Amate oltremodo la montagna, soprattutto nella sua veste invernale perché vi consente di praticare le attività a voi più congeniali, vale a dire gli sport invernali, il freddo – anche quello rilevante – non vi spaventa minimamente in quanto siete abituati a conviverci, vi intrigano le avventure adrenaliniche di ogni genere e siete curiosi per natura, pronti a sperimentare ogni limite estremo? Bene, allora potete ritenervi pronti ed idonei a partire per un breve soggiorno in un albergo di giaccio. Non sapete in cosa consistono? Sono strutture ricettive assolutamente effimere, anzi le più provvisorie che possano esistere in natura, costruite ogni anno anche in maniera totalmente diversa impiegando unicamente blocchi di ghiaccio naturali o artificiali e neve pressata come collante, con alcuni componenti in metallo, platica o vetro come porte, finestre, lucernai, ecc, e mobilio ridotto al minimo, spesso anch’esso ricavato nel ghiaccio. Ovviamente perché una simile struttura possa mantenersi occorre che faccia parecchio freddo, sia all’esterno che all’interno, quindi niente stufe o riscaldamento in quanto la temperatura non deve affatto salire oltre i 3° C sotto lo zero, pena lo scioglimento del tutto, come avviene regolarmente ai primi tepori della primavera. Riuscireste a vivere e, soprattutto, a dormire, in un simile ambiente, riscaldati unicamente dagli abbigliamenti termici e dal calore corporeo? E, domanda di fondo, perché farlo? Domanda semplice, risposta complessa, come per tante altre attività umane: per curiosità, per emulazione e per competizione, per sfida con sé stessi e con l’ambiente.
Una soluzione estrema adottata di recente da alcune località di alta montagna o dell’estremo nord, ma assai antica e con radici nel tempo. Fin dalla più lontana preistoria l’uomo ha infatti sempre sfruttato per ripararsi ed abitare le risorse naturali offerte dall’ambiente circostante: grotte naturali ed artificiali, alberi, rami, frasche, pelli di animali, fango, mattoni cotti e crudi, pietre. Nelle regioni artiche, dove tutto questo manca, le popolazioni Inuit hanno imparato a costruire i propri ripari con l’unica materia disponibile, vale a dire il ghiaccio. E proprio agli igloo degli esquimesi hanno pensato nell’inverno del 1990 gli albergatori di Kiruna, nell’estremo nord della Lapponia svedese, onde poter ospitare i turisti convenuti in numero eccessivo per l’annuale festival delle sculture di ghiaccio. Era nato il primo albergo di ghiaccio, ecocompatibile e con materiale rinnovabile, un’idea che farà ben presto proseliti in diverse parti del mondo, anche se in realtà il primo vero edificio di ghiaccio nella storia fu quello fatto costruire nel 1739 a San Pietroburgo dall’imperatrice Anna I di Russia, per celebrare la vittoria sull’impero ottomano.
Una vacanza di questo tipo non va scelta per pura spacconeria, o a cuor leggero: occorrono quanto meno una certa tempra fisica, ottime capacità di resistenza alle basse temperature e abbigliamento idoneo. Occorre tener presente che si dovrà dormire, in ambiente non riscaldato, su una lastra di ghiaccio separati soltanto da pelli di animali e sacchi a pelo da spedizione polare, con guanti, passamontagna e indumenti termici; ovviamente niente bagni e niente doccia (ubicate in vicini edifici tradizionali) e spesso anche bar e ristoranti sono ricavati nello stesso materiale. Occorre pertanto vestirsi a strati, usando appositi indumenti termici traspiranti, e mangiare cibi grassi e parecchi zuccheri per produrre elevato calore corporeo. Freddolosi cronici astenersi.
Dove è possibile vivere una simile esperienza da brividi ? In alta montagna e nel grande nord in primis, sperando che ogni anno il favore dei clienti-utenti spinga gli organizzatori a ricostruire ex novo, magari migliorando ed ampliando le loro strutture, o costruendone di nuove. Terra ideale per le sue condizioni ambientali la Finlandia, o meglio la Lapponia finlandese, con quattro strutture. Lainio Snow Village, sui monti Yllas nella Lapponia orientale presso Kittile, copre un’area di 2 mila m2 e per la sua costruzione richiede 1500 tonnellate di neve e 300 di ghiaccio; funziona da dicembre ad aprile. (www.snowvillage.fi).
Il Kemi Snowcastle a Kemi, struttura di ghiaccio a forma di castello funzionante dal 1996, dispone di 21 camere con il soffitto in vetro per poter ammirare da letto le aurore boreali e il cielo stellato; funziona da fine gennaio a metà aprile. (www.snowcastle.net/snowhotel/ – www.visitkemi.fi/en/sbowcastle/). L’Artic Snow Hotel di Sinetta, non lontano da Rovaniemi (il paese di Babbo Natale), dispone di 30 camere, impianto di sauna e idromassaggi, e funziona dal 2000; di giorno si possono compiere escursioni con racchette e pesca, di notte osservare l’incredibile spettacolo delle aurore boreali. (www.articsnowhotel.fi). Infine l’Igloo Village di Saariselka, vicino ad Ivalo a 250 km dal Circolo Polare Artico, offre entrambe le soluzioni: tradizionali igloo di ghiaccio e nei boschi igloo in legno e cemento con volta in vetro termico per ammirare da sdraiati la volta celeste; qui le aurore durano da agosto ad aprile; attività previste: sci di fondo, escursioni in motoslitta e safari su slitte trainate da husky o renne. (www.kakslauttanen.fi/it).
