Il tratto di mare nel sud-ovest della Sardegna compreso tra Baia di Chia e Capo Spartivento, sul lato occidentale del golfo degli Angeli in comune di Domus de Maria, costituisce dal punto di vista balneare e paesaggistico uno dei più belli e suggestivi del sud dell’isola, ma anche di estrema importanza naturalistica, tanto da essere riconosciuto sito di interesse comunitario dalla Comunità Europea. Si tratta di una stretta piana costiera dove si alternano spiagge consistenti e minuscole calette nascoste, con alle spalle una serie di stagni retrodunali da pesca straordinariamente ricchi di pesci, vegetazione ed avifauna, tra cui branchi di aioni e fenicotteri rosa, affacciata su un mare cristallino e turchese, privo di insediamenti e di scarichi inquinanti, punteggiato da alcuni isolotti e scogli. Su uno di questi si trovano i resti di Bithia, primario insediamento nuragico del VII° sec. a.C., poi consistente città fenicia, punica ed infine romana, capace di competere con le vicine Nora e Karalis. Secondo una classifica stilata da Touring Club e Lega Ambiente, il comprensorio di Domus de Maria offrirebbe il mare più bello non soltanto della Sardegna, bensì di tutta Italia.
Tuttavia la maggior peculiarità per cui la Baia di Chia risulta ben nota tra i naturalisti risulta costituita dalla presenza di dune fossili quaternarie, alte fino ad una ventina di metri e lunghe diverse centinaia, prodotte sul retro delle spiagge dall’accumulo costante nel tempo di sabbia portata da un vento che soffia costante, quasi simili ad un micro deserto. Le dune di Chia sono tra le più estese e tra le più belle come conformazione morfologica del sud dell’isola, e già questo basterebbe per farne un geotopo degno di protezione e rispetto per le future generazioni. Ma dove le dune di Chia raggiungono l’acme dell’importanza biologica e naturalistica risiede nell’incontro tra le colline di sabbia e la più peculiare vegetazione locale. Molti tratti si presentano scoperti, e quindi anche in movimento costante, mentre altri risultano coperti da vegetazione autoctona con essenze tipiche della macchia mediterranea costiera, capace di consolidare con le sue radici e di mantenere ferme le dune. Si tratta di una vegetazione pioniera dove compaiono, tra l’altro, cisto marino, lentischio, olivastro, euforbia arborea e ginepro sabino, mentre estesi efedreti donano una nota caratteristica.
Nelle depressioni più umide compaiono anche tamerici, salici, scirpi, cannucce ed equiseti: qua e là vecchissimi olivastri incurvati dal vento fanno intuire come si presentasse la natura del luogo prima dell’avvento dell’uomo. A tutto questo si aggiunga che il litorale sulcitano in questo tratto si affaccia su una costa decisamente varia e frastagliata, digradante su un mare d’incanto con spiagge di sabbia finissima a volte rosata, con le rocce affioranti in grado di offrire un campionario su quasi tutte le varietà geologiche presenti nell’isola. Per concludere, un’incredibile biodiversità racchiusa in poco spazio, dovuta alla presenza di molteplici habitat diversi e complementari, dove a sorprendere può essere soltanto il fatto che un’area con simili caratteristiche non goda di tutele protezionistiche di ben più elevato livello.
Nelle scorse settimane ha tenuto banco sui media di tutti i generi la notizia che un gruppo di privati cittadini locali responsabili ed amanti della natura – per l’esattezza il Gruppo di Intervento Giuridico onlus – avendo avuto sentore dell’interesse dimostrato nei confronti di questo territorio da parte di immobiliaristi e speculatori locali ed internazionali – compreso un fondo di investimento arabo – hanno deciso di acquistare una porzione delle dune di Chia sotto il motto “Salviamo insieme dune e spiagge di Chia” onde preservarle intatte per le generazioni future e per garantirne la fruizione pubblica. Per la precisione un comitato presieduto da Stefano Deliperi ha sottoscritto un preliminare d’acquisto, versando la relativa cauzione, per l’acquisizione in proprietà di 4 ettari delle dune di Chia per un costo complessivo di 100 mila euro, da un comproprietario che li aveva ricevuti in eredità. Per fare fronte all’impegno è stata aperta una pubblica sottoscrizione, che nei primi due giorni ha raccolto 16.000 euro. Finora hanno contribuito le persone più diverse: bambini, genitori responsabili, aziende, enti e tanti, tanti anonimi. Tra gli altri l’artista Pietro Pelù, il cantante del complesso dei Litfiba, ha definito l’iniziativa “come il regalo più bello per i nostri figli. Ma la strada per il risultato finale appare ancora lunga e irta di difficoltà.
In tutto questo brilla per assenza, se non addirittura in palese contrapposizione, quello che dovrebbe essere il maggior interessato all’iniziativa, vale a dire il Comune di Domus de Maria, il quale si trincea dietro l’affermazione generica che la zona risulta tutelata essendo in gran parte di proprietà demaniale, mentre in realtà il Demanio si limita ad una striscia ristretta verso la battigia. E poi il comune non tiene conto di una recente sentenza della Corte d’Appello di Cagliari, la quale in una intricata vertenza di usucapione ha stabilito definitivamente che 9 ettari non sono di competenza demaniale, bensì privata ed attinenti a ben 8 diversi proprietari. A questo punto il comitato di cittadini responsabili non ha potuto fare altro che farsi avanti, ed acquistare i suoi 4 ettari da uno di tali proprietari. Anche perché l’esperienza ci insegna come spesso in Italia, e soprattutto in Sardegna, casi analoghi siano finiti privatizzati e valorizzati sotto una coltre di cemento, con la complicità o meno degli enti locali. Noi tutti vorremmo scongiurare un simile pericolo per le spiagge e le dune di Chia, garantendo una pubblica fruizione per noi e per le generazioni future.
Se riterrete opportuno contribuire a questa meritevole iniziativa, potete fare un versamento di qualsiasi importo sul conto corrente postale n. 22639090, intestato a Gruppo Intervento Giuridico onlus e con causale “Dune e spiagge di Chia”, oppure con bonifico bancario su Iban IT39G 07601 04800 000022639090.
Info: https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/ – grigsardegna5@gmail.com – Tel. 070 49 09 04.
Testo/Giulio Badini-Foto/Google Immagini