Tenerife, la maggiore e la più visitata delle sette isole spagnole dell’arcipelago vulcanico delle Canarie, situate nell’oceano Atlantico al largo delle coste nord-occidentali africane, costituisce una meta molto frequentata dai turisti italiani ed inglesi, che vi si recano alla ricerca di un’eterna primavera climatica, spiagge attrezzate e di animata vita notturna, vissuta essenzialmente nelle località di Los Cristianos e Playa de las Americas, poste all’estremo sud. L’isola è però molto grande (13 volte più piccola della Sicilia, ospita il vulcano dormiente Taide, sito Unesco, la più elevata montagna spagnola con 3.718 m e terzo vulcano al mondo) ed offre diverse possibilità di vacanza: una di queste è offerta dalla meravigliosa zona dell’Acantilado de los Gigantes, a soli 30 km dalle zone della movida, raggiungibile attraverso un’ottima strada che si apre in mezzo a bellissimi panorami e piantagioni di banane.
Una volta arrivati alle “Scogliere dei Giganti” poste sulla costa ovest, la vista mozza letteralmente il fiato: una scogliera alta 600 metri con pochissime insenature, che sembra tagliata da un gigantesco coltello e che al periodo della conquista dei Guanches, gli originali abitatori delle isole, veniva chiamata “Muralla del Infierno o del Diablo”. Il colore nero, causato dalle rocce vulcaniche, contrasta con l’azzurro del cielo ed ancor più con il rosso dei tramonti e scatenerebbe un’immagine dantesca, se non fosse così affascinante. Prima delle rocce a picco, sorgono due piccoli paesi dove alloggiare: Playa Las Arenas e Puerto Santiago. Qui si trovano i due hotel della località (il Barcelò offre una vista pazzesca sulle scogliere) e numerosi appartamenti in cui alloggiare; qualche piccolo supermercato, molti bar e ristoranti completano la visione del posto. Tonno in tutte le salse, gamberi canari, grigliate di pesce e paella allietano i turisti in tanti ristoranti in un posto privo di movida, ma con un sapore un po’ più autentico.
Con un’auto è possibile prendere la strada che si inerpica sopra le scogliere ed oltrepassando Santiago del Teide percorrere il versante occidentale di Tenerife, con paesaggi lunari, pini e deserti lungo la strada, e la visione del Teide, il grande vulcano sullo sfondo. Giunti sulla costa nord, molto più selvaggia e quasi priva di insediamenti turistici, si può arrivare a Punta del Teno, che corrisponde alla fine della Scogliera e del lato ovest dell’isola. Qui si trova l’area del Parco terrestre di circa 8000 ettari, ed I paesaggi sono sempre magnifici e selvaggi, completamente differenti da quelli della parte meridionale dell’isola, destinata all’intrattenimento.
Tornando indietro a Puerto Santiago, due sono le attività più praticate in questa parte di Tenerife. La prima si svolge sopra la superficie dell’acqua: è possibile infatti salire su di un caicco per visitare le scogliere, fare un rinfrescante bagno in un piccola caletta e godere della vista dei delfini. Nelle acque dell’Acantilado de Los Gigantes vivono stanziali alcune specie di mammiferi marini, mentre altre invece sono di passaggio, per un totale di 28 specie diverse catalogate e fotografate nella zona, che è facile incontrare. Prendendo una barca veloce è possibile anche incontrare un branco di Pilot Whales, le balene pilota o Balenottere di Gray.
Questa specie curiosa e giocosa, viene definita “Globicefalo” a causa della grande testa rotonda, e può raggiungere i 6 metri e le tre tonnellate di peso; in più ha i denti come i delfini e viene considerata intermedia fra le due specie. Presente in tutti i mari del mondo, è stata ampiamente cacciata in passato, con delle facili pratiche di cattura dovute alla familiarità con l’uomo che questi animali creano con facilità. Le balene pilota venivano circondate dalle barche e lentamente spinte a riva, dove avveniva la loro mattanza; questa pratica è rimasta in vigore attualmente solo nelle isole Faer Oer, dove viene chiamata Grindagrap e con essa vengono uccisi attualmente circa 1000 esemplari all’anno. A parte un relativo numero di catture effettuato in Estremo Oriente, oggi la loro caccia risulta estremamente limitata e la specie non è più considerata in pericolo di estinzione.
In ogni caso a Tenerife il branco vive sereno ed ama giocare con il gommone, passando sotto di esso e riemergendo vicinissimo, soffiando l’acqua dallo sfiatatoio non più lontano di un paio di metri; la tentazione di tuffarsi in acqua è irresistibile, ma vietatissima. L’ambiente sopra e sotto l’acqua, pur non essendo parco nazionale, viene considerato tale dai Canari di Puerto Santiago, i quali cercano di mantenere intatto il territorio al fine di attrarre turismo consapevole ed alla ricerca della natura incontaminata. Il bagno con queste piccole balene risulta quindi vietato dalla gente del posto, al fine di non disturbarle e fare in modo che rimangano a vivere in queste acque.
La seconda attrattiva legata al mare è quella sott’acqua: il fondale basaltico arriva ad un massimo di 30 metri, consentendo così immersioni facili e serene. Affascinante l’ambiente roccioso, ricco di grotte, di anfratti e di pareti particolarissime; niente barriera corallina, a causa della temperatura del mare inadatta alla crescita di queste specie, ma tanto pesce, sia Atlantico che Mediterraneo. Appare consueto infatti nuotare in mezzo a saraghi, cernie e murene verdi, per poi finire in mezzo ad un enorme branco di grugnitori, od a murene tropicali, a pesci trombetta, a razze ed aquile di mare. Particolari i granchi freccia, assolutamente non presenti da noi, ma soprattutto la familiarità del pesce, mai turbato dalla visita dei subacquei, ma incuriosito da essi. Le immersioni si svolgono inoltre spesso in mezzo ai richiami delle stenelle, qui viventi indisturbate e che con un po’ di fortuna risulta possibile incontrare sotto la superficie del mare; d’altronde in quest’area si svolgono spesso i campionati spagnoli di fotografia subacquea, sintomo del quantitativo di vita presente.
Una volta terminate le fatiche, è possibile rilassarsi in un paio di piccole spiagge di sabbia nera, vulcanica, prima di un buon pranzo davanti al mare: attenzione però al calore della stessa, che con il suo colore scuro raccoglie i raggi solari e diventa incandescente.
Info: Ufficio Spagnolo del Turismo, www.spain.info – milan@tourspain.es – tel. 02 87 52 11 – www.ciaoisolecanarie.com
Testo/Paolo Ponga – Foto/Paolo Ponga e Google immagini