Se siete fumatori, scordatevi di poter continuare ad arrostirvi al sole delle incantevoli spiagge della Thailandia, tra le palme e un mare cobalto, con una sigaretta accesa tra le labbra. Da novembre 2017 questa meta privilegiata orientale delle vacanze balneari vieterà infatti il fumo su 20 delle principali spiagge del paese, con l’intenzione di arrivare presto al divieto anche in tutte le altre località balneari thailandesi. La drastica decisione è arrivata dopo che il Dipartimento per le risorse marine e costiere ha individuato su un tratto di 2,5 km di costa presso Patong Beach, nell’isolato arcipelago delle Andamane, la presenza di un quantitativo di mozziconi di sigarette compreso tra 63 mila e 138 mila, fenomeno per altro riscontrato – anche se in quantità minori – su molte altre spiagge.
Non si tratterà di un divieto rigido e assoluto, che potrebbe ripercuotersi negativamente sul turismo, importante risorsa economica nazionale, ma parziale soprattutto agli inizi, in quanto sui bordi degli arenili prescelti verranno create delle aree apposite riservate ai fumatori. Appare comunque certo che sulle spiagge di Mae Pim, Laem Sing, Bang Saen, Cha-am, Khao Takiab, Bo Phut, Haad Sai Ree, Patong Pattaya, Jomtien, Koh Khai Nok e Koh Khai Nai, questi i nomi delle località rientranti nel divieto, non si potrà più come un tempo fumare indisturbati stando seduti o distesi sugli sdrai, sotto l’ombrellone oppure camminando sulla battigia. Per i trasgressori previste multe a partire da 100.000 bath (circa 2.500 euro), una cifra davvero rilevante per quel paese e che fa capire quanto il problema sia stato affrontato seriamente, fino ad un anno di carcere. Anzi, per affrontare radicalmente l’annosa questione dei mozziconi di sigarette gettati in mare, con grave pregiudizio per l’habitat marino, si prevede già un’estensione nel divieto di fumo anche su tutte le imbarcazioni passeggeri.
Ma com’è la situazione fumo negli altri paesi del mondo ? Paradossalmente si può affermare che, anche se non si tratta di una regola rigida, il maggior numero di fumatori si trovi non nei paesi di elevato benessere, bensì in quelli considerati poveri, nonostante i costi relativamente alti per mantenersi questi vizio. In testa alla non invidiabile classifica dei paesi fumatori, con una percentuale di popolazione maschile attorno al 20 %, troviamo Indonesia, Afganistan e Gibuti, mentre si difendono bene anche Cina, Russia, Turchia, Est Europa, Lituania e Cile. Le nazioni con il più basso tasso di fumatori sono invece Etiopia (8,9 %), Congo (10), Eritrea (10), Repubblica Dominicana (11), Isole di Saint Kittis e Nevis (12), Ghana (12,1), Panama (12,5), Isola di Barbados (13,2), Isole di Sao Tomè e Principe (13,9) e, infine, Ecuador (15,1). In Europa la prima ad introdurre limitazioni all’uso indiscriminato del fumo è stata l’Irlanda, a partire dal 2004.
Il divieto assoluto di detenzione e di uso di tabacco vige nel Bhutan, isolato regno himalayano, fin dal 2010, per norma sanitaria. Nello sperduto arcipelago tahitiano delle isole Pitcairn, territorio d’oltremare britannico noto essenzialmente per l’ammutinamento del Bounty e sito protetto dall’Unesco, per gli effetti di una rigida società puritana oltre al divieto di fumo e alcolici anche le danze o le dimostrazioni pubbliche di affetto risultano malviste. L’Islanda vanta dal 2007 una delle prime normative europee per la limitazione del fumo nei locali pubblici, oltre ad annoverare una delle più basse percentuali (18 %) di fumatori del continente. In Brasile, autore di forti campagne antifumo scoccanti, dal 2011 risulta vietato fumare negli spazi chiusi, ai minorenni e fare pubblicità al tabacco. In alcuni stati brasiliani come San Paolo, Rio de Janeiro e Minas Gerais, è vietato fumare in qualsiasi luogo pubblico, con un apposito corpo di polizia preposto al controllo e pene piuttosto severe. In Nuova Zelanda infine il divieto di fumo anche nelle abitazioni private risale al ben lontano 1876, non tanto per ragioni sanitarie quanto per prevenire incendi, essendo la stragrande maggioranza delle case costruita in legno; dal 2003 risulta vietato fumare in tutti i locali pubblici, aperti o chiusi, e si prevede che entro il 2015 il fumo verrà abolito definitivamente.
Info: Ente nazionale Turismo Thailandia, tat.rome@iol.it- www.tuoristhailand.org – www.turismothailandese.it – tel. 06 420 14 422 e 06 420 14 426.
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