Il Calvados è un dipartimento francese della Normandia di particolare interesse turistico per cui merita una notorietà perlomeno pari a quella del distillato di mele che ne porta il nome in tutto il mondo e la cui storia si può ben conoscere ed esplorare nella Calvados Experience a Pont-l’Évêque. Affacciato sul canale della Manica si estende dalla foce della Senna alla penisola del Cotentin e annovera numerose spiagge che hanno ispirato i pittori impressionisti e sono fiorite in epoca Belle-Epoque: da est verso ovest Honfleur, Trouville, Deauville, Cabourg. Il capoluogo è Caen, che si divide con Rouen anche il titolo di capoluogo regionale.
Città universitaria ed amministrativa, al centro di un territorio agricolo, Caen conta anche un numero importante di monumenti storici, costruiti già all’epoca di Guglielmo il Conquistatore duca normanno dell’XI secolo: si ammirano le linee dell’ l’Abbazia degli Uomini, attuale usata come municipio, con l’annessa chiesa di Santo Stefano, che rappresenta uno dei primi e più alti esempi dell’architettura normanna, prototipo per molte chiese sia nella regione, sia nella vicina Inghilterra separate soltanto da un braccio di mare. Ben distanziata come si conviene dall’altro lato della città si erge l’Abbazia delle Donne, attuale consiglio regionale della Bassa Normandia e la sua chiesa della Trinità, notevole esempio dell’architettura romanica con la tomba di Matilde delle Fiandre, moglie del duca. Nel centro esatto della città, quasi da fulcro tra le due contrapposte abbazie, la chiesa di San Pietro è un capolavoro dell’architettura gotica fiammeggiante, ingentilita nella sua parte esterna dell’abside con fini elementi rinascimentali. Sorge ai piedi del Castello di Guglielmo il Conquistatore, eretto su una modesta collina che oggi ospita il Museo della Normandia. Nello stesso perimetro del castello si trova anche il Museo di Belle Arti che espone tra le altre alcune importanti tele di Rubens, Brueghel, Cima da Conegliano e lo Sposalizio della Vergine di Pietro Perugino: fino al 17 ottobre è visitabile l’esposizione L’ecole du regard con opere di Caravaggio e dei pittori caravaggeschi dalla straordinaria collezione fiorentina di Roberto Longhi.
Per chi è appassionato di storia moderna Caen e il suo territorio sono il luogo dove trovare i ricordi dello sbarco in Normandia. La stessa Caen conserva il Memoriale, costruito sul luogo dove si trovava un antico bunker tedesco. E’ uno dei simboli della città che permette di esplorare in un viaggio storico attraverso tutto il XX secolo con grande ricchezza di oggetti esposti i prodromi e lo scoppio della seconda guerra mondiale, il suo svolgimento fino alla conclusione con particolare evidenza dello sbarco in Normandia, nonché il successivo periodo della guerra fredda proponendo infine una riflessione sull’avvenire del pianeta.
Testimonianze sul decisivo episodio storico dello sbarco sono disseminate in tutto il dipartimento, compresi i purtroppo numerosissimi cimiteri militari inglesi, canadesi e americani, ma anche tedeschi. Le vestigia da visitare sono naturalmente in prevalenza sulla costa dove nella notte del 6 giugno 1944, il celebre D-Day, le forze alleate presero terra in condizioni di estrema difficoltà in cinque località vicine. Le truppe americane sbarcarono sulle spiagge denominate Utah e Omaha con l’obiettivo di conquistare il porto di Cherbourg, mentre gli inglesi presero terra tra Arromanches e Colleville sur Orne sulle spiagge denominate Gold e Sword inframmezzati dai canadesi sulla spiaggia Juno. Arromanches oggi è un paesino di mare tranquillo. Sede di un’importante base radar tedesca, il piccolo villaggio di pescatori fu liberato dagli inglesi già durante il primo giorno di sbarco.
Divenne poi teatro della più straordinaria dimostrazione di ingegneria militare alleata in tempo di guerra. Il Museo dello Sbarco interessantissimo da visitare è stato costruito sul luogo stesso in cui si trovava il porto artificiale costruito con pezzi prefabbricati trasportati attraverso la Manica i cui resti sono ancora visibili a poche centinaia di metri dalla riva. Questo porto costruito in pochi giorni fu decisivo durante la battaglia di Caen per gli attracchi delle grandi navi da carico che approvvigionarono le truppe impegnate nella battaglia di Normandia. Diorami, plastici animati, numerosi video aiutano a comprendere meglio l’incredibile sfida tecnica messa in atto per la costruzione e la realizzazione del porto chi aveva nome in codice Mulberry, in italiano Gelso, poi battezzato Port Winston in onore del primo ministro inglese Winston Churchill ideatore del progetto.
