Un progetto davvero ambizioso quello dei fratelli velisti Carmine e Vincenzo Vetrugno i quali, sul catamarano “Double Trouble”, molleranno gli ormeggi per iniziare un viaggio lungo sei mesi, settembre 2023 marzo 2024, dal Salento attorno al mondo senza scalo. Nessun vincitore e nessun premio, ma la soddisfazione per il risultato che costituisce il premio migliore, così come non è prevista alcuna assistenza tecnica, medica o organizzativa durante il percorso, Carmine e Vincenzo, dovranno cavarsela da soli in assoluta autonomia. Perché l’intento non è tanto la meta finale, quanto il percorso e le inevitabili difficoltà per arrivarci, capaci di generare nuove consapevolezze, una distaccata tolleranza e una notevole crescita interiore.
Grazie all’Università del Salento che ha scelto di sostenere questa sfida/avventura si potrà parlare di ambiente e sostenibilità, valorizzare il ruolo in questi ambiti di UniSalento, raccontare un’esperienza umana che contribuirà a diffondere la cultura del mare. Infatti, “L’Ateneo dei due mari” viaggerà “virtualmente” assieme ai due fratelli, i quali nel corso della circumnavigazione raccoglieranno campioni di plankton e neuston oltre a dati chimico-fisici delle acque e dell’atmosfera, che saranno poi analizzati dai biologi marini del Dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche e ambientali. Come spiegato dal professor Genuario Belmonte (durante la conferenza stampa), docente di Zoologia a UniSalento e referente scientifico del progetto, la superficie degli oceani è la parte più interessante, più estesa e più “estrema” dell’ambiente marino. È un ambiente chimico-fisico particolarmente severo per le forme di vita che si sono specializzate ad abitarlo, il cosiddetto neuston. Con la massima variabilità di temperatura (annua e giornaliera) che si possa incontrare in un ambiente marino, con la salinità che subisce intense variazioni nei giorni di pioggia o in prossimità delle foci dei fiumi, o con la presenza di radiazioni UV del tutto estranee nel resto della colonna d’acqua (perché assorbite dai primi cm di acqua in superficie), la superficie del mare rappresenta un vero ambiente “estremo”. Si somma la presenza del vento e del movimento ondoso, e infine, la presenza umana che proprio sullo strato superficiale esercita la sua pressione diretta, con la navigazione, o indiretta con la produzione di sostanze e prodotti di rifiuto spesso galleggianti (plastiche o idrocarburi oleosi). Nonostante questo scenario, molte forme di vita e intere comunità hanno evoluto adattamenti per viverci e la loro presenza o distribuzione geografica sono governate da regole non del tutto note. Da qui l’interesse scientifico dell’Ateneo.
Oltre a ciò, UniSalento ha messo a disposizione dei velisti l’occorrente per la raccolta di campioni e la sonda multiparametrica per la misurazione delle condizioni fisico-chimiche dell’acqua; ha fornito la cartografia e l’antenna per le comunicazioni a distanza. Le analisi saranno poi svolte dai ricercatori dell’Ateneo, che valuteranno anche la presenza di microplastiche, e i risultati potranno essere pubblicati sulle migliori riviste scientifiche. Sulla rivista “Thalassia Salentina”, la più antica di UniSalento, indicizzata Google Scholar e disponibile gratuitamente online, sarà pubblicato un volume speciale sull’intera impresa, che comprenderà un dettagliato diario di bordo tenuto dai naviganti. Su tale diario l’equipaggio potrà annotare, tra l’altro, avvistamenti di grandi oggetti galleggianti, luminescenze notturne, cetacei e uccelli marini, potrà raccogliere immagini, video e registrazioni audio: tutti materiali che, nel corso del viaggio, saranno oggetto di comunicazioni al pubblico a cura dell’Università.
Il viaggio si aprirà con “tappe di saluto” a Brindisi, Otranto, Gallipoli e Porto Cesareo, dove UniSalento e i fratelli Vetrugno presenteranno alle comunità locali il superbo progetto, mentre lungo i trasferimenti intermedi, un team di ricercatori addestrerà i velisti all’uso degli strumenti scientifici,che saranno poi adoperati in autonomia durante la spedizione. Taranto sarà il porto di partenza e di arrivo; dopo l’uscita dal Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra, il “Double Trouble” effettuerà la rotta classica di un giro del mondo senza scalo, lasciando sul lato Nord i tre grandi capi Buona Speranza (Sud Africa), Leeuwin (Australia) e Horn (Cile) dell’emisfero australe.