Non dissimile la situazione in Norvegia. Il Kirkenes Slow Hotel si trova nella regione orientale al confine con la Russia, funziona dal 2006 con 20 stanze decorate da artisti internazionali e dispone di una hall di 20 m di diametro e 8 di altezza; nelle vicinanze funziona un parco di renne e un allevamento di husky. (www.kirkeneslowhotel.com). Il Bjorli Ice Lodge, uno dei maggiori e più lussuosi del paese scandinavo, fa parte dell’hotel Bjorligard; gli igloo di neve funzionano dal 2010 da novembre a fine aprile in quanto si trovano a 1.250 m di quota, all’interno di un parco nazionale. Dispone anche di una cripta ghiacciata, dove si celebrano matrimoni. (www.ice-lodge.co.uk). Il Sorrisniva Igloo Hotel di Alta costituisce il più settentrionale d’Europa e del mondo, situato a 250 km da Capo Nord. Eretto nel 2000 su una superficie di 2 mila m2, dispone di 32 tra camere e suites decorate da sculture e con arredi e luce disposte in modo da creare strani effetti ottici (nella terra delle aurore boreali) e per esaltare la naturale trasparenza cristallina; bar e ristorante usano piatti e bicchieri di ghiaccio. Funziona da inizio gennaio ad inizio aprile. (www.sorrisniva.no/igloo-hotel).
Come già abbiamo detto, il capostipite degli hotel di ghiaccio si trova in Svezia, nella Lapponia svedese, ed è l’Icehotel di Jukkasjarvi, non lontano da Kiruna, la città svedese più a settentrione. Ogni anno viene costruito ex novo dal 1991 con i blocchi prelevati dal fiume Torne, lo stesso usato per le sculture del festival di ghiaccio, capace di richiamare ogni inverno 50 mila visitatori e divenuto un modello esportato anche all’estero. Dispone di 60 tra camere e suites, in unico piano su una superficie di 6.000 m2, e di una struttura attigua in legno con ristorante, bagni, sauna e camere riscaldate. L’Absolute Icebar, specializzato in vodka ghiacciata, è diventato tanto famoso da generare locali analoghi a Stoccolma e Londra. (www.icehotel.com – www.visitseden.com). Due le strutture esistenti in Canada: l’Hotel de Glace a Lac-Saint-Joseph, il primo in America dal 2001 a mezz’ora da Quèbec City sul lago omonimo, dotato anche di centro benessere e parco giochi per bambini, aperto da gennaio ad inizio marzo (www.icehotel-canada.com – www.hoteldeglace.canada.com), e lo Snow Village di Montreal, 30 camere ad igloo nel parco Jan Drepeau, ex Villaggio Olimpico, con ristorante, bar e idromassaggio all’aperto e tante altre attrazioni (www.tripsavvy.com/montreal-winter-village). Semplice segnalazione infine per l’Ice Village dell’Alpha Resort Tomamu a Shimukappu, nell’isola di Hokkaido (Giappone settentrionale), l’unico in Asia, ospitato sotto un’enorme cupola. (www.snowtomamu.jp/winter/en/icevillage/).
Per venire un po’ più vicino a noi, occorre scendere nelle Alpi dell’Europa centrale, con strutture decisamente più piccole. Cominciamo con l’Ice Hotel Lac Balea nei Carpazi della Transilvania, Romania centrale, a 2.000 m di quota sui monti Fagaras, 12 camere decorate da artisti locali e accessibili in inverno solo in funivia; funziona da dicembre ad aprile-maggio; nei dintorni praticabili sci alpino, slittino ed eliski. (www.hotelofice.com). In Slovenia, presso Krvavec sul massiccio del Pokljuka, da metà dicembre a metà marzo sorge l’Eskimo Village con igloo da 2 ad 8 posti, dove si può arrivare soltanto a piedi o in funivia; vi si possono svolgere parecchie attività, come sci alpino, fondo e fuoripista, ciaspolate, golf da neve e costruzione di igloo; ottimo il ristorante con piatti locali come fondute di formaggi e salsicce. (www.eskimska-vas.si/). L’Austria accoglie invece con l’Iglu Village di Kuthai non lontano da Innsbruk, la località sciistica più alta del Tirolo, dove 12 igloo a 2000 m di quota consentono di praticare tutti gli sport invernali. (www.iglu-village.at). In Svizzera infine esiste addirittura una catena specializzata nella gestione di eleganti hotel igloo e bar nella neve, la Iglu-Dorf, con sedi in diverse località alpine come Davos-Kloster, Engalberg, Gstaad e St. Moritz (www.iglu-dorf.com/it/). E in Italia ? Data la nostra ubicazione climatica e geografica non ci si può attendere grandi cose, siamo appena agli inizi ma qualcosa sta sorgendo. Nelle Dolomiti ad esempio c’è l’Igloo Village di Misurina, non lontano da Cortina, igloo a due e quattro posti a 1800 m gestiti dall’Accademia Alpina, dove si possono praticare parecchi sport invernali. (www.lagoantorno.it/ – www.montagna.es/villaggioigloo/). Anche il Rifugio Bella Vista, affacciato a 3.000 m sui ghiacciai della Val Senales, ogni inverno costruisce come appendice alcuni igloo per i propri clienti (www.schoeneaussicht.it/it/igloo). Fresche vacanze a tutti.
Testo/Giulio Badini – Foto/Google Immagini