Un giorno del 1612 l’imperatore Mattia d’Asburgo si trovava impegnato in una battuta di caccia vicino a Vienna, all’interno della riserva di proprietà imperiale chiamata Khattermuhle, poi Katterburg, dove un antico mulino era stato sostituito da un casotto di caccia. Improvvisamente scoprì una sorgente d’acqua in un punto ameno di una radura, che definì Schoner Brunnen, cioè bella fonte. Fu così che quando poco prima della metà del 1600 venne costruito un castelletto, con un meleto ed una orangerie, la località prese definitivamente il nome di Schloss Schönbrunn (Castello Bella Fonte). Danneggiato durante l’assedio turco del 1683, fu totalmente ricostruito ed amplificato a partire dal primo progetto del 1696, per essere quindi destinato a residenza estiva della corte imperiale dal 1730 al 1918, quando avvenne il crollo della duplice monarchia.
L’aspetto attuale del maniero risale all’ opera di Maria Teresa d’Austria la quale, con l’aiuto dell’architetto Nicolò Pacassi, portò a termine l’ampiamento della struttura e la sistemazione in stile rococò austriaco degli interni. Qui prese residenza Napoleone Bonaparte dal 1805 al 1809; sempre qui nel 1830 nacque l’imperatore Francesco Giuseppe e qui vi morì nel 1916. Nel 1918 Carlo I° firmò all’interno delle sue sale la sospensione dei lavori del governo imperiale, decisione che diede inizio alla dissoluzione dell’Austria-Ungheria. Durante la seconda guerra mondiale venne molto danneggiato dalle bombe alleate, e riportato agli antichi fasti dopo la fine del conflitto. Attualmente è stato inglobato dall’area metropolitana viennese e fa parte della città a tutti gli effetti; grazie alle sue 1441 (!) stanze, viene utilizzato principalmente come stabile per uffici governativi. Quasi 200 stanze sono state però aperte al pubblico come museo, con una stima di circa 1,5 milioni di visitatori all’anno per il castello ed oltre 5 milioni per le aree annesse, i magnifici giardini.
Le stanze di Schönbrunn servivano come abitazione della famiglia imperiale, della servitù e dei più stretti collaboratori dell’imperatore, ma anche come luoghi di rappresentanza o di celebrazione di feste e cerimonie, da cui la sontuosità degli interni e dei suoi arredi. Nella parte orientale vi sono le camere di Maria Teresa, mentre in quelle occidentali gli appartamenti dell’imperatore Francesco Giuseppe e della moglie Elisabetta, la famosa Sissi. A dividere le due aree vi erano quelle più propriamente di rappresentanza. Fra di esse, particolarmente importante ed affascinante appare la Gran Galleria, un locale di 43 metri per 10 con enormi specchi di cristallo che riflettono la luce proveniente dalle alte finestre, ed il soffitto dipinto dall’italiano Gregorio Guglielmi. Utilizzata ancora oggi per importanti ricevimenti dello Stato, ha visto lo storico incontro fra il Presidente americano John Fitzgerald Kennedy ed il premier russo Nikita Krusciov, svoltosi qui nel 1961, in piena guerra fredda. Un’altra sala famosa risulta quella degli specchi, i quali riflettono l’un l’altro le immagini, dando l’impressione di essere in un locale immenso; qui avvenne il primo concerto di Mozart alla presenza di Maria Teresa. La leggenda dice che il giovane compositore, allora sedicenne, al termine del concerto si gettò sull’imperatrice, baciandola, con gioia della medesima.
Terminato il lungo giro turistico delle sale del castello, è arrivato il momento di gustare il vero pezzo forte di Schönbrunn: i suoi enormi giardini. Il parco, inscindibile dall’edificio vero e proprio, è stato progettato da Jean-Nicolas Jadot, allievo del giardiniere della reggia di Versailles, sotto la direzione di Maria Teresa; il suo stile viene infatti definito barocco alla francese. I due parterre laterali vennero da lei ampliati e nel 1755 venne terminata la costruzione dell’Orangerie; fu sempre l’imperatrice a commissionare la Fontana di Nettuno e la Gloriette in fondo ai giardini, a memoria del marito scomparso prematuramente. In seguito l’imperatore Giuseppe II° decise di aprire i giardini alla gente comune, contro il parere dell’aristocrazia che non amava mescolarsi con il popolino.
Dietro il palazzo, verso la Fontana di Nettuno si stende il Grande Parterre, un’enorme spianata di prato colma di aiuole fiorite di mille colori, affiancata da alberi e 32 statue di tipo classico. Dopo la Fontana, in cui Nettuno governa le acque circondato da altre divinità marine, inizia la salita verso la Gloriette, così detta perché rappresenta secondo i costruttori la “guerra giusta” che porta alla pace: sentimento tipico di un’altra epoca, meno esperta di guerre devastanti. Nel parco, dove i viennesi vengono a passeggiare od a correre sotto l’ombra degli alberi, si trovano altre fontane, delle finte rovine romane ed una voliera: il tutto grandioso, ma mai pacchiano. Meravigliosa anche l’Orangerie, con il suo percorso coperto fatto da piante, ed eccezionali i due Labirinti. Quello “nuovo” rappresenta un modo moderno di rappresentare il percorso, con vari giochi e stimoli tattici; quello “classico” è il rifacimento costruito nel 1998 di quello originario fatto nei primi del ‘700 ed andato perduto. Scopo del percorso appare quello di arrivare alla piattaforma centrale che, essendo rialzata, permette di averne una visione completa; la soluzione, incredibilmente, non risulta facile e capita più sovente di quanto si possa immaginare di perdersi e di non riuscire a venirne a capo, se non con tenacia e testardaggine. La vista dall’alto, che rappresenta una piccola vittoria, ripaga però dalle fatiche e dai giri a vuoto.
Arrivare a questo piccolo paradiso risulta semplicissimo: basta prendere la metropolitana U4 e scendere alla fermata Schönbrunn; da qui pochi passi a piedi. Quanto costa: la visita completa non è a buon mercato: 24 € a testa il biglietto intero. Un’opzione romantica: volete stupire la vostra lei con un’iniziativa incredibilmente romantica? Prendete una delle carrozze a cavalli per fare il giro dei giardini. Sappiate però che il tour di 25 minuti costa 65 €, cosa che vi toglierà un po’ di atmosfera. Ma cosa conta il vile denaro di fronte alla sensazione di sentirsi un nobile d’altri tempi ?
Info: Ente Austriaco Turismo, www.austria,info – tel. 02 46 75 19 05.
Testo/Paolo Ponga – Foto/Paolo Ponga e Google Immagini