Poco sopra il Museo dello Sbarco il cinema circolare chiamato Arromanches 360° proietta su nove schermi un emozionante filmato dal titolo I 100 giorni della Normandia con immagini inedite d’archivio che ripercorrono i 100 giorni che hanno cambiato il mondo dalla preparazione dello sbarco alla liberazione di Parigi; più a est a Courselles-sur-Mer il Juno Beach Centre si trova un museo privato che rende omaggio alla partecipazione canadese durante la seconda guerra mondiale. L’edificio progettato su diverse sale tematiche dall’architetto canadese Brian Chamberlain ricorda la forma della foglia d’acero tipica della bandiera nazionale. Il centro è interessante perché dedica molta attenzione non solo alle operazioni militari, ma agli aspetti economici, politici e sociali del Canada prima e durante la guerra ed è una testimonianza per lo sforzo che ha richiamato sotto le armi un milione di canadesi su una popolazione totale all’epoca di 11 milioni.
A Bayeux infine si trova il Museo Memoriale della Battaglia di Normandia, ben organizzato su 2000 metri quadrati di esposizione comprendente anche numerose divise, veicoli militari e cannoni: abbraccia il delicato periodo storico precedente lo sbarco e naturalmente le operazioni stesse della battaglia più importante del secolo. A pochi passi sulla Liberty Alley si trova il più grande cimitero militare britannico della seconda guerra mondiale che ospita 4344 tombe di soldati caduti. Sul frontone del monumento di ingresso una frase solenne in latino dedicata alla memoria dei soldati caduti fa giustizia della storia: Nos a Gulielmo victis victoris patriam liberavimus per ricordare che nel 1944 proprio gli inglesi vennero a ridare la libertà al paese di Guglielmo il Conquistatore.
A Bayeux però pulsa anche una storia molto più antica dello sbarco del 1944. L’antica cittadina attraversata dal fiume Aure fu completamente risparmiata dalla guerra e oggi ha un gradevole centro alberato che è gradevole passeggiare a piedi.
La grande cattedrale con i suoi splendori tra arte romanica e gotica di cui si può visitare la sala capitolare e la sala del tesoro fu costruita nel 1077 dal vescovo fratellastro di Guglielmo il Conquistatore: qui originariamente fu esposto l’arazzo di Bayeux, un vero capolavoro dell’arte romanica oggi esposto in un separato edificio dei Musei di Bayeux che si visita da soli o con audioguida multilingue e richiede più di un’ora per apprezzare tutti i particolari. Ai colori nitidissimi fa riscontro un disegno preciso, quasi in stile da fumetto, con dovizia di commenti scena per scena scritti in un latino molto facile da cogliere. Questa eccezionale ed entusiasmante tappezzeria ricamata su lana nell’XI secolo, lunga 70 metri e alta 50 cm, è il racconto semplice, ma con una lussuosa abbondanza di dettagli delle circostanze e dello svolgimento della spedizione in Inghilterra e di un’armata capitanata dal duca Guglielmo di Normandia. E’ un documento unico sulla vita in Europa durante il Medioevo e per questa ragione è iscritto nel registro della memoria mondiale dell’UNESCO. Si conclude con l’evocazione poderosa e drammatica della battaglia di Hastings che nel 1066 permise al duca normanno di essere incoronato re d’Inghilterra e passare alla storia con un appellativo storico, paragonabile solo a quello di Alessandro Il Grande.
Per dormire nella zona delle spiagge dello sbarco a Saint-Aubin-sur-Mer si trova un piccolo albergo fronte mare chiamato con poca fantasia Hotel Saint Aubin. Le stanze del primo piano hanno una bella vista sulla Manica e sulle bandiere che sventolano a ricordare lo sbarco, ma il punto di forza dell’hotel è il suo ristorante di pesce al piano terra, frequentato anche da una clientela locale. A poca distanza lungo la passeggiata si trova un altro piccolo albergo e ristorante dal nome un po’ più originale, Papagayo. Atmosfera conviviale, grandi vetrate nella sala al piano terra con vista sul mare e ottime cozze alla normanna, con formaggio Camembert, come piatto della casa.
Info: it.france.fr
it.normandie-tourisme.fr
www.caenlamere-tourisme.fr
www.terresdenacre.com
Testo/Leonardo Felician – foto/Cynthia Beccari