Fino a tempi relativamente recenti volare, per i suoi costi elevati, rappresentava qualcosa di riservato a pochi privilegiati. Poi i tour operator si sono inventati i voli charter, noleggiando aerei su tratte turistiche ad elevato riempimento, e i prezzi sono cominciati a diminuire, aumentando di conseguenza il novero degli utenti pronti a partire. Ma la vera svolta nei prezzi, a portata di tutte le tasche, si è avuta con l’arrivo sul mercato delle compagnie low cost che, eliminando una serie di servizi ai passeggeri e partendo ed arrivando magari su aeroporti secondari (e quindi meno costosi), sono riusciti ad abbassare sensibilmente le tariffe rispetto a quelle praticate dalle compagnie di bandiera, generando un nuovo traffico di novelli utenti e producendo la fortuna economica delle compagnie più intraprendenti, ma anche quella turistica di diverse località, con una rete fittissima di voli, tale da rendere ormai inutili i charter.
Il tutto ovviamente in ambito domestico e locale, o al massimo a livello europeo, dove giocando proprio sul prezzo le compagnie low cost sono riuscite a scalzare, giorno dopo giorno, le compagnie tradizionali, ormai concentrate sulle più remunerative rotte a lungo raggio, soprattutto se intercontinentali. Almeno fino ad ora. Perché se un’idea risulta valida e vincente, come sembrerebbero essere i principi a cui si ispirano i voli no frills (servizi essenziali, ma a basso prezzo), non puoi contenerla entro limiti geografici. E infatti, come era logico aspettarsi, i voli a basso costo stanno approdando anche sul lungo raggio, addirittura sui voli intercontinentali.
Dal 9 novembre 2017 partiranno infatti da Roma Fiumicino i primi voli low cost della Norvegian Air diretti a New York ed a Los Angeles, mentre dal 6 febbraio 2018 decollerà il volo per San Francisco; inizialmente sono previsti 4 collegamenti settimanali verso New York –Newark e due verso Los Angeles, che da febbraio saliranno rispettivamente a 6 e 3, mentre verso San Francisco – Oakland ci saranno due frequenze settimanali. Le tariffe: appena 179 euro a tratta per New York, 199 per Los Angeles e San Francisco, tasse incluse; molto meno rispetto alle tariffe normali. Ovviamente il prezzo riguarda il solo volo, senza posto assegnato: tutto il resto si paga a parte, bibite, pasti a bordo, bagaglio in stiva, ecc. I voli saranno operati con turnazione di aeromobili Boeing 787-8 Dreamliner, configurati con 32 posti in Premium e 259 in Economy. Sia a terra che a bordo è prevista la presenza di personale parlante italiano. I biglietti sono già in vendita diretta sul sito della compagnia (www.norvegian.com).
Norvegian Air è una compagnia low cost molto attiva nel Nord Europa, la prima a lanciarsi anche nei voli long haul, terza nel continente per numero di passeggeri (circa 30 milioni, di cui uno italiani, e destinati sicuramente a crescere con i collegamenti intercontinentali) dopo Ryanair (117 milioni nel 2016) e easyJet (74,5 milioni). E anche molto intraprendente: i suoi progetti prevedono prossime espansioni in centro e sud America anche da Roma, e poi in Asia senza fare scali a Dubai e ad Abu Dhabi, ipotizzando financo di fare di Fiumicino un hub europeo verso l’Africa. Non a caso ha ordinato ben 248 nuovi aerei, tra Boeing e Airbus. Con quelli di Norvegian da Roma salgono a 51 le rotte dirette dall’Europa agli Stati Uniti.
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