Recita il proverbio che “L’unione fa la forza”. Lo vediamo in natura con gli stormi di uccelli che si raggruppano in vista di un pericolo o le sardine che formano una palla per difendersi da eventuali minacce. Che l’unione faccia la forza lo scoprirono ben presto quei cittadini di due secoli fa che si associarono nelle Società di mutuo soccorso per garantirsi una reciproca assistenza sociale ed economica. Come fu per la nascita dei sindacati dei lavoratori, per tutelare assieme i loro diritti. Che l’unione faccia la forza l’hanno ben capito gli associati dei Consorzi di tutela, per difendere, promuovere e valorizzare un bene comune, che nello specifico sono le loro produzioni Dop e Igp. Consorzi presenti anche venerdì 9 novembre in Liguria per la settima edizione di Fattore Comune, un evento dedicato alle eccellenze agroalimentari italiane tutelate dall’Unione Europea coi marchi Dop e Igp, messi a sentinella dei loro prodotti strettamente legati al territorio di produzione. Perché una cosa è certa: se mangiamo bene, viviamo meglio.
Il convegno/evento è stato organizzato tra Recco e Sori dal Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio Igp, che da sette anni s’impegna per fare massa critica assieme ad altri consorzi di produzione certificati, sia per tutelare le loro produzione dagli attacchi esterni che per farsi valere a livello nazionale e internazionale. Come sempre l’organizzazione è stata delegata a una coppia vulcanica come sono Lucio e Daniela Bernini, che con l’aiuto del figlio Massimiliano per la gestione dei social sono da sempre il cuore e il motore di questo Consorzio Igp. Sono loro, infatti, ad occuparsi della promozione, eventi, Igp, Ufficio stampa e Relazioni esterne del Consorzio più famoso della Liguria, e che dal 1987 hanno organizzato ben cinquecento eventi. Con Lucio Bernini a presentare sul palco del Teatro di Sori c’era Nicola Prudente, noto personaggio radiotelevisivo conosciuto con lo pseudonimo di Tinto.
Alla base di “Fattore Comune”, c’è l’intento di mettere in relazione le eccellenze agroalimentari italiane con le Istituzioni, media, food blogger e opinion maker, con l’obiettivo di mettere nella vetrina internazionale i nostri prodotti enogastronomici d’eccellenza, protetti da una tutela giuridica assegnata in virtù di caratteristiche uniche strettamente legate ad uno specifico territorio di riferimento. Ma anche presentare al mondo queste nostre eccellenze assieme alle bellezze di cui spesso non sappiamo esserne fieri. L’Italia è un Paese molto ambito dai turisti di tutto il mondo, sia per le città d’arte che per i meravigliosi luoghi di villeggiatura lungo i 7900 km di coste o all’interno del territorio.
Abbiamo un patrimonio culturale, artistico e naturale unico al mondo, con 60 siti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco che la mettono al primo posto in questo campo e, anche se molti lo dimenticano, siamo (almeno per il momento) la seconda maggiore nazione manifatturiera d’Europa. Ma se questo non bastasse, come non ricordare che molta della nostra notorietà all’estero si deve principalmente all’alta qualità della nostra enogastronomia. Nel nostro Paese abbiamo poco meno di 400 ristoranti stellati Michelin e oltre 850 cibi e vini certificati, che portano l’Italia ad essere il numero uno per prodotti Dop (Denominazione di origine protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità tradizionale garantita) riconosciuti dall’Unione Europea.
Quest’anno a Fattore Comune erano presenti undici realtà locali, tra consorzi e comitati di tutela di eccellenze nostrane provenienti da Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Liguria e Toscana. Si è passati dai salumi piacentini e vicentini all’Aceto balsamico di Modena, dal Pesto alla genovese al Panforte di Siena, dai vini delle Cinque Terre e dell’Oltrepò Pavese ai Marroni della Val di Susa. Ma c’erano anche signori formaggi come il Silter, tradizionale prodotto caseario della Valle Camonica dalle lontane origini e il Pecorino delle Balze Volterrane, chiamato anche il “formaggio degli etruschi”.
Dopo l’incontro al teatro di Sori, il trasferimento a Recco per la degustazione presso il ristorante Alfredo, dove in serata si è potuto verificare non solo a parole la bontà delle prelibatezze descritte dal palco. Nel locale si era fatto largo a tavoli e sedie per creare vari punti di assaggio delle diverse specialità enogastronomiche presentate in precedenza, anche rielaborate in salsa gourmet con il contributo di cuochi dei ristoranti aderenti al Consorzio della Focaccia. Il servizio era invece garantito dalla collaborazione di insegnanti e studenti dell’Istituto Statale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera Marco Polo di Genova e Camogli, che hanno potuto così mettere in pratica quanto studiato sui “banchi di scuola”.
Durante la degustazione – a numero chiuso era rivolta solo a Istituzioni, giornalisti, food blogger e opinion maker – sono stati presentati diversi assaggi preparati per l’occasione con i prodotti presentati e si è potuto assistere in diretta alla produzione dell’originale pesto genovese. Ma l’incontro ha fornito anche l’occasione per favorire conoscenze, scambi d’opinione, collaborazioni e nuove amicizie.
Testo/foto Maurizio Ceccaioni – Foto d’apertura, vista di Recco dal mare