Dopo essere stata una delle principali attrazioni turistiche del Medio Oriente, grazie anche al suo immane patrimonio storico ed archeologico vecchio di almeno seimila anni, e soprattutto dopo essere stata negli ultimi otto anni il luogo più pericoloso della terra, causa una ferocissima guerra civile che ha fino ad oggi provocato qualcosa come almeno 400 mila morti, un numero imprecisato – ma elevatissimo – di feriti, e poi 5,6 milioni di rifugiati all’estero e di 6,5 milioni di sfollati interni, e dove ancora in questo momento si combatte ancora in alcune zone dell’est, quella che può essere tranquillamente definita come la peggior catastrofe umanitaria del nuovo millennio, da quella stessa Siria giunge assolutamente inattesa la notizia della ripresa immediata delle visite turistiche in gran parte del paese, come se la guerra civile di cui sopra non ci fosse mai stata e la nazione non si presentasse in gran parte distrutta da tali eventi. Se non fosse confermata da fonti autorevoli, potrebbe sembrare una macabra bufala, un’irriverente fake news.
A lanciare questa proposta, prima nel mondo e subito ripresa da tutta la stampa internazionale, non è l’iniziativa di un eccentrico o di un sadico (nel qual caso non saremmo qua a parlarne), bensì proviene da una stimata agenzia di viaggi parigina, la Clio Voyages Culturales, che si autodefinisce “la Muse de l’histoire”, attiva da oltre 40 anni sul mercato, con un largo seguito di utenti ed un ragguardevole catalogo contenente proposte per 200 tour guidati da esperti (storici, archeologi, insegnanti d’arte, ecc.) in 85 nazioni diverse, vale a dire in mezzo mondo. Insomma uno dei più accreditati tour operator francesi di nicchia, pluri specializzato in viaggi culturali guidati a valenza storico-artistica-archelogica, con un’ esperienza pluridecennale. Il 6 aprile 2019 – dopo 8 anni di assenza – partirà da Parigi il primo gruppo con 20 turisti diretti in Siria, guidato da una signora parigina laureata in archeologia ed in storia dell’arte, con scalo a Beirut e destinazione Damasco. “Oggi la situazione risulta stabile – ha dichiarato all’agenzia France Press il direttore generale Jean-Pierre Raspaut – , in quanto il regime ha riconquistato e controlla quasi tutto il territorio, ma il viaggio non avrà fini politici: non andiamo in Siria per fa pubblicità ad Assad, ma per ammirare un imprescindibile patrimonio storico ed artistico”.
Dopo la capitale, il cui museo archeologico da solo giustificherebbe un viaggio, il programma prevede la visita di Latakia, sulla costa mediterranea a nord verso il confine con la Turchia, maggior porto siriano con ampie spiagge e pregevoli resti archeologici come l’arco di Settimio Severo, e si prosegue per l’oasi carovaniera di Palmira in pieno deserto, una delle più importanti città commerciali dell’antichità, e poi per l’imponente Krak dei Cavalieri, la mitica fortezza medievale dei Crociati vicino ad Homs, per concludere nel villaggio montano di Maaloula, enclave cristiana in un mondo musulmano dove si parla ancora l’aramaico, la lingua di Gesù. Il viaggio dura 10 giorni, costa meno di 3 mila euro e prevede pernottamenti in hotel da 3 a 5 stelle con pensione completa e trasporti privati. Cinque altre partenze sono previste fino all’autunno, con numerose richieste.
Come ogni iniziativa di avanguardia, la proposta ha suscitato invidie, perplessità, consensi e pure feroci critiche. Le più feroci da parte del governo francese, nella fattispecie il Ministero degli Esteri, il quale ha definito la proposta intempestiva e fuori luogo, sconsigliandola decisamente e declinando ogni responsabilità in caso di incidenti nei confronti degli organizzatori e dei partecipanti. “E’ il loro ruolo essere prudenti – ha replicato Raspaut, forte di parecchie adesioni – Non andremo in zone che non siano ancora del tutto pacificate, come Aleppo o sull’Eufrate nell’Est. E per alcune tappe il gruppo sarà scortato dalla polizia. Non ci sono problemi maggiori in Siria rispetto al Pakistan o ad altre destinazioni dove già andiamo”. Con questa iniziativa Clio vuole poi aiutare i siriani: “La ripresa dell’attività turistica sarà non solo il segno, ma anche il mezzo di un ritorno alla vita normale. Boicottare oggi il paese sarebbe per loro una doppia, inaccettabile, punizione”. Siamo pronti a scommettere che, a breve, anche operatori italiani riprenderanno la loro programmazione sulla martoriata Siria. E possiamo testimoniare che ne vale proprio la pena.
Info: Clio Voyages Culturales, 34 rue de Hameau, 75015 Parigi – https://www.clio.fr – Tel. 01 53 68 82 82 –
Testo Giulio/Badini – Foto/Archivio Arnesano-Badini