Sono 247 i piccoli borghi dell’entroterra italiano a potersi fregiare per il triennio 2018-2020 del prestigioso riconoscimento delle Bandiere Arancioni, 19 in più rispetto al triennio precedente; a livello di regioni il maggior numero di questo marchio di qualità turistico-ambientale è andato alla Toscana, ben 38, seguita da Piemonte con dieci di meno e Marche con 21. A proclamare i vincitori sono stati nei giorni scorsi, nell’elegante Palazzo Ducale di Genova, le autorità del Touring Club Italiano che da 20 anni gestisce questa impegnativa iniziativa, alla presenza dei sindaci delle località premiate.
Le Bandiere Arancioni sono state create con l’intento di spingere allo sviluppo ed alla valorizzazione turistica i piccoli borghi dell’entroterra della penisola, località a misura d’uomo con meno di 15 mila abitanti, luoghi spesso speciali e a volte anche poco conosciuti, dove la sostenibilità ambientale, la tutela del territorio, il patrimonio artistico e culturale e la qualità dell’accoglienza si uniscono per regalare autenticità al viaggio. Esse sono pensate non dal punto di vista delle singole località, bensì da quello del viaggiatore e della sua esperienza di visita: viene assegnata infatti alle località che non solo possiedono un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sono anche in grado di offrire al turista un’accoglienza di qualità. Il marchio ha una validità temporanea, tre anni, dopo di che i comuni debbono ripresentare la candidatura ed essere risottoposti alla severa analisi da parte del TCI, il quale verifica la sussistenza degli standard previsti – oltre 250 -, garantendo in questo modo ai viaggiatori un costante monitoraggio nella qualità dell’offerta turistica, ed alle amministrazioni locali uno stimolo al continuo miglioramento.
Il titolo di Bandiera Arancione non costituisce un semplice riconoscimento nominale, ma implica nel tempo sensibili benefici tangibili per quanti se lo sono meritati. Vent’anni di attività consentono un primo, significativo bilancio. Innanzi tutto la rigida selezione di accesso: in due decenni sono state avanzate ben 2.838 candidature, di cui solo 227 ammesse, pari ad appena un 8 %; altre 30 sono state ammesse in seconda istanza, dopo l’esecuzione di specifici interventi migliorativi, mentre 998 sono stati i piani di miglioramento predisposti. Ma tanta severità porta con se anche notevoli vantaggi: secondo i dati TCI i siti premiati hanno visto un incremento negli arrivi turistici del + 45 %, con un + 38 nelle presenze; l’ 81 % ha registrato un forte aumento della propria offerta ricettiva, con le strutture cresciute del + 83 %, i posti letto del + 65 % e gli esercizi extralberghiero addirittura del + 141 %. Inoltre il 79 % delle località ha sentito la necessità di istituire ex novo un servizio per i turisti, l’ 81 % ha visto aprire nuovi esercizi commerciali e il 79 % ha aperto almeno un ristorante. A conti fatti il titolo di Bandiera Arancione paga, e come!
I riconoscimenti coprono l’intera penisola. Ecco le quantità a livello regionale: Valle d’Aosta 2, Piemonte 28, Liguria 15, Lombardia 13, Trentino- Alto Adige 7, Veneto 9, Friuli-Venezia Giulia 3, Emilia-Romagna 20, Toscana 38, Umbria 9, Marche 21, Lazio 19, Abruzzo 6, Molise 4, Campania 4, Basilicata 3, Puglia 13, Calabria 6, Sicilia 1, Sardegna 6. Qualche nome importante, preso a caso qua e là: Gressoney, Sabbioneta, Gardone Riviera, Macugnaga, Orta San Giulio, Toirano, Molveno, Castell’Arquato, Brisighella, Castrocaro, Barga, Chiusi, Monteriggioni, Pitigliano, Volterra, Bolsena, Nemi, Marostica, Gradara, Norcia, Alberobello, Oliena. L’elenco completo su www.bandierearancioni.it. Ricordiamo infine che dal 2002 esiste un’apposita associazione per coordinare i paesi insigniti, e che nel 2005 il TCI ha pubblicato un’apposita guida.
Info: www.bandierearancioni.it – www.paesiarancioni.net – info@paesiarancioni.it Tel. 0184 20 68 99
ByTerreIncognite – Foto/Bandiere Arancioni e Google Immagini