“Ho visto l’inferno”… John Colter non era un novellino dell’esplorazione, nè uno facile alla suggestione. Era un trapper esperto, sapeva trattare coi pellerossa, di cui conosceva vari dialetti, ed aveva già partecipato ad importanti spedizioni, tra cui quella di Lewis e Clark alla ricerca del leggendario “passaggio a nordovest” verso la costa occidentale dell’America. Ma quando, nel 1807, rientrò da un’esplorazione nei territori del nordovest, ancora sconosciuti, i suoi racconti di vulcani d’acqua bollente, di fumi mefitici che uscivano dalla terra, di alberi pietrificati da acidi velenosi, di pozze dai colori dell’arcobaleno erano troppo surreali… Tutti lo considerarono un pazzo visionario e John Colter non venne creduto. Anche se probabilmente era stato il primo uomo bianco a inoltrarsi nell’inesplorata regione che le tribù indiane dei Shoshoni e dei Crow chiamavano “Terre Gialle”. Solo sessant’anni più tardi, dopo la Guerra di Secessione, un gruppo di giovani avventurieri affrontò nuovamente quell’avventura, confermando al ritorno ogni parola di Colter, e quei territori tra Wyoming e Montana divennero una frontiera da esplorare e proteggere. Firmato dal presidente Grant, nel 1872 veniva pubblicato l’editto che istituiva il primo Parco Nazionale degli Stati Uniti. Era nata la leggenda di Yellowstone!
Il supervulcano
Dove le Rocky Mountains, dopo tremila chilometri di creste, rocce e ghiacciai, sembrano ammorbidirsi trasformandosi in un vasto e selvaggio altipiano ricoperto da foreste a perdita d’occhio, lì c’è Yellowstone. Che, in realtà, rappresenta l’immensa caldera di un gigantesco vulcano primordiale il quale, con tre eruzioni – 2,1 milioni, 1,3 milioni e 640.000 anni fa – ha modificato radicalmente più volte la morfologia di un territorio di 9.000 chilometri quadrati e probabilmente il clima dell’intero pianeta per decine di migliaia di anni. E oggi rappresenta la più grande area geotermale presente sulla Terra, con oltre il 50% delle fonti termali esistenti (più di 10.000 sul totale planetario di 20.000) e 400 geyser attivi, oltre ad un’infinità di pozze sorgive dove acqua e vapori possono raggiungere i 200 gradi. Yellowstone costituisce uno straordinario luogo per qualunque appassionato di Natura, ma la poesia dei suoi paesaggi, le magie dei suoi getti d’acqua maestosi, le atmosfere di territori spettacolari di rocce e foreste, sono inesorabilmente destinati a scomparire. Perchè, presto o tardi, il supervulcano si risveglierà e tornerà a ruggire.
La magia dei geyser
Raro fenomeno di vulcanismo secondario – come le fumarole, le sorgenti termali, le solfatare – il geyser forma un getto d’acqua bollente che si sprigiona dal suolo e può raggiungere i 90 metri d’altezza, ma per realizzarsi questa “magia” necessita di condizioni climatiche e geologiche presenti in pochissime aree del pianeta… come a Yellowstone, appunto. Alcuni di questi fenomeni si realizzano con scadenza tanto precisa, al punto che risulta possibile prevedere la loro attività. Tra tutti il più caparbio e preciso è Old Faithful, il quale finora non ha mai mancato un appuntamento; se il getto dura meno di due minuti e mezzo, l’eruzione successiva si verificherà dopo 60 minuti; se invece l’emissione di acqua – spinta ad oltre 60 metri di altezza – dura più di due minuti e mezzo, l’eruzione successiva avverrà dopo 90 minuti… talmente preciso che si può regolare l’orologio!
Sulle piste del bisonte
Animale scontroso e sgraziato, residuo di antiche epoche, il bisonte costituisce il simbolo del Parco Nazionale di Yellowstone e, più in generale, di tutta la wilderness americana. Vive allo stato brado tra le praterie, e sembra non temere le colonne di fumo bollente che sprigionano da ogni fessura della terra. Sopravvissuto allo sterminio da parte dell’Uomo Bianco, il quale in poco più di mezzo secolo – a partire dal 1850 – aveva messo in pericolo la specie, oggi è di nuovo presente in numerosi branchi che pascolano indisturbati, e soprattutto protetti, sulle numerose praterie del Parco.
L’altro Grand Canyon
Pochi sanno che, all’interno del Parco di Yellowstone, esiste un canyon che non ha nulla da invidiare al più blasonato Grand Canyon. E forse, per certi aspetti, quello scavato dallo Yellowstone River tra 14.000 e 10.000 anni fa risulta addirittura più affascinante. Infatti lungo le pareti scoscese della forra si possono notare ampie fasce di sabbia colorata – gialla, bianca, rossa, rosa, viola – che conferiscono al luogo un’atmosfera suggestiva. E sul fondo del canalone verso occidente si staglia, potente e furiosa, la Lower Falls, un salto d’acqua di altezza doppia rispetto a quello delle cascate del Niagara; coi suoi 94 metri di altezza forma una delle cascate più spettacolari del mondo. Lungo poco meno di 40 chilometri, largo fino a 1500 metri e profondo oltre 300, il Grand Canyon di Yellowstone costituisce l’esempio di una biodiversità che qui assume i contorni di una leggenda.
Giochi d’acqua e di pietra
Le suggestioni più intense le regalano però le concrezioni saline le quali, solidificandosi, creano incredibili arabeschi in cui l’acqua cristallina si insinua, modella, trasforma, ed a volte distrugge, arrivando ad Inglobare legni, pigne e qualunque altro oggetto – naturale o artificiale – cada nell’acqua. Le costruzioni più belle si trovano a nord, nella zona di Mammoth lake. In uno scenario che ricorda un girone dantesco, vasche e bacini di ogni dimensione danno vita ad un mondo pietrificato capace di riempire gli occhi ed i pensieri. Ma ogni scorcio, ogni dettaglio, ogni espressione di una Natura in vena di bizzarrie, qui a Yellowstone, diventa magia… fin quando il mostro che dorme sotto un sottilissimo strato di crosta non deciderà di devastare di nuovo questo paesaggio, per crearne un altro altrettanto straordinario. Perchè – non dimentichiamolo – questo è l’inferno, come aveva raccontato duecento anni fa John Colter.
Un’avventura fotografica alla scoperta del supervulcano
Yellowstone rappresenta, dal punto di vista fotografico, uno dei luoghi più affascinanti del pianeta. A settembre 2019 Michele Dalla Palma organizza un nuovo tour fotografico nei Parchi dell’Ovest, aperto a tutti gli appassionati di natura e di fotografia. Per informazioni rivolgersi a Michele Dalla Palma – PhotoVideo Academy Italia – info@micheledallapalma.it, tel. 328.39 31 115.
Info: Associazione Visit Usa: www.visitusaita.org – infodesk@visitusaita.org – tel. 02 62 68 85 36 – Rocky Mountain (Montana, North e South Dakota, Wyoming): tel. 02 33 10 58 41 – www.realamerica.it – rockymountain@themasrl.it –
Testo/foto Michele Dalla Palma