Arabba, chiamata Reba dalla popolazione locale in lingua ladina, si trova ai piedi del massiccio del Sella, una tra le icone più famose delle Dolomiti, patrimonio dell’UNESCO, a 1600 metri di quota, incastonata tra il Passo Pordoi e il Passo Campolongo. Saliti al rifugio a Porta Vescovo con la funivia o la cabinovia che partono proprio dal centro del paese, ci si affaccia su una spettacolare balconata naturale che dà di fronte sulla regina delle Dolomiti, l’inconfondibile parete della Marmolada che con i 3.343 metri di Punta Penìa costituisce il punto più alto di tutte le Alpi Orientali.
In inverno, Arabba è una meta turistica molto frequentata per ottime ragioni: la prima è la raggiungibilità da tutto il Nord Est senza dover affrontare passi alpini: lasciata l’autostrada a Belluno si risale la stretta valle del torrente Cordevole, si attraversa l’Agordino, ben nota terra di occhiali, e si percorre tutta la lunga vallata di Livinallongo che i ladini chiamano Fodòm, ma il cui nome deriva proprio dal latino lavinas longas, lunghe slavine per la sua particolare conformazione. Gli altri atout della destinazione sono l’autenticità del villaggio che si raccoglie intorno alla sua chiesetta dal campanile aguzzo, la quiete e la rilassatezza di una vacanza rigorosamente stress free, perché ci si muove a piedi dimenticando i fastidi dell’auto (tempi di spostamento, code, parcheggi, portasci) e infine una calda tradizione di ospitalità con ben 3000 posti letto, come sottolinea con orgoglio Michela Lezuo, albergatrice e Presidente dell’Associazione Turistica Arabba-Fodom.
Con la neve gli spettacolari panorami delle montagne circostanti assumono una dimensione più intima e spettacolare, l’aria frizzante e il cielo azzurro e, a sera, il fuoco dei caminetti regalano una magica atmosfera senza tempo. La posizione del paese permette di trovarsi in mezzo a una rete di piste che superano le possibilità del più accanito sciatore: Arabba, non solo, è inserita nel carosello sciistico più grande del mondo, il Dolomiti Superski con 1200 km di piste perfettamente innevate in ogni condizione, me ne costituisce uno snodo essenziale ai piedi del Sella Ronda con la sua Ski Area che offre agli appassionati sessantadue chilometri di piste innevate e battute, nonché strategicamente collegate tra loro da ventinove moderni impianti di risalita, tutti facilmente raggiungibili. Le montagne circostanti permettono di vivere tutte le dimensioni della neve: sia quelle più adrenaliniche, come lo scialpinismo o le corse in motoslitta, sia quelle più tranquille, come le escursioni con le ciaspole.
Chi ama lo sci alpino si può misurare con discese di tutte le difficoltà, dalle azzurre alle rosse e diverse piste nere come la Fodoma, tra i tracciati più difficili e spettacolari dal punto di vista tecnico con una pendenza media del 30%e massima del 56%, senza contropendenze e con una neve sempre perfetta grazie alla sua esposizione a nord; la Sourasass, una pista per sciatori esperti, che parte con inclinazioni vertiginose in campo aperto per poi inoltrarsi nel bosco per quasi tre chilometri; la Burz, l’unica nera a essere sempre al sole in tutta la sua lunghezza, nata nel 1956 per gli allenamenti degli atleti americani e canadesi in vista delle Olimpiadi di Cortina; la Variante Ornella, un lungo e articolato muro, ripido, con una pendenza costante che richiede a una sciata molto tecnica; la Belvedere 1 che scende da Passo Pordoi, un tracciato che sia per l’altitudine, sia per la morfologia mossa mantiene sempre un’ottima qualità della neve che rende piacevole la discesa a chi ama godersi anche il panorama, perché sullo sfondo c’è tutto il massiccio del Sella. Infine salendo da Arabba e superando passo Padon si può raggiungere la mitica e amatissima Bellunese, dodici chilometri di lunghezza e più di 1800 metri di dislivello che dai 3265 metri di quota di Punta Rocca sulla vetta della Marmolada porta giù fino ai 1450 metri di Malga Ciapela: è uno dei più lunghi e spettacolari tracciati di tutte le Alpi, che da quasi un secolo ha fatto la storia dello sci in Italia.
Oltre a queste piste per sciatori veri, senza compromessi, Arabba offre a tutti coloro che amano muoversi con gli sci e gli impianti di risalita due tra i più famosi e spettacolari itinerari di tutte le Alpi in mezzo a scenari di rara bellezza: lo Skitour della Grande Guerra, che ripercorre su 74 km il fronte dolomitico lungo il quale, si scontrarono tra il 1915 e il 1918 con inenarrabili atti di sacrificio i Kaiserjäger austriaci e tedeschi da una parte e gli Alpini italiani dall’altra: a questa epopea è dedicato anche un documentatissimo e ricco museo che si raggiunge in quota con la funivia della Marmolada e naturalmente il circuito del Sellaronda, il celebre giro dei quattro passi, 40 km dei quali ventisei formati da piste da sci, un vero must per gli amanti dello sci di tutto il mondo, frequentatissimo anche dagli stranieri, percorribile in senso orario oppure antiorario con piste ovviamente diverse: da Arabba si sale al passo Pordoi, si scia in Val di Fassa, sopra Canazei, da lì si supera il passo Sella per raggiungere Selva Val Gardena, si risale al passo Gardena per scendere a Colfosco in Alta Badia e dopo Corvara, risalito infine il passo Campolongo, si rientra ad Arabba. La preparazione eccellente delle piste e la funzionalità degli impianti di risalita consentono di raggiungere comodamente i rifugi n quota e i punti più belli e panoramici di tutta l’area sciistica: soprattutto con le prime luci del mattino si scia su un manto bianco immacolato, immersi nel silenzio di un paesaggio senza uguali.
L’inverno di Arabba, comunque non si limita alle piste: il riposo serale nelle saune o nelle piscine calde degli alberghi, le golosità della cucina ladina, i piano bar dopo cena davanti a un caminetto scoppiettante, il profumo del legno di cirmolo delle camere e delle stube dove cenare al caldo di una bella stufa sono una costante di un’offerta alberghiera di qualità che fa sentire l’ospite come in famiglia. Lo Sporthotel Arabba è il prototipo di questo tipo di vacanza: offre cinquantadue camere tra cui ampie junior suite, ampio parcheggio privato, posizione che permette di raggiungere a piedi gli impianti, wellness e spa al piano sotto la reception, personale cortese e premuroso e una cucina gourmet con stuzzicanti menù variati ogni sera.
Info: www.arabba.it, www.dolomitisuperski.com, www.sporthotelarabba.com
Testo/Leonardo Felician – Foto/Luca Caniparoli – Foto di copertina Copyright Sporthotell Arabba – Foto d’apertura copyright Arrabba Turismo