Il nome sembra un po’ banale, Path, percorso, ma il logo con le quattro lettere maiuscole di stile e colore diverso, giallo, rosso e azzurro facile da ricordare, rappresenta l’ancora di salvezza dei turisti che in questa stagione visitano la capitale dell’Ontario. Sulla riva settentrionale del lago omonimo costituisce una delle più dinamiche città del Nord America, considerata la nuova New York per il ritmo accelerato della crescita economica, dell’immigrazione, della costruzione di nuovi grattacieli e dell’insieme di eventi ed attività culturali, teatrali, sportive e ricreative, capaci di fare di questa città la metropoli numero uno in Canada. Con il 36% di cittadini di origine straniera e una forte comunità italiana, seconda solo a quella cinese, la città si pone anche come un esempio riuscito di integrazione multiculturale.
Se certamente si può definire Toronto una città dall’atmosfera frizzante, in inverno lo è ancora di più a causa del clima, decisamente freddo, quasi costantemente sotto zero e con punte che possono raggiungere anche i -30 gradi, accompagnati dal vento gelido che spazza il lago Ontario, uno dei cinque grandi laghi nordamericani al confine con gli Stati Uniti, con immissario il fiume Niagara ed emissario il fiume San Lorenzo. Proprio a causa del lago gelato, chi visita Toronto d’inverno dovrà giocoforza rinunciare all’escursione serale con cena in battello sul lago (www.yankeelady.ca), costeggiando le Toronto Islands per ammirare la skyline di Toronto, uno dei must della città nella bella stagione. Al contrario si può comunque effettuare un’escursione in treno, pullman o in macchina alle vicine cascate del Niagara, distanti 130 chilometri dalla città (www.niagarafallstourism.com). Sempre per ragioni di gelo non sarà possibile navigare sui battelli Hornblower (www.niagaracruises.com) fin sotto alle cascate, ma lo scenario da favola dell’immensa massa d’acqua ammantata di neve vale comunque il viaggio.
Nonostante i tre milioni di abitanti il centro di Toronto non si presenta particolarmente esteso e ha un impianto da città europea più che americana, dovuto alla sua storia: l’originale abitato indiano fu trasformato in un forte dai coloni francesi a metà del ‘700. Passò poi ai coloni britannici lealisti, che nel periodo della guerra d’indipendenza americana si rifugiarono qui, abbandonando gli Stati Uniti. Furono i grandi flussi migratori dall’Europa nell’Ottocento, e poi dopo la seconda guerra mondiale, a rendere Toronto la città cosmopolita visibile oggi.
Per questa ragione gli edifici più importanti e trafficati del centro risultano tutti relativamente vicini: da qui l’idea di connetterli realizzando già cent’anni fa, ma con un maggiore impulso dopo gli anni ’60, una fitta rete di connessioni coperte. E’ nata così la città sotterranea, come il Path viene chiamato dai locali, in cui si circola rigorosamente a piedi o con mezzi per disabili, mediamente tre piani sotto la superficie delle strade, ma con passaggi a volte sopraelevati tra un edificio e l’altro. I dislivelli vengono superati con ascensori, scale e scale mobili. Il Path ha numerosi punti di contatto con la viabilità esterna, sia con parcheggi, sia con stazioni del trasporto pubblico di superficie o della subway, spesso ha uscite anche ai piani sotterranei degli edifici più importanti aperti al pubblico, istituzionali o commerciali. Per muoversi lungo il Path bisogna identificare correttamente gli incroci e inizialmente orientarsi con la piantina, perché non sempre il percorso sotterraneo pedonale corrisponde a quello stradale di superficie.
Per gli abitanti di Toronto risulta normale fare shopping nei 1.200 negozi dislocati sottoterra, o nei grandi centri commerciali collegati, pranzare nei numerosi ristoranti, andare al cinema, al lavoro o agli impianti sportivi, recarsi in banca o nella cinquantina di uffici pubblici collegati, prendere la metropolitana o i treni a più lunga percorrenza dalla centralissima Union Station, senza uscire all’esterno e senza mettere il cappotto. Risultano collegati al percorso anche sei grandi alberghi del centro, tra cui l’Intercontinental Toronto Centre (www.torontocentre.intercontinental.com). Per i turisti appare utile sapere che il Path collega anche la CN Tower, il secondo edificio più alto al mondo da cui si gode una vista spettacolare sulla città, un must assoluto della visita di Toronto, il Ripley’s Aquarium of Canada, la Scotiabank Arena tempio degli sport al coperto, ma usata anche per concerti, nonché il Rogers Centre, un avveniristico stadio capace di trasformarsi in un impianto al coperto con il tetto che si chiude in una ventina di minuti.
Abituati a vivere l’inverno, i canadesi approfittano di questa stagione per divertirsi con una serie di eventi e manifestazioni organizzate. Tra queste le sculture artistiche di ghiaccio, le dimostrazioni di come si intaglia il ghiaccio, numerose installazioni artistiche, assaggi di cucina creativa sotto il marchio Winterlicious, tour enogastronomici guidati ed itineranti alla scoperta di localini nascosti, eventi sportivi di primo piano come le partite di basket dei mitici Toronto Raptors nella NBA Americana, o le partite di hockey su ghiaccio della NHL, entrambi giocati alla Scotiabank Arena, ma seguibili anche dai maxischermi situati in vari punti del Path. Per i meno freddolosi si possono provare attività outdoor in bicicletta e skating sulle apposite piste panoramiche, in funzione in pieno centro per tutto l’inverno. A fine gennaio si terrà una manifestazione in stile Disney per tutta la famiglia, mentre ad inizio marzo il festival della birra artigianale con 150 piccoli produttori provenienti dagli stati dell’Ontario e del Québec.
Il clima freddo rende naturalmente molto adatte le giornate trascorse al coperto a visitare musei e attrazioni culturali, di cui la città è ricca: l’Art Gallery of Ontario (www.ago.ca), confidenzialmente chiamata AGO dai locali, è il più grande museo d’arte antica, moderna e contemporanea del Canada, con una rinnovata esposizione anche di arte indigena ed Inuit. Il Royal Ontario Museum (www.rom.on.ca), interessante anche per l’edificio esteso dall’archistar Daniel Libeskind, contiene numerose collezioni sia scientifiche, sia artistiche. A pochi passi di distanza dalla CN Tower (www.cntower.ca), il già citato Ripley’s Aquarium (www.ripleyaquariums.com) va consigliato a tutta la famiglia per i diversi habitat marini nelle vasche con 20 mila pesci e 6 milioni di litri d’acqua. L’ingresso a tutte queste attrazioni turistiche, compreso il giro turistico della città nei famosi bus rossi a due piani, può essere acquistato a sconto con il Toronto City Pass (it.citypass.com/toronto). Infine per alloggiare nei migliori alberghi, oltre al già citato Intercontinental, va ricordato il centralissimo Shangri-Là (www.shangri-la.com/toronto) ed il nuovo Hotel X (www.hotelxtoronto.com) aperto nel 2018.
Info: www.torcvb.com
Testo/Leonardo Felician – Foto/Leonardo Felician e Google Immagini