Inoltre, il giro del mondo porterà il catamarano vicino a punti strategici d’interazione scientifica e sociale con UniSalento: l’arcipelago delle Canarie, sede di un grande progetto europeo di cui UniSalento è leader, e l’Università do Ceara in Brasile, convenzionata con UniSalento. Questi avvicinamenti potranno costituire occasione di promozione o collegamenti video con ricercatori di quei territori. I campioni saranno raccolti presso il Museo di Biologia Marina “Pietro Parenzan” di UniSalento, con sede a Porto Cesareo, per futuri confronti e a disposizione della comunità scientifica. L’avventura sarà narrata attraverso i canali di comunicazione istituzionali dell’Università: è in preparazione un’apposita sezione del sito web, mentre foto e resoconti periodici saranno diffusi sui social network, con comunicati stampa e con “speciali” su SUR – Salento University Radio, la web radio di Ateneo, coordinata dal professor Stefano Cristante. In tutte le attività di comunicazione è previsto il coinvolgimento degli studenti.
Dettagli sulla raccolta del neuston. Campioni di neuston saranno raccolti giornalmente, a mezzogiorno e mezzanotte, ovunque l’imbarcazione si trovi. Il campionamento sarà eseguito con retino da plankton (vuoto di maglia, 200 μm) trainato per 15 minuti alla velocità di 2 nodi al massimo, sulla superficie dell’acqua in modo che l’imboccatura sia sommersa solo per metà. La velocità costante e il tempo di campionamento indicheranno la striscia di superficie oceanica che sarà stata interessata dal prelievo. Ciascun campione sarà raccolto e concentrato in un flacone da 50 cc direttamente in alcool etilico 99%. L’equipaggio valuterà l’opportunità di raccogliere materiale di dimensioni medie o grandi anche semplicemente per documentarlo fotograficamente. La raccolta prevede un numero massimo di 360 flaconi di neuston da ogni parte del mondo, un’importante occasione di confronto tra giorno e notte. La partenza dall’Italia (Taranto) e il primo tratto oceanico in Atlantico, presumibilmente affrontati nei primi 25 giorni, una rotta ripercorsa anche al ritorno, sarà un’altra formidabile occasione di confronto stagionale (a 5-6 mesi di distanza) della situazione nelle stesse aree geografiche. In corrispondenza di ciascuna stazione di campionamento si dovranno annotare i dati climatici e fisico-chimici dell’acqua riportati dagli strumenti di bordo, o rilevati con sonda multiparametrica (Temperatura, pH, Salinità).
Carmine Vetrugno, quaranta anni di Veglie (Lecce), figlio di pescatore subacqueo, è motorista navale, comandante di yacth da diporto, in servizio nella Marina Militare dal 2002. Imbarcato soprattutto sulle barche a vela della Marina, dal Corsaro II al Caroly, dall’Orsa Maggiore al Capricia al Palinuro, fino a quasi nove anni sull’Amerigo Vespucci. Ha avuto modo di navigare nel Mar Nero, nel Mediterraneo, nell’Oceano Atlantico e nel Mare del Nord. Dal 2021 è istruttore di vela d’altura di primo livello della Federazione Italiana Vela. Il “Giro del mondo a vela senza scalo” è «un sogno che finalmente prende forma e il catamarano “Double Trouble” ne è il traghettatore». Il catamarano di 14,84 metri, è stato progettato da Giorgio Bergamini e varato nel 1985. La barca, che navigherà per il Circolo Nautico l’Approdo (Porto Cesareo), è stata oggetto di un refit e di una messa a punto per renderla in grado di affrontare un giro del mondo alle latitudini australi, con un equipaggiamento cui UniSalento contribuisce.
Vincenzo Vetrugno, trentadue anni di Veglie (Lecce), sin da piccolo coltiva la passione del mare trasmessa dal padre. Terminati gli studi da perito elettronico, ha svolto servizio come nocchiere a bordo delle navi della Marina Militare per sei anni. Dal 2018 ha applicato le sue conoscenze tecniche e di navigazione nella realizzazione del progetto del giro del mondo, molto motivato «dalla ricerca dell’avventura marinaresca e dal valore della sostenibilità ambientale».
L’iniziativa, gode del patrocinio della Provincia di Lecce e del Comune di Veglie
Testo/Anna Maria Arnesano – Foto/ Nicola Gennachi ed Emiliano Peluso