Nel suo libro, edito da Il Frangente, Paolo Ponga racconta le storie di 25 relitti visitabili sotto la superficie dei mari di tutto il mondo
Inizio del secolo scorso, prime guerre balcaniche. Una misteriosa nave a vapore percorre la costa della Penisola Calcidica, presso Salonicco, quando una tremenda tempesta la getta letteralmente sulle rocce vicino a un piccolo paese abitato da greci. L’equipaggio, probabilmente di etnia turca scompare, così come il motore, l’elica e tutto il carico. Poi la nave affonda sotto la superficie del mare fino al ritrovamento avvenuto pochi anni fa. Quale la sua storia? Cosa trasportava così vicino alla costa? Sicuramente doveva essere una nave magnifica, come dimostra la bellezza della sua poppa ancora intatta.
Liguria, Santo Stefano al mare. A 47 metri di profondità giace il BR20 Cicogna che pilotava Simone Catalano il 13 giugno 1940, mandato a bombardare un aeroporto francese e lasciato senza caccia di scorta. Ferito, il tenente riuscì a tornare sulle coste italiane, salvando parte del suo equipaggio ma morendo nel tentativo. Verrà decorato con la Medaglia d’oro al valor Militare. Il BR20 di Imperia è uno dei due esemplari sopravvissuti al conflitto, divenuto oggi una vera oasi di vita marina. Queste sono solo due delle storie che Paolo Ponga, scrittore e giornalista nonché collaboratore di TIM, racconta nel suo libro “Storie Sommerse” edito da Il Frangente. Il volume raccoglie le vicende di 25 relitti visitabili nei mari di tutto il mondo, i viaggi effettuati per poterli vedere e le immersioni su di essi.
Un classico libro di subacquea?
“Assolutamente no. Storie Sommerse è un libro di viaggi, di storie di mare e di immersioni, tutto insieme. Non so dirti fra le tre cose quale sia a tirare i fili del racconto. I viaggi sono la mia passione, il motore della mia anima. Immergermi significa entrare in un altro mondo, come fare un viaggio nello spazio senza navicella ma con bombole e muta. Conoscere la storia delle navi affondate significa onorare la memoria di chi ha vissuto su di esse, ha lottato insieme ai propri compagni e magari è morto nel tentativo di salvare loro e la propria nave. Viaggi, storia e subacquea alla fine sono inscindibili nel libro.”
Cosa significa visitare un relitto per un subacqueo?
“Vedere un relitto significa visitare un luogo unico. Come subacqueo, se vado a immergermi in parete o su una secca, faccio un’immersione naturalistica. Può essere meravigliosa, ma sempre replicabile da un’altra parte. Vedere un relitto, per quanto possa essere rovinato dal tempo, dalle correnti o dall’uomo, è sempre un’esperienza unica, con una storia ben precisa a illuminare il suo passato. A volte semplice e con poca importanza, in altre occasioni assolutamente affascinante, come un libro d’avventura. Quando stai per immergerti su un relitto che non hai mai visto ti senti di nuovo bambino, pronto a scendere sulla nave dei pirati, alla ricerca del forziere del tesoro. In questo libro sono raccontate storie incredibili di guerra, di spie, di tempeste, ribellioni, squali e del destino che spesso agisce contro gli uomini coraggiosi, come citava il titolo originario del volume. Ma anche e soprattutto dei viaggi fatti per andare a vederli e delle immersioni compiute su di essi.”
Il libro, comprendente un ricco inserto fotografico, è disponibile in tutte le librerie, presso gli store online e il sito dell’editore all’indirizzo https://www.frangente.com/libri/6489-art-Storie_sommerse.htm
By/Terre Incognite – Foto/Paolo Ponga