituita dalla Macedonia greca e dalla Tracia, confinanti con i paesi balcanici e con la Turchia. In questa zona si trovano tre penisole che, come tre dita si protendono verso il blu azzurro del mare Egeo, qui particolarmente affascinante: sono quelle che costituiscono la Penisola Calcidica. Porta di questa penisola, capitale del nord della Grecia e seconda città del paese è Salonicco, Thessalonìki in greco.
Benché tracce di insediamento umano nell’area datino addirittura a 700.000 anni fa, con una specie anteriore all’homo sapiens, i primi ritrovamenti certi nella zona di Salonicco risalgono al 6.000 a.C. La prima citazione storica fu fatta nel V° secolo a.C. da Ecateo di Mileto, il quale scriveva di un insediamento di nome Terme, in seguito conquistato dagli Ateniesi. Ad una cinquantina di km ad ovest si trovava però Pella, capitale del Regno Macedone, e quando il grande re Filippo II° riportò una fulgida vittoria su di una tribù della Focide, volle chiamare la figlia neonata Thessalonike, vittoria dei Tessali. In seguito la giovane fu data in sposa ad uno dei diadochi, i successori di Alessandro magno, dal nome Cassandro. Questi apprezzò particolarmente la posizione strategica su cui sorgeva Terme, protetta ed adatta alla costruzione di un grande porto commerciale e militare, in ottima posizione per i collegamenti fra Occidente ed Oriente; decise quindi di fondare lì vicino la nuova metropoli della Macedonia, a cui volle dare il nome della moglie.
La città venne costruita secondo un sistema denominato “ippodamico” (da Ippodamo di Mileto, grande architetto ed urbanista del V° secolo a.C.), secondo il quale fu suddivisa in isolati regolari di 100×60 metri, con strade che si intersecavano perpendicolarmente, e fortificata con possenti mura. Dopo la sconfitta del re macedone Perseo nel 168 a.C., la città entrò a far parte dell’Impero Romano e venne collegata via terra agli altri territori con la costruzione della via Egnatia. Durante i successivi 500 anni la città visse un periodo felice, con l’apice nel 303-305 d.C. quando il tetrarca imperatore Cesare Galerio Massimiano ne fece la capitale del suo stato e costruì numerosi splendidi edifici. Con la divisione dell’impero avvenuta nel 396 d.C., Salonicco divenne la seconda città della parte orientale bizantina, una Costantinopoli in miniatura.
Nei secoli successivi fu spesso vittima degli attacchi di Goti, Slavi, Bulgari, Saraceni e Crociati, ma non perse mai la sua importanza politica e culturale. I santi Cirillo e Metodio, i due fratelli evangelizzatori dei popoli slavi, erano originari di Salonicco, e da qui partirono per la loro missione tra i pagani nell’863 d.C. Dopo altri secoli di convulse vicissitudini ed alternate dominazioni, nel 1430 fu conquistata dal sultano turco Murad II°: la prospera città venne abbandonata ed impiegò secoli a riprendersi. Nel giro di pochi anni gli oltre 100.000 abitanti si ridussero a poche migliaia e Salonicco riprese a crescere molto lentamente, grazie anche all’arrivo di coloni turchi e di ebrei, questi ultimi ben tollerati dall’impero ottomano. La città venne poi liberata dal giogo turco solo nel 1912, per soccombere cinque anni dopo ad un terribile incendio che la distrusse in gran parte. Oggi è una città molto viva, con qualche quartiere storico asserragliato sulla collina, dei resti romani visibili in pieno centro, ed un lungomare completamente ristrutturato pieno di attività, negozi e ristoranti.
