Le tariffe aeree, come ben sanno gli addetti ai lavori, sono una giungla dove risulta piuttosto difficile districarsi per un comune mortale. Non a caso quando prenotiamo un volo, uno qualsiasi, riportiamo spesso la spiacevole sensazione che avremmo potuto pagarlo di meno, anche parecchio di meno, cosa che non succede invece nel caso del treno, di un concerto o di una crociera. Perché ? E per fortuna sono nate, ormai molto tempo fa, le compagnie aeree lov-cost, con il preciso intento di rubare utenti alle compagnie tradizionali di linea e di acquisire nuove fette di mercato abbassando i costi ed i servizi e, soprattutto, i prezzi per gli utenti finali. Nonostante tutto ciò le tariffe aeree rimangono un’incognita dove l’utente trova difficoltà a muoversi, con quotazioni spesso elevate ed a volte assurde, sproporzionate e ingiustificate, come testimoniato di recente da parte non di una partigiana associazione di consumatori, ma dall’ Aviation Price Index, un organismo che fa capo alla Iata, l’associazione che raggruppa tutte le compagnie aeree pubbliche e private del mondo. Orbene questo organismo ha analizzato oltre un milione di voli interni e internazionali in 75 diversi paesi, confrontando le tariffe medie di vendita per tratte di 100 km, volati su destinazioni domestiche e internazionali, sia da compagnie a basso costo che da quelle di linea. I risultati ottenuti confermano in pieno la nostra premessa: una totale disparità, il più delle volte assolutamente non giustificata. Basti soltanto pensare che il rapporto di costo tra il più caro e il più economico non è di pochi centesimi o di qualche euro, bensì di ben 32,5 volte, cioè in moneta una differenza di € 94,91 contro € 2,92. Inaccettabile per chiunque, sceicchi compresi.
E veniamo alle graduatorie. Le nazioni dove volare costa di più sono Qatar e Finlandia, con una media rispettiva di € 45,23 e 45,77, preceduti dagli Emirati Arabi Uniti con una media di costo addirittura più che doppia, ben € 94,91. Ora, se un prezzo elevato può essere in parte giustificato dalle difficili condizioni climatiche ed ambientali, nonché dalla scarsa demografia, per la Finlandia, non altrettanto si può dire per Qatar e EAU, per giunta produttori di petrolio, dove però tutto risulta decisamente più caro. Assolutamente sproporzionata per quest’ultima anche la differenza tra voli nazionali (€ 197,85) e internazionali (€ 10,13). A seguire Paesi Bassi, Giappone, Canada, Belgio, Danimarca e Svizzera, tutte comprese tra € 38,03 e € 33,08). Dove invece si spende davvero poco è in India, con € 2,92 e scarsa differenza tra voli locali e extranazionali, e poi in Russia (€ 5,29), Portogallo (6,03), Indonesia (6,14), Azerbaijan (6,23), Sud Africa (6,59), Algeria (6,89) e Filippine (6,97). Dovendo fare viaggi molto lunghi, tipo giro del mondo, e volendo risparmiare sensibilmente, converrebbe transitare da tali destinazioni, oppure acquistare in Italia i biglietti di compagnie di tali nazioni.
L’Italia in questa classifica si colloca abbastanza bene, al 26° posto (su 75), preceduta da stati come Messico, Thailandia, Brasile, Grecia, Usa, Germania, Spagna, Cina, ecc., con € 11,09, media costituita da € 11,94 per i voli low cost nazionali e € 3,28 per quelli internazionali, e ancora € 24,73 per i voli di linea domestici e € 4,40 per quelli extraconfine. Le differenze ci sono, magari meno rilevanti che altrove, ma ci sono e si vedono, soprattutto se si fanno le dovute comparazioni. Ecco perché quando acquistiamo un biglietto aereo, ci accompagna sempre la sensazione che avremmo potuto trovare qualcosa di più economico.. Comunque, buon viaggio.