L’agorà romana, situata sopra piazza Aristotelous, fu costruita tra la fine del II° e la prima metà del III° secolo, sul sito di quella precedente, ed era decorata con delle magnifiche statue oggi conservate al Louvre. Il “complesso di Galerio”, oggi visibile in parte, comprendeva il palazzo dell’imperatore, l’ippodromo, l’ottagono, la Kamara o Arco e la Rotonda; fra questi, girando per le vie del centro, appare impossibile non imbattersi nell’Arco di Trionfo, tra le vie Egnatia e Dimitriou Gounari. Costruito intorno al 297-300 d.C. per celebrare la vittoria di Galerio sui Persiani del 297, era riccamente decorato con bassorilievi raffiguranti scene di battaglia e l’eroismo del sovrano, giunti a noi solo in parte per l’incuria degli uomini e del tempo. A nord dell’Arco si trova la Rotonda del 300 d.C., tempio dedicato a Giove, poi trasformato da Teodosio in chiesa cristiana e quindi dagli ottomani in moschea; oggi è un pregevole palazzo per esposizioni, ricco di affreschi e mosaici.
Fra i monumenti cristiani, da visitare figura la Basilica di Aghios Dimitrios (San Demetrio), il patrono di Salonicco, una chiesa a cinque navate con tetto di legno, un transetto ed una grande abside. Distrutta da due incendi e quindi ricostruita, fu originariamente edificata sopra le rovine del bagno romano dove il santo subì il martirio; i suoi resti sono oggi qui conservati in una teca d’argento. La chiesa di santa Sofia, della fine del VII° secolo, sorge invece sul sito di una basilica paleocristiana, ed è a tre navate abbellite da affreschi dell’XI° secolo e mosaici che vanno dall’VIII° al XII° (particolare l’Ascensione di Cristo sulla cupola).
Per fare poi due passi, l’ideale è recarsi nell’area del Nuovo Lungomare, esito di un’operazione di restauro degli ambienti urbani che ha nettamente migliorato la zona, rendendola estremamente vivibile e godibile dagli abitanti della città. Ultimato nel 2013, il Lungomare si estende per circa 3,5 km a partire dalla Torre Bianca, ed ha vinto diversi premi architettonici. La Torre Bianca (Lefkòs Pyrgos) era una delle torri principali delle fortificazioni cittadine, costruita alla fine del ‘400 per sostituire una più antica torre bizantina; è alta 32,5 metri con un perimetro di 70. Un tempo si chiamava Torre del Leone o meglio Torre Sanguinaria, perché veniva usata come prigione e per le esecuzioni dei Giannizzeri ribelli; venne imbiancata e ribattezzata nel 1878 per cancellarne l’immagine d’orrore che suscitava. Oggi, al contrario, costituisce l’immagine simbolo della città.
Il museo più famoso di Salonicco è quello Archeologico (8€ l’ingresso), dove si concentrano i principali reperti rinvenuti in Macedonia a partire dal periodo preistorico, per arrivare alla Grecia classica (Olinto su tutte), l’epoca macedone ed il periodo ellenistico. Particolarmente degno di nota risulta il Cratere di Derveni del IV-III° secolo a.C., un grande vaso in bronzo di età ellenistica. Se tutto questo girare avesse fatto venir fame al visitatore, nessun problema: la città, specialmente nella zona del Lungomare, si presenta colma di ristoranti e taverne dove assaggiare i meze o degli ottimi piatti di carne alla griglia, sempre a prezzi modici. Arrivare a Salonicco in aereo risulta estremamente semplice, con comodi voli diretti o facenti scalo ad Atene; in alternativa è possibile prendere un traghetto da Ancona fino ad Igoumenitsa e poi in auto per un percorso di circa 4 ore. Se si hanno poi a disposizione più giorni e la stagione lo permette, appare d’obbligo un salto alle tre dita della Penisola Calcidica, per un mare stupendo e spiagge di sabbia fine.
Info: Ente Ellenico Turismo, www.visitgreece.gr – info@visitgreece.it – tel.02 86 04 70 477 –
Testo/Paolo Ponga – Foto/Paolo Ponga e Google Immagini